Si è assistito, negli anni, al passaggio da una rigida normazione del contraddittorio, come metodo legale di accertamento, ad un’eccessiva flessibilità delle deroghe, con significativi riverberi sulle prerogative di garanzia dell’accusato . Ad essere in gioco è la fedeltà del giudizio agli atti processuali, in virtù di una lapalissiana costatazione: il contraddittorio è strumentale ai bisogni cognitivi del giudice, si sostanzia, cioè, nella metodologia del cognitivismo processuale. Esso è un valore, nella misura in cui impedisce la degenerazione della libertà del giudice in arbitrio, assicurando il rispetto di determinati principi . Si è, invece, consolidato un habitus di tipo emergenziale – dalle origini risalenti – discutibile proprio sul versante della tutela dei diritti.
La svalutazione del contraddittorio nel cognitivismo processuale / Iasevoli, C.. - In: DIRITTO E GIUSTIZIA MINORILE. - ISSN 2280-4323. - 3/4 del 2020(2020), pp. 58-70.
La svalutazione del contraddittorio nel cognitivismo processuale
C. Iasevoli
2020
Abstract
Si è assistito, negli anni, al passaggio da una rigida normazione del contraddittorio, come metodo legale di accertamento, ad un’eccessiva flessibilità delle deroghe, con significativi riverberi sulle prerogative di garanzia dell’accusato . Ad essere in gioco è la fedeltà del giudizio agli atti processuali, in virtù di una lapalissiana costatazione: il contraddittorio è strumentale ai bisogni cognitivi del giudice, si sostanzia, cioè, nella metodologia del cognitivismo processuale. Esso è un valore, nella misura in cui impedisce la degenerazione della libertà del giudice in arbitrio, assicurando il rispetto di determinati principi . Si è, invece, consolidato un habitus di tipo emergenziale – dalle origini risalenti – discutibile proprio sul versante della tutela dei diritti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.