Se due modi caratterizzano il Sud (Fiorelli-Lanzetti) – quello greco-monumentale dominato da contrappunti tra architetture e paesaggio; quello urbano-mediterraneo fatto di compenetrazioni tra pieni e vuoti – innumerevoli sono i luoghi ove questi modi si manifestano per mezzo di architetture di ogni tempo. La topografia increspata e le proprietà geologiche dei terreni condizionano i codici genetici dei manufatti, i cui caratteri distintivi si ritrovano nei modi di rapportarsi al suolo e da questo elevarsi (Margagliotta-Margagliotta, Cocozza) ma anche nella capacità di interpretare questioni fondative ed archetipiche (Montemurro-Di Venuto, Oliva, Lubrano) senza cedere a mediazioni o manierismi. Manufatti rurali o brani di città costruiti “senza architetti”, ma osservati con interesse da architetti già nel secolo scorso, ci rammentano percorsi migratori e consuetudini costruttive ingenerate da esigenze locali – legate ai rapporti tra clima, suoli, materiali disponibili – ed arricchite da gesti rituali, capaci di eludere dogmatici postulati, quali l’uso del colore, e produrre sentimenti di comunità ed appartenenza (Faccitondo, Tarallo, Baccichet).
In rotta / Galante, P.; Di Costanzo, M. L.. - In: BLOOM. - ISSN 2035-5033. - In rotta. A sud. Per un atlante meridiano.:n. 32 - I semestre 2021(2021), pp. 6-7.
In rotta
P. Galante
;M. L. Di Costanzo
2021
Abstract
Se due modi caratterizzano il Sud (Fiorelli-Lanzetti) – quello greco-monumentale dominato da contrappunti tra architetture e paesaggio; quello urbano-mediterraneo fatto di compenetrazioni tra pieni e vuoti – innumerevoli sono i luoghi ove questi modi si manifestano per mezzo di architetture di ogni tempo. La topografia increspata e le proprietà geologiche dei terreni condizionano i codici genetici dei manufatti, i cui caratteri distintivi si ritrovano nei modi di rapportarsi al suolo e da questo elevarsi (Margagliotta-Margagliotta, Cocozza) ma anche nella capacità di interpretare questioni fondative ed archetipiche (Montemurro-Di Venuto, Oliva, Lubrano) senza cedere a mediazioni o manierismi. Manufatti rurali o brani di città costruiti “senza architetti”, ma osservati con interesse da architetti già nel secolo scorso, ci rammentano percorsi migratori e consuetudini costruttive ingenerate da esigenze locali – legate ai rapporti tra clima, suoli, materiali disponibili – ed arricchite da gesti rituali, capaci di eludere dogmatici postulati, quali l’uso del colore, e produrre sentimenti di comunità ed appartenenza (Faccitondo, Tarallo, Baccichet).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.