Tra le varie espressioni progettuali, l’allestimento è quello che si è maggiormente misurato con uno degli aspetti caratterizzante la condizione contemporanea: la temporaneità. La necessità di pianificare la durata in esercizio di una soluzione espositiva per un tempo limitato e programmato, come quello di una mostra, di un evento o anche di uno spazio commerciale, è uno dei tratti distintivi che differenzia il progetto di allestimento rispetto a quello di architettura. Questa condizione, sottraendo il processo progettuale alla responsabilità di una prospettiva, se non proprio permanente, comunque indefinita, apre la strada a una ricerca finalizzata a produrre un’empatia tra utente e manufatto di natura narrativa ed esperienziale che, attraverso le tecnologie digitali, ha visto esaltate alcune potenzialità. Gli strumenti per ottenere strutture dinamiche che ampliano l’interazione con i visitatori, in aggiunta alla virtualità del digitale, è data dalla fisicità dei materiali esecutivi, che attraverso una progressiva spinta alla sostenibilità, alla leggerezza, al basso costo e alla rapidità di montaggio, riescono ad ottenere un efficace supporto alle necessità comunicative dell’allestimento. In questo processo di aggiornamento delle soluzioni accessibili, un ruolo fondamentale è assunto da quei materiali capaci di inserirsi efficacemente all’interno delle filiere di produzione digitali. Un caso esemplare è dato da semilavorati che rappresentano l’evoluzione recente di un materiale millenario come la carta, verso sistemi strutturali temporanei, come il cartone alveolare e corrugato.
Digital Production and Sustainability in the Design of Temporary Structures / Produzione digitale e sostenibilità negli allestimenti temporanei
Alfonso Morone
2022
Abstract
Tra le varie espressioni progettuali, l’allestimento è quello che si è maggiormente misurato con uno degli aspetti caratterizzante la condizione contemporanea: la temporaneità. La necessità di pianificare la durata in esercizio di una soluzione espositiva per un tempo limitato e programmato, come quello di una mostra, di un evento o anche di uno spazio commerciale, è uno dei tratti distintivi che differenzia il progetto di allestimento rispetto a quello di architettura. Questa condizione, sottraendo il processo progettuale alla responsabilità di una prospettiva, se non proprio permanente, comunque indefinita, apre la strada a una ricerca finalizzata a produrre un’empatia tra utente e manufatto di natura narrativa ed esperienziale che, attraverso le tecnologie digitali, ha visto esaltate alcune potenzialità. Gli strumenti per ottenere strutture dinamiche che ampliano l’interazione con i visitatori, in aggiunta alla virtualità del digitale, è data dalla fisicità dei materiali esecutivi, che attraverso una progressiva spinta alla sostenibilità, alla leggerezza, al basso costo e alla rapidità di montaggio, riescono ad ottenere un efficace supporto alle necessità comunicative dell’allestimento. In questo processo di aggiornamento delle soluzioni accessibili, un ruolo fondamentale è assunto da quei materiali capaci di inserirsi efficacemente all’interno delle filiere di produzione digitali. Un caso esemplare è dato da semilavorati che rappresentano l’evoluzione recente di un materiale millenario come la carta, verso sistemi strutturali temporanei, come il cartone alveolare e corrugato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.