Il tema della povertà è centrale nel pensiero e nelle opere di Antonio Genovesi. L’analisi dello stato dei settori produttivi del Regno di Napoli, gli studi demografici e l’attenzione alle strategie adottate dai Paesi più ricchi sono volti alla definizione di un modello di sviluppo che nel lungo periodo possa generare maggiore benessere per i cittadini. Il settore primario, il cui sviluppo è frenato dal sopravvivere di istituzioni di carattere feudale e dalla eccessiva influenza del clero, ricopre un ruolo di primaria importanza: l’aumento della produzione è necessario per garantire il sostentamento della popolazione e per alimentare i traffici con l’estero, fonte di guadagni tanto per i privati quanto per lo Stato. Genovesi sostiene così la necessità di maggiori investimenti per l’agricoltura, da realizzare grazie all’impegno dei ‘gentiluomini’ e dell’aristocrazia, che dispone di maggiori capitali da investire e di conoscenze per innovare. La produzione deve essere gestita in ottica imprenditoriale e orientata al mercato, oltre che alla sussistenza. A tal fine è fondamentale realizzare una riforma dei dazi che renda più agevole le esportazioni di merci in altri Paesi e che consenta ai produttori napoletani di essere competitivi. Le ricchezze generate nel settore primario, anche in virtù della riforma del sistema di tassazione, che si basa proprio sul censimento dei fondi agricoli, sono necessarie per il finanziamento delle manifatture e delle industrie, la cui promozione è al centro anche dell’attività riformatrice di Carlo III di Borbone e di Ferdinando IV. La visione di Genovesi, dai caratteri di indubbia modernità, ritiene fondamentale la riorganizzazione del sistema di istruzione e di avviamento ai mestieri, che rende possibile l’accesso alle professioni per la numerosa popolazione della capitale e per gli abitanti delle province. Nell’ambito del sistema economico la formazione dei giovani è fondamentale e indirizzata alla pratica delle virtù e all’esercizio del lavoro. La fatica individuale è in questo senso imprescindibile per migliorare le proprie condizioni di vita: chi sceglie volontariamente di non dedicarsi ad attività di produzione arreca danno all’intera collettività e i suoi comportamenti sono da condannare in quanto esempi dannosi per la società. Nell’ambito del sistema economico è infine fondamentale il ruolo del sovrano che, tramite la realizzazione di riforme volte a risollevare la condizione generale del Regno, assume il ruolo di ‘tutore del popolo’, generando diffusa ‘fede pubblica’, capitale sociale necessario per garantire la certezza delle transazioni e delle contrattazioni. Le opere di Genovesi, unitamente a quelle di illustri esponenti dell’illuminismo napoletano, rappresentano in tal senso il nucleo del dibattito sullo sviluppo del Mezzogiorno, i cui punti deboli sono acutamente messi in evidenza negli scritti dell’economista meridionale, che propone una strategia di sviluppo da realizzare tramite la feconda attività riformista del governo.

La povertà nel pensiero di Antonio Genovesi / Dandolo, Francesco. - In: IL PENSIERO ECONOMICO ITALIANO. - ISSN 1724-0581. - 29:1/2021(2021), pp. 83-109. [10.19272/202106301005]

La povertà nel pensiero di Antonio Genovesi

Francesco Dandolo
2021

Abstract

Il tema della povertà è centrale nel pensiero e nelle opere di Antonio Genovesi. L’analisi dello stato dei settori produttivi del Regno di Napoli, gli studi demografici e l’attenzione alle strategie adottate dai Paesi più ricchi sono volti alla definizione di un modello di sviluppo che nel lungo periodo possa generare maggiore benessere per i cittadini. Il settore primario, il cui sviluppo è frenato dal sopravvivere di istituzioni di carattere feudale e dalla eccessiva influenza del clero, ricopre un ruolo di primaria importanza: l’aumento della produzione è necessario per garantire il sostentamento della popolazione e per alimentare i traffici con l’estero, fonte di guadagni tanto per i privati quanto per lo Stato. Genovesi sostiene così la necessità di maggiori investimenti per l’agricoltura, da realizzare grazie all’impegno dei ‘gentiluomini’ e dell’aristocrazia, che dispone di maggiori capitali da investire e di conoscenze per innovare. La produzione deve essere gestita in ottica imprenditoriale e orientata al mercato, oltre che alla sussistenza. A tal fine è fondamentale realizzare una riforma dei dazi che renda più agevole le esportazioni di merci in altri Paesi e che consenta ai produttori napoletani di essere competitivi. Le ricchezze generate nel settore primario, anche in virtù della riforma del sistema di tassazione, che si basa proprio sul censimento dei fondi agricoli, sono necessarie per il finanziamento delle manifatture e delle industrie, la cui promozione è al centro anche dell’attività riformatrice di Carlo III di Borbone e di Ferdinando IV. La visione di Genovesi, dai caratteri di indubbia modernità, ritiene fondamentale la riorganizzazione del sistema di istruzione e di avviamento ai mestieri, che rende possibile l’accesso alle professioni per la numerosa popolazione della capitale e per gli abitanti delle province. Nell’ambito del sistema economico la formazione dei giovani è fondamentale e indirizzata alla pratica delle virtù e all’esercizio del lavoro. La fatica individuale è in questo senso imprescindibile per migliorare le proprie condizioni di vita: chi sceglie volontariamente di non dedicarsi ad attività di produzione arreca danno all’intera collettività e i suoi comportamenti sono da condannare in quanto esempi dannosi per la società. Nell’ambito del sistema economico è infine fondamentale il ruolo del sovrano che, tramite la realizzazione di riforme volte a risollevare la condizione generale del Regno, assume il ruolo di ‘tutore del popolo’, generando diffusa ‘fede pubblica’, capitale sociale necessario per garantire la certezza delle transazioni e delle contrattazioni. Le opere di Genovesi, unitamente a quelle di illustri esponenti dell’illuminismo napoletano, rappresentano in tal senso il nucleo del dibattito sullo sviluppo del Mezzogiorno, i cui punti deboli sono acutamente messi in evidenza negli scritti dell’economista meridionale, che propone una strategia di sviluppo da realizzare tramite la feconda attività riformista del governo.
2021
La povertà nel pensiero di Antonio Genovesi / Dandolo, Francesco. - In: IL PENSIERO ECONOMICO ITALIANO. - ISSN 1724-0581. - 29:1/2021(2021), pp. 83-109. [10.19272/202106301005]
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