L’amministrazione dell’acqua e soprattutto la sua gestione finanziaria in epoca tardoantica risultano non sempre chiare in tutti i loro aspetti. La documentazione è piuttosto sporadica e non permette di avere un quadro lineare lungo tutto il periodo. Nondimeno, attraverso l’analisi delle fonti, in particolar modo giuridiche, si può tentare di scorgere una trama organica nello sviluppo di questa gestione. Per quanto alcuni dettagli ci sfuggano, ne viene fuori l’immagine di un’amministrazione dell’acqua ben strutturata, con una sua propria sede - in cui si custodivano i registri che garantivano la distribuzione -, con un dipartimento finanziario che gestiva i conti relativi all’acqua, la ratio, con una cassa, un’arca, che prevedeva capitoli di spesa e capitoli di entrata di diversa natura. Era questa una delle tante rationes del fisco e probabilmente non era amministrata in modo così diverso dai vari conti relativi alle distribuzioni annonarie presenti a Roma e a Costantinopoli, spesso interdipendenti tra loro, che dal IV sec. in poi ricadono sotto la supervisione del prefetto urbano. Tuttavia, il fatto che la principale fonte a nostra disposizione siano le costituzioni degli imperatori che vegliano a tutelare l’acqua e i suoi usi, ha fatto porre l’accento, negli studi, soprattutto sulla presenza costante dell’autorità centrale che con leggi speciali e interdetti cercava di salvaguardare e garantire l’acqua ai cittadini, un atteggiamento però questo di benevolenza che, a ben vedere, si può scorgere anche in diversi ambiti della vita civica: la garanzia dell’acqua, sì, ma anche delle species annonarie, del decoro urbano, dei servizi, dell’ordine e del benessere pubblico.

La gestione finanziaria dell’acqua in ambito urbano tra IV e V secolo / Biundo, Raffaella. - In: ANTIQUITÉ TARDIVE. - ISSN 1250-7334. - 28:(2020), pp. 35-44. [10.1484/J.AT.5.122351]

La gestione finanziaria dell’acqua in ambito urbano tra IV e V secolo

Biundo Raffaella
Primo
2020

Abstract

L’amministrazione dell’acqua e soprattutto la sua gestione finanziaria in epoca tardoantica risultano non sempre chiare in tutti i loro aspetti. La documentazione è piuttosto sporadica e non permette di avere un quadro lineare lungo tutto il periodo. Nondimeno, attraverso l’analisi delle fonti, in particolar modo giuridiche, si può tentare di scorgere una trama organica nello sviluppo di questa gestione. Per quanto alcuni dettagli ci sfuggano, ne viene fuori l’immagine di un’amministrazione dell’acqua ben strutturata, con una sua propria sede - in cui si custodivano i registri che garantivano la distribuzione -, con un dipartimento finanziario che gestiva i conti relativi all’acqua, la ratio, con una cassa, un’arca, che prevedeva capitoli di spesa e capitoli di entrata di diversa natura. Era questa una delle tante rationes del fisco e probabilmente non era amministrata in modo così diverso dai vari conti relativi alle distribuzioni annonarie presenti a Roma e a Costantinopoli, spesso interdipendenti tra loro, che dal IV sec. in poi ricadono sotto la supervisione del prefetto urbano. Tuttavia, il fatto che la principale fonte a nostra disposizione siano le costituzioni degli imperatori che vegliano a tutelare l’acqua e i suoi usi, ha fatto porre l’accento, negli studi, soprattutto sulla presenza costante dell’autorità centrale che con leggi speciali e interdetti cercava di salvaguardare e garantire l’acqua ai cittadini, un atteggiamento però questo di benevolenza che, a ben vedere, si può scorgere anche in diversi ambiti della vita civica: la garanzia dell’acqua, sì, ma anche delle species annonarie, del decoro urbano, dei servizi, dell’ordine e del benessere pubblico.
2020
La gestione finanziaria dell’acqua in ambito urbano tra IV e V secolo / Biundo, Raffaella. - In: ANTIQUITÉ TARDIVE. - ISSN 1250-7334. - 28:(2020), pp. 35-44. [10.1484/J.AT.5.122351]
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