Sovrascritture

La concezione del progetto come tassello di un’opera aperta e parte di un processo di stratificazione che oltrepassa il tempo presente per radicarsi nel passato e proiettarsi nel futuro, sposa le esigenze – talvolta asimmetriche – poste dal nostro tempo ed amplificate dalla pandemia, che impongono uno sguardo più attento sulle ripercussioni innescate dagli interventi, a tutela delle generazioni future. Sovrascrivere implica riconoscere ma allo stesso tempo reinventare con consapevolezza siti altrimenti destinati al depauperamento o all’abbandono: patrimoni architettonici tutelati ma assaltati da flussi turistici (Marzo-Bertini), luoghi forgiati dal turismo ma minacciati dalla scarsità di risorse idriche, migrazioni, tensioni geopolitiche (Fabian-Ruggeri), siti industriali dismessi che vincolano la fruizione di aree di pregio (Casadei), sistemi di aree interne soggette allo spopolamento (Lecardane-La Scala-Andaloro). Luoghi topici, in limine tra geografie, culture ed usi, nelle diversificate possibilità di astrazione, assurgono al ruolo di promemoria (Fumagalli, Morone) per progetti del tempo presente capaci di dilatare il Meta-Atlante Meridinano nello spazio geografico delle situazioni analoghe, nei tempi differenti delle azioni progettuali aperte in cui il temporaneo non teme il confronto con il lungo termine ma ne integra la capacità prefigurativa.