L’obiettivo principale del libro non è quello di discutere concetti, definizioni, norme a livello teorico ma di dare loro sostanza attraverso l’utilizzo di dati statistici aggiornati e “nuovi”, perché resi disponibili solo recentemente grazie alla realizzazione di specifici progetti di ricerca all’interno dell’Istituto nazionale di statistica (Istat). Quello che proponiamo al lettore che vorrà seguirci è un viaggio che inizia idealmente con la scelta del paese verso il quale migrare. Sappiamo bene che la scelta di migrare verso un determinato paese avviene sulla base di molteplici e complessi fattori, non sempre razionali, alcuni di spinta e alcuni di attrazione, alcuni individuali, altri familiari o di comunità, e l’elenco delle cosiddette determinanti non finisce qui. Sappiamo anche che in alcuni casi la migrazione non è il frutto di una vera scelta, ma di una necessità inevitabile (come nel caso delle migrazioni forzate), così come è noto che alcuni migranti si ritrovano in Italia avendo, invece, progettato – e pagato per – un viaggio verso la Francia o la Germania. Nonostante questo, abbiamo voluto comunque comporre il libro immaginando un percorso, in cui si salteranno molte tappe già descritte bene da altri autori, nel quale assume valore centrale l’acquisizione di cittadinanza. Abbiamo immaginato cioè un percorso in cui il migrante abbia in mente, sin dalle prime mosse, di acquisire la cittadinanza. Proprio per questo, anche se consapevoli che nella realtà questo avviene raramente, abbiamo voluto immaginare un primo capitolo in cui chi sceglie di migrare possa tenere conto anche delle norme più o meno favorevoli a una futura acquisizione di cittadinanza. Nel capitolo ci soffermeremo sul confronto di quanto avviene in diversi paesi europei – ma anche in diversi paesi di emigrazione – rispetto all’acquisizione di cittadinanza. Per consentire una scelta “informata” daremo al migrante una descrizione articolata, non solo e non tanto delle norme che regolano l’accesso alla cittadinanza nel nostro Paese, ma soprattutto di quanto è avvenuto negli ultimi anni in termini di acquisizione di cittadinanza, aiutandolo a interpretare i numeri che sono stati diffusi sul fenomeno che talvolta, a una lettura troppo rapida e superficiale, potrebbero addirittura sembrare fuorvianti. Il cuore del volume è il secondo capitolo nel quale cercheremo di dare un volto ai “nuovi cittadini”, a coloro cioè che vivono in Italia dopo aver acquisito la cittadinanza. È importante fare luce su questa porzione di popolazione poco conosciuta e potenzialmente portatrice di caratteristiche e bisogni diversi da quelli degli stranieri, ma probabilmente diversi anche da quelli di coloro che sono italiani dalla nascita. È inoltre importante – ormai urgente – avere queste informazioni per completare, o quantomeno arricchire con altre tessere, il puzzle sull’immigrazione che gli studiosi hanno provato a ricostruire negli anni. La letteratura sull’immigrazione è ormai sterminata e molti sono stati i rapporti sulla presenza e l’integrazione degli stranieri in Italia. Per semplicità, a questi ultimi limitiamo questa riflessione. Se i due volumi della Commissione per le politiche di integrazione degli immigrati non hanno avuto seguito [Zincone 2000; 2001], altri rapporti sono diventati appuntamenti annuali. Tra gli altri si segnalano, ad esempio, il Dossier statistico della Caritas e/o di IDOS, il Rapporto sulle migrazioni della Fondazione ISMU, i vari report del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, quello annuale sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Moressa o, ancora, quello sugli alunni non italiani del Ministero dell’Istruzione, in alcuni anni realizzato in collaborazione con la Fondazione ISMU. Ebbene, quasi tutti questi rapporti, spesso corredati da un’ampia documentazione statistica, arrivano al massimo a considerare il momento dell’acquisizione della cittadinanza. Con il cambio di cittadinanza di fatto cessa l’osservazione, cioè le persone con background migratorio cessano quasi sempre di essere oggetto di interesse e si confondono con gli italiani dalla nascita. Si sa pertanto molto poco di coloro che hanno superato anche questo step e sono diventati cittadini italiani, di questa popolazione composita che nel tempo è andata stabilizzandosi sul territorio italiano. Il capitolo proverà a colmare almeno in parte questa lacuna. Dopo una descrizione delle principali caratteristiche demografiche di questo collettivo, così come è stato fatto in altri casi rispetto ai modelli di integrazione [Conti e Strozza, 2006], si proverà a ricostruire i modelli prevalenti di accesso alla cittadinanza seguiti dai diversi gruppi di cittadinanze presenti sul nostro territorio. Si cercherà inoltre di mettere in luce quali caratteristiche individuali, migratorie e del contesto di origine siano maggiormente connesse con un’elevata propensione ad acquisire la cittadinanza italiana. Nel terzo capitolo si farà un ulteriore passo avanti, andando a osservare alcuni comportamenti successivi all’acquisizione di cittadinanza. Sarà in questo modo possibile comprendere come i “nuovi cittadini” si differenzino sia dagli italiani, sia dagli stranieri, rispetto ai comportamenti nuziali e alle migrazioni internazionali. Sappiamo che il matrimonio è una porta di accesso alla cittadinanza, ma ci sono ancora molti elementi non noti sul come effettivamente si passi dalle nozze a essere cittadino: quali sono le tipologie di coppia che compiono questo percorso, quali le caratteristiche e i tempi di realizzazione? Il tema delle migrazioni è uno di quelli più interessanti sul quale “misurare” le peculiarità dei comportamenti dei nuovi cittadini. Sappiamo infatti che gli stranieri hanno una propensione più elevata degli autoctoni a emigrare all’estero, coloro che acquisiscono la cittadinanza mantengono questa elevata propensione a spostarsi o, come vuole molta letteratura, l’acquisizione della cittadinanza può essere considerata un indicatore di “stabilità” sul territorio? Sarà interessante osservare, dati alla mano, come effettivamente si comportano i nuovi cittadini. Con il quarto capitolo si conclude il nostro percorso ideale e, a questo punto, il nostro migrante immaginario non potrà che porsi domande sul futuro della cittadinanza in Italia, per sé stesso, ma soprattutto per i suoi figli. Lo aiuteremo descrivendo le principali proposte di riforma di legge attualmente in discussione sia in parlamento, sia tra gli studiosi. Il valore aggiunto che cercheremo di fornire sarà sempre quello di provare ad ancorare ai numeri il dibattito teorico, delineando eventuali scenari possibili. Riteniamo infatti che sia sempre più importante accompagnare con dati di qualità il dibattito sulla cittadinanza. Troppo spesso i numeri vengono utilizzati – talvolta a sproposito – per spaventare. Siamo invece convinti che le statistiche, se utilizzate in maniera appropriata, adeguatamente presentate e spiegate, possano aiutare nella comprensione dei fenomeni, anche di quelli che più facilmente sono suscettibili di generare aspre contrapposizioni politiche. In quest’ultimo capitolo ci sarà anche una parte dedicata alle seconde generazioni e al loro senso di identità e di appartenenza. Si tratta di un argomento che abbiamo voluto affrontare in questa parte finale del volume dedicata alle prospettive future perché siamo convinti che sul tema della cittadinanza, oltre che dell’identità e dell’appartenenza, delle seconde generazioni, e più in generale dei figli degli immigrati, si giochi una partita straordinariamente importante per la riuscita delle politiche di integrazione e per la costruzione di una società che possa offrire uguali chance di vita a tutti i giovani che vivono nel nostro Paese. Certi di non poter esaurire una materia davvero complessa in un breve volume, speriamo in questo modo di poter contribuire a riaprire un dibattito importante sulla base di informazioni nuove e più complete. Speriamo di offrire ai lettori alcune coordinate sulla base delle quali rendere meno impervia la navigazione verso una società multiculturale capace di garantire inclusione e parità di opportunità a tutte le sue componenti.

Nuovi cittadini. Diventare italiani nell'era della globalizzazione / Strozza, Salvatore; Conti, Cinzia; Tucci, Enrico. - (2021), pp. 1-192.

Nuovi cittadini. Diventare italiani nell'era della globalizzazione

Strozza, Salvatore
Primo
;
Conti, Cinzia;
2021

Abstract

L’obiettivo principale del libro non è quello di discutere concetti, definizioni, norme a livello teorico ma di dare loro sostanza attraverso l’utilizzo di dati statistici aggiornati e “nuovi”, perché resi disponibili solo recentemente grazie alla realizzazione di specifici progetti di ricerca all’interno dell’Istituto nazionale di statistica (Istat). Quello che proponiamo al lettore che vorrà seguirci è un viaggio che inizia idealmente con la scelta del paese verso il quale migrare. Sappiamo bene che la scelta di migrare verso un determinato paese avviene sulla base di molteplici e complessi fattori, non sempre razionali, alcuni di spinta e alcuni di attrazione, alcuni individuali, altri familiari o di comunità, e l’elenco delle cosiddette determinanti non finisce qui. Sappiamo anche che in alcuni casi la migrazione non è il frutto di una vera scelta, ma di una necessità inevitabile (come nel caso delle migrazioni forzate), così come è noto che alcuni migranti si ritrovano in Italia avendo, invece, progettato – e pagato per – un viaggio verso la Francia o la Germania. Nonostante questo, abbiamo voluto comunque comporre il libro immaginando un percorso, in cui si salteranno molte tappe già descritte bene da altri autori, nel quale assume valore centrale l’acquisizione di cittadinanza. Abbiamo immaginato cioè un percorso in cui il migrante abbia in mente, sin dalle prime mosse, di acquisire la cittadinanza. Proprio per questo, anche se consapevoli che nella realtà questo avviene raramente, abbiamo voluto immaginare un primo capitolo in cui chi sceglie di migrare possa tenere conto anche delle norme più o meno favorevoli a una futura acquisizione di cittadinanza. Nel capitolo ci soffermeremo sul confronto di quanto avviene in diversi paesi europei – ma anche in diversi paesi di emigrazione – rispetto all’acquisizione di cittadinanza. Per consentire una scelta “informata” daremo al migrante una descrizione articolata, non solo e non tanto delle norme che regolano l’accesso alla cittadinanza nel nostro Paese, ma soprattutto di quanto è avvenuto negli ultimi anni in termini di acquisizione di cittadinanza, aiutandolo a interpretare i numeri che sono stati diffusi sul fenomeno che talvolta, a una lettura troppo rapida e superficiale, potrebbero addirittura sembrare fuorvianti. Il cuore del volume è il secondo capitolo nel quale cercheremo di dare un volto ai “nuovi cittadini”, a coloro cioè che vivono in Italia dopo aver acquisito la cittadinanza. È importante fare luce su questa porzione di popolazione poco conosciuta e potenzialmente portatrice di caratteristiche e bisogni diversi da quelli degli stranieri, ma probabilmente diversi anche da quelli di coloro che sono italiani dalla nascita. È inoltre importante – ormai urgente – avere queste informazioni per completare, o quantomeno arricchire con altre tessere, il puzzle sull’immigrazione che gli studiosi hanno provato a ricostruire negli anni. La letteratura sull’immigrazione è ormai sterminata e molti sono stati i rapporti sulla presenza e l’integrazione degli stranieri in Italia. Per semplicità, a questi ultimi limitiamo questa riflessione. Se i due volumi della Commissione per le politiche di integrazione degli immigrati non hanno avuto seguito [Zincone 2000; 2001], altri rapporti sono diventati appuntamenti annuali. Tra gli altri si segnalano, ad esempio, il Dossier statistico della Caritas e/o di IDOS, il Rapporto sulle migrazioni della Fondazione ISMU, i vari report del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, quello annuale sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Moressa o, ancora, quello sugli alunni non italiani del Ministero dell’Istruzione, in alcuni anni realizzato in collaborazione con la Fondazione ISMU. Ebbene, quasi tutti questi rapporti, spesso corredati da un’ampia documentazione statistica, arrivano al massimo a considerare il momento dell’acquisizione della cittadinanza. Con il cambio di cittadinanza di fatto cessa l’osservazione, cioè le persone con background migratorio cessano quasi sempre di essere oggetto di interesse e si confondono con gli italiani dalla nascita. Si sa pertanto molto poco di coloro che hanno superato anche questo step e sono diventati cittadini italiani, di questa popolazione composita che nel tempo è andata stabilizzandosi sul territorio italiano. Il capitolo proverà a colmare almeno in parte questa lacuna. Dopo una descrizione delle principali caratteristiche demografiche di questo collettivo, così come è stato fatto in altri casi rispetto ai modelli di integrazione [Conti e Strozza, 2006], si proverà a ricostruire i modelli prevalenti di accesso alla cittadinanza seguiti dai diversi gruppi di cittadinanze presenti sul nostro territorio. Si cercherà inoltre di mettere in luce quali caratteristiche individuali, migratorie e del contesto di origine siano maggiormente connesse con un’elevata propensione ad acquisire la cittadinanza italiana. Nel terzo capitolo si farà un ulteriore passo avanti, andando a osservare alcuni comportamenti successivi all’acquisizione di cittadinanza. Sarà in questo modo possibile comprendere come i “nuovi cittadini” si differenzino sia dagli italiani, sia dagli stranieri, rispetto ai comportamenti nuziali e alle migrazioni internazionali. Sappiamo che il matrimonio è una porta di accesso alla cittadinanza, ma ci sono ancora molti elementi non noti sul come effettivamente si passi dalle nozze a essere cittadino: quali sono le tipologie di coppia che compiono questo percorso, quali le caratteristiche e i tempi di realizzazione? Il tema delle migrazioni è uno di quelli più interessanti sul quale “misurare” le peculiarità dei comportamenti dei nuovi cittadini. Sappiamo infatti che gli stranieri hanno una propensione più elevata degli autoctoni a emigrare all’estero, coloro che acquisiscono la cittadinanza mantengono questa elevata propensione a spostarsi o, come vuole molta letteratura, l’acquisizione della cittadinanza può essere considerata un indicatore di “stabilità” sul territorio? Sarà interessante osservare, dati alla mano, come effettivamente si comportano i nuovi cittadini. Con il quarto capitolo si conclude il nostro percorso ideale e, a questo punto, il nostro migrante immaginario non potrà che porsi domande sul futuro della cittadinanza in Italia, per sé stesso, ma soprattutto per i suoi figli. Lo aiuteremo descrivendo le principali proposte di riforma di legge attualmente in discussione sia in parlamento, sia tra gli studiosi. Il valore aggiunto che cercheremo di fornire sarà sempre quello di provare ad ancorare ai numeri il dibattito teorico, delineando eventuali scenari possibili. Riteniamo infatti che sia sempre più importante accompagnare con dati di qualità il dibattito sulla cittadinanza. Troppo spesso i numeri vengono utilizzati – talvolta a sproposito – per spaventare. Siamo invece convinti che le statistiche, se utilizzate in maniera appropriata, adeguatamente presentate e spiegate, possano aiutare nella comprensione dei fenomeni, anche di quelli che più facilmente sono suscettibili di generare aspre contrapposizioni politiche. In quest’ultimo capitolo ci sarà anche una parte dedicata alle seconde generazioni e al loro senso di identità e di appartenenza. Si tratta di un argomento che abbiamo voluto affrontare in questa parte finale del volume dedicata alle prospettive future perché siamo convinti che sul tema della cittadinanza, oltre che dell’identità e dell’appartenenza, delle seconde generazioni, e più in generale dei figli degli immigrati, si giochi una partita straordinariamente importante per la riuscita delle politiche di integrazione e per la costruzione di una società che possa offrire uguali chance di vita a tutti i giovani che vivono nel nostro Paese. Certi di non poter esaurire una materia davvero complessa in un breve volume, speriamo in questo modo di poter contribuire a riaprire un dibattito importante sulla base di informazioni nuove e più complete. Speriamo di offrire ai lettori alcune coordinate sulla base delle quali rendere meno impervia la navigazione verso una società multiculturale capace di garantire inclusione e parità di opportunità a tutte le sue componenti.
2021
9788815294326
9788815370266
Nuovi cittadini. Diventare italiani nell'era della globalizzazione / Strozza, Salvatore; Conti, Cinzia; Tucci, Enrico. - (2021), pp. 1-192.
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Descrizione: Prima e Quarta di copertina del volume
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/878184
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