Il Novecento si apre, con d’Annunzio e Pascoli, sulla figura di Ulisse, che naviga spinto da un inesausto desiderio o da un’inquietudine esistenziale. Per i poeti crepuscolari, invece, il viaggio per mare non è più praticabile (come non è più possibile definirsi poeti), ed Ulisse diventa il protagonista di un ironico dramma borghese. È con Ungaretti che il ritorno della mitologia della navigazione si coniuga con una nuova consapevolezza della funzione poetica; mentre a Montale, persa ogni illusione di rispecchiamento tra l’uomo e il mare, non resta che riconoscersi «della razza di chi rimane a terra».
«Una scomparsa navigazione»: il viaggio per mare nella poesia italiana del primo Novecento / DI MARTINO, Virginia. - In: PAROLECHIAVE. - ISSN 1122-5300. - 7(2022), pp. 71-82.
«Una scomparsa navigazione»: il viaggio per mare nella poesia italiana del primo Novecento
Virginia di Martino
2022
Abstract
Il Novecento si apre, con d’Annunzio e Pascoli, sulla figura di Ulisse, che naviga spinto da un inesausto desiderio o da un’inquietudine esistenziale. Per i poeti crepuscolari, invece, il viaggio per mare non è più praticabile (come non è più possibile definirsi poeti), ed Ulisse diventa il protagonista di un ironico dramma borghese. È con Ungaretti che il ritorno della mitologia della navigazione si coniuga con una nuova consapevolezza della funzione poetica; mentre a Montale, persa ogni illusione di rispecchiamento tra l’uomo e il mare, non resta che riconoscersi «della razza di chi rimane a terra».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.