Si pubblicano i risultati di un’analisi approfondita – promossa da Illuminated Dante Project – del codice stoccardese della Commedia di Dante e dell’Acerba di Cecco d’Ascoli, grazie ai quali è possibile assegnare al testimone una posizione inedita e di tutto rispetto nella piú antica tradizione manoscritta della Commedia. Nella prima parte Gennaro Ferrante traccia una ricognizione dei dati codicologici e paleografici e individua due mani principali in una littera textualis affine alla bononiensis, la prima delle quali tradisce una cultura digrafica di probabile origine notarile. L’analisi linguistica colloca gli scriventi in area emiliana e piú precisamente in un contesto bolognese. I rilievi codicologici e linguistici non confliggono con una retrodatazione del codice dalla fine del XIV secolo alla metà del secolo. L’analisi ecdotica situa inoltre il testimone in una posizione molto alta nella tradizione settentrionale della Commedia, facendo di esso un elemento di spicco di una ramificazione collaterale del ramo “urbinate” (β0 ) all’interno di una famiglia stemmatica già individuata a suo tempo da Federico Sanguineti e meglio circoscritta da Paolo Trovato (p). L’autore inoltre rileva una stretta parentela della lezione dello Stoccardese con la "scriptio prior" del codice Landiano, proponendo l’identificazione del loro comune ascendente con lo snodo d dello stemma Petrocchi, di cui si sottolinea la prossimità al raggruppamento denominato z da Sanguineti e Giorgio Inglese. Nella seconda parte dell’articolo, Laura Zabeo presenta una ricostruzione storico-artistica del manoscritto, a confronto con altri rari casi in cui il sistema decorativo è affidato a un ciclo narrativo di iniziali istoriate. Esaminando l’apparato illustrativo del codice di Stoccarda, le sue peculiarità iconografiche e il linguaggio stilistico del miniatore bolognese, il cosiddetto Illustratore e la sua bottega, è stato possibile confermare una datazione anticipata al quinto decennio del XIV secolo, restituendolo tra i primi testimoni della tradizione settentrionale della Commedia di Dante.

Il Dante di Stoccarda / Ferrante, Gennaro; Zabeo, Laura. - In: RIVISTA DI STUDI DANTESCHI. - ISSN 1594-1000. - 1(2021), pp. 1-64.

Il Dante di Stoccarda

Gennaro Ferrante
;
2021

Abstract

Si pubblicano i risultati di un’analisi approfondita – promossa da Illuminated Dante Project – del codice stoccardese della Commedia di Dante e dell’Acerba di Cecco d’Ascoli, grazie ai quali è possibile assegnare al testimone una posizione inedita e di tutto rispetto nella piú antica tradizione manoscritta della Commedia. Nella prima parte Gennaro Ferrante traccia una ricognizione dei dati codicologici e paleografici e individua due mani principali in una littera textualis affine alla bononiensis, la prima delle quali tradisce una cultura digrafica di probabile origine notarile. L’analisi linguistica colloca gli scriventi in area emiliana e piú precisamente in un contesto bolognese. I rilievi codicologici e linguistici non confliggono con una retrodatazione del codice dalla fine del XIV secolo alla metà del secolo. L’analisi ecdotica situa inoltre il testimone in una posizione molto alta nella tradizione settentrionale della Commedia, facendo di esso un elemento di spicco di una ramificazione collaterale del ramo “urbinate” (β0 ) all’interno di una famiglia stemmatica già individuata a suo tempo da Federico Sanguineti e meglio circoscritta da Paolo Trovato (p). L’autore inoltre rileva una stretta parentela della lezione dello Stoccardese con la "scriptio prior" del codice Landiano, proponendo l’identificazione del loro comune ascendente con lo snodo d dello stemma Petrocchi, di cui si sottolinea la prossimità al raggruppamento denominato z da Sanguineti e Giorgio Inglese. Nella seconda parte dell’articolo, Laura Zabeo presenta una ricostruzione storico-artistica del manoscritto, a confronto con altri rari casi in cui il sistema decorativo è affidato a un ciclo narrativo di iniziali istoriate. Esaminando l’apparato illustrativo del codice di Stoccarda, le sue peculiarità iconografiche e il linguaggio stilistico del miniatore bolognese, il cosiddetto Illustratore e la sua bottega, è stato possibile confermare una datazione anticipata al quinto decennio del XIV secolo, restituendolo tra i primi testimoni della tradizione settentrionale della Commedia di Dante.
2021
Il Dante di Stoccarda / Ferrante, Gennaro; Zabeo, Laura. - In: RIVISTA DI STUDI DANTESCHI. - ISSN 1594-1000. - 1(2021), pp. 1-64.
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