Il saggio affronta la vastissima produzione diaristica di Thomas Mann, riunita nei 10 fitti volumi dei Tagebücher. Attenzione particolare è riservata dall’Autore alla dimensione politica dei diari, che consente di ricostruire le posizioni di Mann tra rivoluzione dei Consigli (Räterepublik), Repubblica di Weimar e ascesa e consolidamento del regime nazista, per giungere fino al secondo dopoguerra. A fianco di ciò, l’Autore considera le dimensioni più interne e intime della figura di Mann per come emergono attraverso la scrittura dei diari: l’articolazione volutamente e ossessivamente ripetitiva delle giornate, il narcisismo, l’omosessualità rigidamente disciplinata a livello sociale, ma canalizzata nella produzione letteraria e quindi sfogata nelle pagine dei diari (la «stanza di Barbablù»), nell’amara consapevolezza delle potenzialità distruttive dell’eros («Eros e distruzione»). A emergere dal quadro è una figura tormentosamente e modernamente complessa, un Hermes del Novecento dal sorriso ironico e con lo sguardo fitto nelle profondità dello Ur, dove sono riposti i segreti dell’esistenza umana.
La stanza di Barbablù. I diari di Thomas Mann come fonte psicologica e storica / Conte, Domenico. - In: CULTURA TEDESCA. - ISSN 1720-514X. - 58:(2020), pp. 191-213.
La stanza di Barbablù. I diari di Thomas Mann come fonte psicologica e storica
Domenico Conte
2020
Abstract
Il saggio affronta la vastissima produzione diaristica di Thomas Mann, riunita nei 10 fitti volumi dei Tagebücher. Attenzione particolare è riservata dall’Autore alla dimensione politica dei diari, che consente di ricostruire le posizioni di Mann tra rivoluzione dei Consigli (Räterepublik), Repubblica di Weimar e ascesa e consolidamento del regime nazista, per giungere fino al secondo dopoguerra. A fianco di ciò, l’Autore considera le dimensioni più interne e intime della figura di Mann per come emergono attraverso la scrittura dei diari: l’articolazione volutamente e ossessivamente ripetitiva delle giornate, il narcisismo, l’omosessualità rigidamente disciplinata a livello sociale, ma canalizzata nella produzione letteraria e quindi sfogata nelle pagine dei diari (la «stanza di Barbablù»), nell’amara consapevolezza delle potenzialità distruttive dell’eros («Eros e distruzione»). A emergere dal quadro è una figura tormentosamente e modernamente complessa, un Hermes del Novecento dal sorriso ironico e con lo sguardo fitto nelle profondità dello Ur, dove sono riposti i segreti dell’esistenza umana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.