Gli estramps sono un modulo metrico tipico della poesia catalana medioevale, caratterizzato dall’uso di versi che terminano con parole rare senza corrispondenza rimica fra loro. La critica ha evidenziato che alcune di queste parole sono in realtà dei rimanti celebri della tradizione occitana del trobar car e, in misura minore, della produzione “aspra” di Dante e altri poeti italiani. Esse verrebbero riutilizzate, o meglio citate, dagli autori catalani in maniera consapevole, per creare un raffinato gioco intertestuale coi loro predecessori. Partendo da questo assunto, l’articolo analizza le possibili fonti dei non-rimanti degli estramps catalani da Jaume March a Ausiàs March per verificare quanti di questi possano essere ricondotti a una o più tradizioni poetiche illustri. Per ognuno dei testi del corpus di riferimento viene effettuato uno spoglio completo delle fonti e si perviene alla conclusione che la tradizione occitana e quella italiana rappresentano il principale modello degli autori catalani; risulta altresì importante, e fin qui non ancora individuata, l'influenza della scuola poetica tolosana che evidenzia l'esistenza di un lessico rimico comune stratificatosi nel tempo anche grazie alle varie operazioni di codificazione della lirica trobadorica. Il fatto che numerosi non-rimanti non si lasciano ricondurre ad alcuna fonte nota e non risultano particolarmente connotati da un punto di vista semantico e fonetico induce ad attenuare ll'interpretazione globale che è stata data del genere degli estramps: il gioco intertestuale con le auctoritates del passato è molto evidente in Jordi de Sant Jordi, ma meno in altri poeti quali Ausiàs March.

Le fonti dei non-rimanti degli estramps catalani (da Jaume March a Ausiàs March) / DI LUCA, Paolo. - In: MEDIOEVI. - ISSN 2465-2326. - 7:(2021), pp. 13-46.

Le fonti dei non-rimanti degli estramps catalani (da Jaume March a Ausiàs March)

Paolo Di Luca
2021

Abstract

Gli estramps sono un modulo metrico tipico della poesia catalana medioevale, caratterizzato dall’uso di versi che terminano con parole rare senza corrispondenza rimica fra loro. La critica ha evidenziato che alcune di queste parole sono in realtà dei rimanti celebri della tradizione occitana del trobar car e, in misura minore, della produzione “aspra” di Dante e altri poeti italiani. Esse verrebbero riutilizzate, o meglio citate, dagli autori catalani in maniera consapevole, per creare un raffinato gioco intertestuale coi loro predecessori. Partendo da questo assunto, l’articolo analizza le possibili fonti dei non-rimanti degli estramps catalani da Jaume March a Ausiàs March per verificare quanti di questi possano essere ricondotti a una o più tradizioni poetiche illustri. Per ognuno dei testi del corpus di riferimento viene effettuato uno spoglio completo delle fonti e si perviene alla conclusione che la tradizione occitana e quella italiana rappresentano il principale modello degli autori catalani; risulta altresì importante, e fin qui non ancora individuata, l'influenza della scuola poetica tolosana che evidenzia l'esistenza di un lessico rimico comune stratificatosi nel tempo anche grazie alle varie operazioni di codificazione della lirica trobadorica. Il fatto che numerosi non-rimanti non si lasciano ricondurre ad alcuna fonte nota e non risultano particolarmente connotati da un punto di vista semantico e fonetico induce ad attenuare ll'interpretazione globale che è stata data del genere degli estramps: il gioco intertestuale con le auctoritates del passato è molto evidente in Jordi de Sant Jordi, ma meno in altri poeti quali Ausiàs March.
2021
Le fonti dei non-rimanti degli estramps catalani (da Jaume March a Ausiàs March) / DI LUCA, Paolo. - In: MEDIOEVI. - ISSN 2465-2326. - 7:(2021), pp. 13-46.
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Descrizione: Le fonti dei non-rimanti degli estramps catalani (da Jaume March a Ausiàs March)
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