Da emergenza sanitaria, la crisi pandemica è divenuta fatto sociale totale. Il consenso al lockdown generalizzato è stato l’esito di un’attribuzione negoziata di senso che ha coinvolto, sui media, scienza, expertise e senso comune. Un’infodemia, di notizie, campagne di comunicazione, dibattiti, ha prodotto un’unica grande narrazione e sollecitato forme espressive di cui si sono resi protagonisti artisti e persone comuni. All’inizio della crisi, la scienza dettava l’agenda, mentre la gente comune si esprimeva con pratiche e rituali di rassicurazione collettiva. Al rallentare del contagio, si è passati da una definizione sostanzialmente condivisa della situazione al proliferare di punti di vista tra loro divergenti. Le differenze di condizioni socio-materiali, su cui la pandemia e le misure di contenimento adottate avevano prodotto i loro effetti, venivano reinterpretate all’interno di alleanze emergenti e di prospettive alternative nei confronti del post-pandemia. La posta in gioco, adesso, per l’analisi sociologica, è far emergere una prospettiva riflessiva e responsabile nei confronti delle possibilità alternative che si aprono per un futuro oggetto di decisione collettiva.
Scienza, expertise e senso comune: dimensioni simboliche e sociomateriali della pandemia (Science, expertise and commonsense: Symbolic and socio-material dimensions of the pandemic experience) / Agodi, MARIA CARMELA. - In: SOCIOLOGIA ITALIANA. - ISSN 2281-2652. - 16(2020), pp. 57-68. [10.1485/2281-2652-202016-4]
Scienza, expertise e senso comune: dimensioni simboliche e sociomateriali della pandemia (Science, expertise and commonsense: Symbolic and socio-material dimensions of the pandemic experience)
Agodi
2020
Abstract
Da emergenza sanitaria, la crisi pandemica è divenuta fatto sociale totale. Il consenso al lockdown generalizzato è stato l’esito di un’attribuzione negoziata di senso che ha coinvolto, sui media, scienza, expertise e senso comune. Un’infodemia, di notizie, campagne di comunicazione, dibattiti, ha prodotto un’unica grande narrazione e sollecitato forme espressive di cui si sono resi protagonisti artisti e persone comuni. All’inizio della crisi, la scienza dettava l’agenda, mentre la gente comune si esprimeva con pratiche e rituali di rassicurazione collettiva. Al rallentare del contagio, si è passati da una definizione sostanzialmente condivisa della situazione al proliferare di punti di vista tra loro divergenti. Le differenze di condizioni socio-materiali, su cui la pandemia e le misure di contenimento adottate avevano prodotto i loro effetti, venivano reinterpretate all’interno di alleanze emergenti e di prospettive alternative nei confronti del post-pandemia. La posta in gioco, adesso, per l’analisi sociologica, è far emergere una prospettiva riflessiva e responsabile nei confronti delle possibilità alternative che si aprono per un futuro oggetto di decisione collettiva.File | Dimensione | Formato | |
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