Attraverso questo lavoro monografico si è inteso affrontare dal punto di vista giuspubblicistico (considerata l’importanza dei profili costituzionali e degli istituti di diritto amministrativo tra diritto interno e comunitario) un tema centrale del dibattito dottrinale, giurisprudenziale, istituzionale e politico. Dagli albori della radiotelevisione (in particolare a partire dagli anni ’70) sino all’inizio degli anni 2000, con l’avvento delle nuove tecnologie, il pluralismo dell’informazione ha occupato una posizione centrale e determinante, in quanto nucleo centrale della libertà di informazione - quale pietra miliare della democrazia, come affermato dalla Corte costituzionale - ma anche rispetto agli assetti istituzionali e agli equilibri costituzionali. È dimostrato come intercorrano legami che necessitano di approfondimenti dogmatici tra normativa, situazione di fatto e giurisprudenza, in particolare costituzionale. Ciò che viene posto all’attenzione in tale monografia è l’esistenza di un ipotizzato modello ciclico, che a fronte di una determinata disciplina statale vede concretizzarsi situazioni di fatto nel sistema televisivo pubblico-privato in contrasto con i principi costituzionali, in quanto determinano una violazione del pluralismo dell’informazione. Ciò è causa di nuove pronunce della Corte costituzionale, che in genera utilizza sentenze interpretative, in particolare additive, monito, che salvano il sistema dallo spegnimento intimando al legislatore di intervenire. Ma il ciclo si ripete, sempre. Il legislatore ha continuato a non garantire il pluralismo attraverso le numerose riforme che si sono avute. Dal punto di vista costituzionale ciò determina, anche, un’inevitabile frattura tra Corte e legislatore statale. Evidentemente ciò rappresenta solo una sintesi critica e ragionata alla quale si perviene osservando i risultati di un analisi ampia che si snoda lungo diversi specifici approfondimenti con cui è trattata la tematica del pluralismo dell’informazione da diverse prospettive, in particolare: l’analisi del pluralismo televisivo in ambito comunitario dal punto di vista dei principi e delle diverse declinazioni del policy making fra tradizionali e nuove tecnologie, neutralità della rete, information society, autorità nazionali di regolazione indipendenti, nuove qualificazioni del servizio pubblico televisivo; ricostruzione storica, guardando sempre ai principi costituzionali, a partire dal monopolio statale sino al sistema delle convergenze tra telecomunicazioni e radiotelevisione che si va strutturando, con tutte le implicazioni dogmatiche che ciò comporta; analisi dei profili amministrativistici tra diritto interno e comunitario, considerazione del dibattito in sede dottrinale, impatto degli istituti di diritto amministrativo nell’applicazione, de iure condito e condendo, in particolare dei regimi amministrativi (es. concessioni, licenze, autorizzazioni) che impattano sui diversi attori del sistema delle telecomunicazioni e della radiotelevisione nella prospettiva della convergenza, sulla loro scelta, sui doveri e i limiti. Ognuno di tali aspetti è stato affrontato considerando il piano dei principi, sia costituzionale sia comunitario.

Pluralismo dell'informazione e mezzi di comunicazione. Profili dogmatici e fenomenologici dell'informazione audiovisiva nel diritto pubblico interno e comunitario / D'Alfonso, Stefano. - 1:(2003), pp. 1-330.

Pluralismo dell'informazione e mezzi di comunicazione. Profili dogmatici e fenomenologici dell'informazione audiovisiva nel diritto pubblico interno e comunitario

Stefano D'Alfonso
2003

Abstract

Attraverso questo lavoro monografico si è inteso affrontare dal punto di vista giuspubblicistico (considerata l’importanza dei profili costituzionali e degli istituti di diritto amministrativo tra diritto interno e comunitario) un tema centrale del dibattito dottrinale, giurisprudenziale, istituzionale e politico. Dagli albori della radiotelevisione (in particolare a partire dagli anni ’70) sino all’inizio degli anni 2000, con l’avvento delle nuove tecnologie, il pluralismo dell’informazione ha occupato una posizione centrale e determinante, in quanto nucleo centrale della libertà di informazione - quale pietra miliare della democrazia, come affermato dalla Corte costituzionale - ma anche rispetto agli assetti istituzionali e agli equilibri costituzionali. È dimostrato come intercorrano legami che necessitano di approfondimenti dogmatici tra normativa, situazione di fatto e giurisprudenza, in particolare costituzionale. Ciò che viene posto all’attenzione in tale monografia è l’esistenza di un ipotizzato modello ciclico, che a fronte di una determinata disciplina statale vede concretizzarsi situazioni di fatto nel sistema televisivo pubblico-privato in contrasto con i principi costituzionali, in quanto determinano una violazione del pluralismo dell’informazione. Ciò è causa di nuove pronunce della Corte costituzionale, che in genera utilizza sentenze interpretative, in particolare additive, monito, che salvano il sistema dallo spegnimento intimando al legislatore di intervenire. Ma il ciclo si ripete, sempre. Il legislatore ha continuato a non garantire il pluralismo attraverso le numerose riforme che si sono avute. Dal punto di vista costituzionale ciò determina, anche, un’inevitabile frattura tra Corte e legislatore statale. Evidentemente ciò rappresenta solo una sintesi critica e ragionata alla quale si perviene osservando i risultati di un analisi ampia che si snoda lungo diversi specifici approfondimenti con cui è trattata la tematica del pluralismo dell’informazione da diverse prospettive, in particolare: l’analisi del pluralismo televisivo in ambito comunitario dal punto di vista dei principi e delle diverse declinazioni del policy making fra tradizionali e nuove tecnologie, neutralità della rete, information society, autorità nazionali di regolazione indipendenti, nuove qualificazioni del servizio pubblico televisivo; ricostruzione storica, guardando sempre ai principi costituzionali, a partire dal monopolio statale sino al sistema delle convergenze tra telecomunicazioni e radiotelevisione che si va strutturando, con tutte le implicazioni dogmatiche che ciò comporta; analisi dei profili amministrativistici tra diritto interno e comunitario, considerazione del dibattito in sede dottrinale, impatto degli istituti di diritto amministrativo nell’applicazione, de iure condito e condendo, in particolare dei regimi amministrativi (es. concessioni, licenze, autorizzazioni) che impattano sui diversi attori del sistema delle telecomunicazioni e della radiotelevisione nella prospettiva della convergenza, sulla loro scelta, sui doveri e i limiti. Ognuno di tali aspetti è stato affrontato considerando il piano dei principi, sia costituzionale sia comunitario.
2003
9788834899953
Pluralismo dell'informazione e mezzi di comunicazione. Profili dogmatici e fenomenologici dell'informazione audiovisiva nel diritto pubblico interno e comunitario / D'Alfonso, Stefano. - 1:(2003), pp. 1-330.
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