La Legge Quadro 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, che disciplina l’attività venatoria in Italia, è una “norma-principio” che traccia, a grandi linee, le regole del settore specifico e individua gli interessi irrinunciabili dello Stato in accordo con le direttive comunitarie cui dovranno attenersi le leggi regionali. La Regione Campania, grazie al Titolo V della Costituzione della Repubblica Italiana, in materia di caccia ha sviluppato uno specifico percorso normativo. La Legge Regionale 10 aprile 1996, n. 8 è stata sostituita dalla Legge Regionale 9 agosto 2012, n. 26 “Norme per la protezione della fauna selvatica e disciplina dell’attività venatoria in Campania”, a sua volta modificata dalla Legge Regionale 6 settembre 2013, n. 12. Le competenze in materia di agricoltura, foreste, caccia e pesca, un tempo attuate dalle Province (Legge 7 aprile 2014, n. 56) sono totalmente esercitate dalla Regione. Sin dal primo giorno della mia nomina ad Assessore all’Agricoltura (D.P.G. n. 132 del 27/10/2020) ho percepito l’importanza delle funzioni amministrative in materia di protezione e gestione della fauna selvatica e, in maniera più ampia, della biodiversità e degli ambienti naturali e seminaturali, incluso il prelievo venatorio. Al pari delle attività proprie del settore agro-alimentare, mi sono impegnato per identificare sul territorio della Campania tutti quegli Istituti che siano in grado di conoscere e tutelare la fauna selvatica e gli ambienti agro-silvo-pastorali ma, al contempo, ho rivolto adeguata attenzione per assicurare una corretta gestione del prelievo venatorio, finalizzandola all’applicazione delle Direttive “Uccelli” (2009/147/CE) e “Habitat” (92/43/CEE), recepite in Italia sia dalla Legge 157/1992 (s.m.i.), sia dal D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357 (s.m.i. D.P.R. 120 del 12 marzo 2003). In un complesso quadro come quello sommariamente tratteggiato sopra, il mondo venatorio deve integrarsi con le esigenze ecologico-naturalistiche e di gestione sostenibile del territorio. Il riconoscimento normativo della legittimità della caccia per alcune specie e non per altre, richiede chiare indicazioni di conoscenza per favorire una caccia sostenibile. I singoli cacciatori, che per esercitare l’attività venatoria devono superare l’esame per il rilascio dell’attestato di abilitazione all’esercizio venatorio, per il riconoscimento delle specie animali omeotermi di cui è consentito il prelievo venatorio in Regione Campania, potranno avvantaggiarsi del seguente testo. La facilità di riconoscimento delle specie cacciabili consentirà di individuare azioni mirate e corretti metodi di gestione faunistico-ambientali propri di una caccia poco invasiva, compatibile e integrata con le attività agro-silvo-pastorali. In particolar modo, formerà un cacciatore attento allo sviluppo turistico naturalistico ma ancor più a supporto della gestione agli agro-ecosistemi e, principalmente, alla conservazione della biodiversità in linea con almeno tre dei target dell’Agenda 2030 (12, 13, 15).

Le specie animali cacciabili in regione campania. la fauna omeoterma oggetto di prelievo venatorio in campania / Esposito, Luigi; Annarumma, Regina; Procaccini, Fabio; Piscopo, Nadia. - 1:1(2022), pp. 1-130.

Le specie animali cacciabili in regione campania. la fauna omeoterma oggetto di prelievo venatorio in campania

Luigi Esposito
Primo
Supervision
;
Nadia Piscopo
Ultimo
Writing – Original Draft Preparation
2022

Abstract

La Legge Quadro 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, che disciplina l’attività venatoria in Italia, è una “norma-principio” che traccia, a grandi linee, le regole del settore specifico e individua gli interessi irrinunciabili dello Stato in accordo con le direttive comunitarie cui dovranno attenersi le leggi regionali. La Regione Campania, grazie al Titolo V della Costituzione della Repubblica Italiana, in materia di caccia ha sviluppato uno specifico percorso normativo. La Legge Regionale 10 aprile 1996, n. 8 è stata sostituita dalla Legge Regionale 9 agosto 2012, n. 26 “Norme per la protezione della fauna selvatica e disciplina dell’attività venatoria in Campania”, a sua volta modificata dalla Legge Regionale 6 settembre 2013, n. 12. Le competenze in materia di agricoltura, foreste, caccia e pesca, un tempo attuate dalle Province (Legge 7 aprile 2014, n. 56) sono totalmente esercitate dalla Regione. Sin dal primo giorno della mia nomina ad Assessore all’Agricoltura (D.P.G. n. 132 del 27/10/2020) ho percepito l’importanza delle funzioni amministrative in materia di protezione e gestione della fauna selvatica e, in maniera più ampia, della biodiversità e degli ambienti naturali e seminaturali, incluso il prelievo venatorio. Al pari delle attività proprie del settore agro-alimentare, mi sono impegnato per identificare sul territorio della Campania tutti quegli Istituti che siano in grado di conoscere e tutelare la fauna selvatica e gli ambienti agro-silvo-pastorali ma, al contempo, ho rivolto adeguata attenzione per assicurare una corretta gestione del prelievo venatorio, finalizzandola all’applicazione delle Direttive “Uccelli” (2009/147/CE) e “Habitat” (92/43/CEE), recepite in Italia sia dalla Legge 157/1992 (s.m.i.), sia dal D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357 (s.m.i. D.P.R. 120 del 12 marzo 2003). In un complesso quadro come quello sommariamente tratteggiato sopra, il mondo venatorio deve integrarsi con le esigenze ecologico-naturalistiche e di gestione sostenibile del territorio. Il riconoscimento normativo della legittimità della caccia per alcune specie e non per altre, richiede chiare indicazioni di conoscenza per favorire una caccia sostenibile. I singoli cacciatori, che per esercitare l’attività venatoria devono superare l’esame per il rilascio dell’attestato di abilitazione all’esercizio venatorio, per il riconoscimento delle specie animali omeotermi di cui è consentito il prelievo venatorio in Regione Campania, potranno avvantaggiarsi del seguente testo. La facilità di riconoscimento delle specie cacciabili consentirà di individuare azioni mirate e corretti metodi di gestione faunistico-ambientali propri di una caccia poco invasiva, compatibile e integrata con le attività agro-silvo-pastorali. In particolar modo, formerà un cacciatore attento allo sviluppo turistico naturalistico ma ancor più a supporto della gestione agli agro-ecosistemi e, principalmente, alla conservazione della biodiversità in linea con almeno tre dei target dell’Agenda 2030 (12, 13, 15).
2022
88-901572-8-3
Le specie animali cacciabili in regione campania. la fauna omeoterma oggetto di prelievo venatorio in campania / Esposito, Luigi; Annarumma, Regina; Procaccini, Fabio; Piscopo, Nadia. - 1:1(2022), pp. 1-130.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/906197
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact