La recensione firmata da Eugenio Zito è relativa al corposo volume di Roberta Raffaetà dal titolo Antropologia dei microbi. Come la metagenomica sta riconfigurando l’umano e la salute, edito nel 2020 da CISU (Roma). Questo stimolante libro esplora in modo originale come gli scienziati analizzano il mondo microbico tra biologia, medicina e informatica, attraverso avanzate tecnologie di sequenziamento, big data e sistemi di intelligenza artificiale che solo da poco più di dieci anni hanno consentito uno studio di esso, delle comunità microbiche coabitanti dentro e attorno agli esseri umani e componenti il “microbioma”, fondamentale per la salute di uomini e ambiente. Come l’autrice ci mostra, conducendo il lettore in un territorio di frontiera, affascinante, ma anche difficile da esplorare nella sua complessità, i microbi, entità estremamente più resilienti ed essenziali alla vita rispetto agli esseri umani, ci insegnano che, al di là di ogni antropocentrismo, umani, microbi stessi e non umani sono tutti interdipendenti. D’altro canto le pratiche di ricerca degli scienziati avvengono nella dialettica tra una “visione molecolare” – legata alla mappatura del genoma microbico – e una visione “ecosistemica”, dato che i microbi sono interdipendenti con l’ambiente e le sue dinamiche biosociali e culturali. In questo processo, biologia, medicina, informatica e antropologia si riconfigurano nel loro incontro. Ciò porta a riconsiderare cosa significhi essere umani e il relativo ruolo in un mondo che esiste grazie, soprattutto, ai microbi. L’autrice pone così le basi per un’antropologia che si occupa dei microbi non solo nella prospettiva del complesso e ben noto rapporto natura/cultura, ma anche come occasione di confronto, e quindi di integrazione, tra sapere scientifico biotecnologico e sapere antropologico, senza contrapposizioni tra i due.

Antropologia e microbi, tra umano e non umano / Zito, Eugenio. - In: ETNOANTROPOLOGIA. - ISSN 2284-0176. - 8:2(2020), pp. 153-160.

Antropologia e microbi, tra umano e non umano

Eugenio Zito
2020

Abstract

La recensione firmata da Eugenio Zito è relativa al corposo volume di Roberta Raffaetà dal titolo Antropologia dei microbi. Come la metagenomica sta riconfigurando l’umano e la salute, edito nel 2020 da CISU (Roma). Questo stimolante libro esplora in modo originale come gli scienziati analizzano il mondo microbico tra biologia, medicina e informatica, attraverso avanzate tecnologie di sequenziamento, big data e sistemi di intelligenza artificiale che solo da poco più di dieci anni hanno consentito uno studio di esso, delle comunità microbiche coabitanti dentro e attorno agli esseri umani e componenti il “microbioma”, fondamentale per la salute di uomini e ambiente. Come l’autrice ci mostra, conducendo il lettore in un territorio di frontiera, affascinante, ma anche difficile da esplorare nella sua complessità, i microbi, entità estremamente più resilienti ed essenziali alla vita rispetto agli esseri umani, ci insegnano che, al di là di ogni antropocentrismo, umani, microbi stessi e non umani sono tutti interdipendenti. D’altro canto le pratiche di ricerca degli scienziati avvengono nella dialettica tra una “visione molecolare” – legata alla mappatura del genoma microbico – e una visione “ecosistemica”, dato che i microbi sono interdipendenti con l’ambiente e le sue dinamiche biosociali e culturali. In questo processo, biologia, medicina, informatica e antropologia si riconfigurano nel loro incontro. Ciò porta a riconsiderare cosa significhi essere umani e il relativo ruolo in un mondo che esiste grazie, soprattutto, ai microbi. L’autrice pone così le basi per un’antropologia che si occupa dei microbi non solo nella prospettiva del complesso e ben noto rapporto natura/cultura, ma anche come occasione di confronto, e quindi di integrazione, tra sapere scientifico biotecnologico e sapere antropologico, senza contrapposizioni tra i due.
2020
Antropologia e microbi, tra umano e non umano / Zito, Eugenio. - In: ETNOANTROPOLOGIA. - ISSN 2284-0176. - 8:2(2020), pp. 153-160.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/828868
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