La ricerca nel passato di elementi e formule legittimanti, a cui poter fare riferimento nella sfera propria della politica, costituisce un dato persistente della vicenda storica del Mezzogiorno moderno e, soprattutto nel corso del XVIII secolo, essa connota un’ampia e variegata serie di testi di natura teorica, descrittiva, giuridica, storica. Proprio nella produzione storiografica edita a Napoli nei decenni finali del Settecento è possibile cogliere ricostruzioni e rivisitazioni del passato funzionali a costituire un valido supporto ai progetti di riformare consolidati assetti socio-economici e istituzionali. In un contesto nel quale era la politica a dettare i temi della ricerca storica, al centro dell’interesse della cultura storiografica napoletana emergeva la necessità di rintracciare la genesi e seguire l’evolversi di problematiche molto significative come i possibili argini al dispotismo, le funzioni dei corpi intermedi, la questione feudale, le ingerenze del potere ecclesiastico, le condizioni delle province. Sulla scorta degli studi disponibili (cfr. in particolare i lavori di Giarrizzo, Rao, Chiosi, Ferrone, Imbruglia, Calaresu), il contributo proposto intende indagare in maniera selettiva gli esiti della ricerca storica tardo settecentesca, impegnata a ricostruire modelli socio-politici antichi (comunità italiche pre-romane e dominazione romana), ma anche a vagliare criticamente situazioni prodottesi in epoche più recenti (nel medioevo e nel lungo periodo di inclusione nel sistema imperiale spagnolo), al fine di giustificare determinate proposte del riformismo meridionale. In tale prospettiva di uso politico della storia occorre, pertanto, analizzare le riproposizioni della storiografia napoletana sedimentatasi nel corso dei primi secoli dell’età moderna (Raccolta di tutti i più rinomati scrittori dell’Istoria generale del Regno di Napoli edita da Gravier, 1769-72; Raccolta di varie croniche, diari ed altri opuscoli, curata da A. A. Pelliccia, 1780-82; Memorie storico critiche degli storici napoletani di F. A. Soria, 1781), gli scritti di F. Grimaldi e G. M. Galanti e di autori meno studiati (C. Pecchia, G. D. Rogadeo, V. Giliberti), così come alcune storie di città che veicolavano una nuova idea della cittadinanza modellata su esempi tratti dal passato riscoperto o reinventato.

Storiografia e politica nel Mezzogiorno del tardo Settecento / Matarazzo, Pasquale. - (2019). (Intervento presentato al convegno L'invenzione del passato nel XVIII secolo tenutosi a Rimini nel 27-29 maggio 2019).

Storiografia e politica nel Mezzogiorno del tardo Settecento

Pasquale Matarazzo
2019

Abstract

La ricerca nel passato di elementi e formule legittimanti, a cui poter fare riferimento nella sfera propria della politica, costituisce un dato persistente della vicenda storica del Mezzogiorno moderno e, soprattutto nel corso del XVIII secolo, essa connota un’ampia e variegata serie di testi di natura teorica, descrittiva, giuridica, storica. Proprio nella produzione storiografica edita a Napoli nei decenni finali del Settecento è possibile cogliere ricostruzioni e rivisitazioni del passato funzionali a costituire un valido supporto ai progetti di riformare consolidati assetti socio-economici e istituzionali. In un contesto nel quale era la politica a dettare i temi della ricerca storica, al centro dell’interesse della cultura storiografica napoletana emergeva la necessità di rintracciare la genesi e seguire l’evolversi di problematiche molto significative come i possibili argini al dispotismo, le funzioni dei corpi intermedi, la questione feudale, le ingerenze del potere ecclesiastico, le condizioni delle province. Sulla scorta degli studi disponibili (cfr. in particolare i lavori di Giarrizzo, Rao, Chiosi, Ferrone, Imbruglia, Calaresu), il contributo proposto intende indagare in maniera selettiva gli esiti della ricerca storica tardo settecentesca, impegnata a ricostruire modelli socio-politici antichi (comunità italiche pre-romane e dominazione romana), ma anche a vagliare criticamente situazioni prodottesi in epoche più recenti (nel medioevo e nel lungo periodo di inclusione nel sistema imperiale spagnolo), al fine di giustificare determinate proposte del riformismo meridionale. In tale prospettiva di uso politico della storia occorre, pertanto, analizzare le riproposizioni della storiografia napoletana sedimentatasi nel corso dei primi secoli dell’età moderna (Raccolta di tutti i più rinomati scrittori dell’Istoria generale del Regno di Napoli edita da Gravier, 1769-72; Raccolta di varie croniche, diari ed altri opuscoli, curata da A. A. Pelliccia, 1780-82; Memorie storico critiche degli storici napoletani di F. A. Soria, 1781), gli scritti di F. Grimaldi e G. M. Galanti e di autori meno studiati (C. Pecchia, G. D. Rogadeo, V. Giliberti), così come alcune storie di città che veicolavano una nuova idea della cittadinanza modellata su esempi tratti dal passato riscoperto o reinventato.
2019
Storiografia e politica nel Mezzogiorno del tardo Settecento / Matarazzo, Pasquale. - (2019). (Intervento presentato al convegno L'invenzione del passato nel XVIII secolo tenutosi a Rimini nel 27-29 maggio 2019).
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