I recenti terremoti che hanno colpito molti piccoli centri dell’Appennino centro meridionale, una volta superata la fase emergenziale e di soccorso, hanno riproposto all’attenzione dei tecnici, dei politici e, più in generale delle cittadinanze interessate, la questione delle modalità di “ricostruzione” degli insediamenti danneggiati. Le esperienze compiute in Italia nel dopoguerra, a seguito dei tanti eventi tellurici distruttivi che hanno interessato la nostra penisola, infatti, hanno avuto esiti molto diversi tra di loro, non tutti valutabili in maniera positiva. Le scelte da compiere in tali circostanze hanno presentato e presentano oggettive difficoltà. Occorre stabilire strategie operative capaci di andare oltre gli aspetti tecnici, per fornire risposte anche a istanze di tipo immateriale, psicologico, economico, ecc. In particolare, per i centri urbani minori colpiti da terremoti non si può prescindere dalla necessità di salvaguardare il tessuto urbano – cresciuto e stratificatosi nei secoli in maniera organica, sia in termini tipologici che di morfologia urbana – e la sua continuità con il passato, individuabile nei materiali impiegati, nel profilo delle coperture, nel rapporto con il paesaggio circostante, frutto di una sapiente, secolare interazione fra uomo e natura. Si tratta, dunque, di attuare approcci articolati, che siano in grado di fornire risposte qualitativamente valide a molteplici e diverse aspettative, da quelle della sicurezza a quelle della memoria e dell’identità dei luoghi. Il presente saggio, nel ripercorrere ed analizzare la vicenda della città di Aquilonia – che a seguito del terremoto del Vulture del 1930 fu dichiarata inagibile e ricostruita ex-novo in un’area a poca distanza da quella originaria – intende affrontare la questione del rapporto che nel tempo si instaura tra il nuovo nucleo e il “paese abbandonato”, tra le parti superstiti di antichi borghi colpiti da terremoti e quelle ricostruite, dal punto di vista della popolazione interessata in termini di identità e memoria.

Terremoto e abbandono: il caso di Aquilonia / Amore, Raffaele. - In: ARCHISTOR. - ISSN 2384-8898. - EXTRA 7 (2020)(2020), pp. 134-157.

Terremoto e abbandono: il caso di Aquilonia

raffaele amore
2020

Abstract

I recenti terremoti che hanno colpito molti piccoli centri dell’Appennino centro meridionale, una volta superata la fase emergenziale e di soccorso, hanno riproposto all’attenzione dei tecnici, dei politici e, più in generale delle cittadinanze interessate, la questione delle modalità di “ricostruzione” degli insediamenti danneggiati. Le esperienze compiute in Italia nel dopoguerra, a seguito dei tanti eventi tellurici distruttivi che hanno interessato la nostra penisola, infatti, hanno avuto esiti molto diversi tra di loro, non tutti valutabili in maniera positiva. Le scelte da compiere in tali circostanze hanno presentato e presentano oggettive difficoltà. Occorre stabilire strategie operative capaci di andare oltre gli aspetti tecnici, per fornire risposte anche a istanze di tipo immateriale, psicologico, economico, ecc. In particolare, per i centri urbani minori colpiti da terremoti non si può prescindere dalla necessità di salvaguardare il tessuto urbano – cresciuto e stratificatosi nei secoli in maniera organica, sia in termini tipologici che di morfologia urbana – e la sua continuità con il passato, individuabile nei materiali impiegati, nel profilo delle coperture, nel rapporto con il paesaggio circostante, frutto di una sapiente, secolare interazione fra uomo e natura. Si tratta, dunque, di attuare approcci articolati, che siano in grado di fornire risposte qualitativamente valide a molteplici e diverse aspettative, da quelle della sicurezza a quelle della memoria e dell’identità dei luoghi. Il presente saggio, nel ripercorrere ed analizzare la vicenda della città di Aquilonia – che a seguito del terremoto del Vulture del 1930 fu dichiarata inagibile e ricostruita ex-novo in un’area a poca distanza da quella originaria – intende affrontare la questione del rapporto che nel tempo si instaura tra il nuovo nucleo e il “paese abbandonato”, tra le parti superstiti di antichi borghi colpiti da terremoti e quelle ricostruite, dal punto di vista della popolazione interessata in termini di identità e memoria.
2020
Terremoto e abbandono: il caso di Aquilonia / Amore, Raffaele. - In: ARCHISTOR. - ISSN 2384-8898. - EXTRA 7 (2020)(2020), pp. 134-157.
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