L’articolo si propone non solo come introduzione ma soprattutto come chiave di lettura degli interventi contenuti in questo numero della rivista su Napoli e il Mediterraneo. Invece del “mito” della sirena Partenope e della “storia” di una città fondata dai greci e dominata da francesi e spagnoli, si è scelto di narrare in queste pagine la “cronaca” di una metropoli moderna, da sempre crocevia di culture diverse e patria di “un pensiero creativo” attraverso il quale guardare ai temi e alle problematiche poste dalla città e del territorio contemporanea. Gli articoli che seguono rappresentano sguardi molto diversi tra loro accomunati da un’unica cosa: un modo “diverso” di essere mediterranei, un po' meno abbaglianti dalla luce del sole e più capaci di scrutare nell’ombra, che si traduca in una capacità di assumere un punto di vista alternativo a quello oggi dominante rispetto ai modi e agli strumenti per leggere e affrontare le sfide del nostro tempo e che rappresenti, per l’architettura, la possibilità, uscire dai confini della “forma” e di aprirsi ad una dimensione processuale, cominciando a rispondere in maniera completamente innovativa al proprio “mandato” e alla propria responsabilità sociale .
Mediterranei napoletani / Scala, Paola. - In: PROYECTO Y CIUDAD. - ISSN 2172-9220. - 11(2020), pp. 5-16.
Mediterranei napoletani
scala paola
2020
Abstract
L’articolo si propone non solo come introduzione ma soprattutto come chiave di lettura degli interventi contenuti in questo numero della rivista su Napoli e il Mediterraneo. Invece del “mito” della sirena Partenope e della “storia” di una città fondata dai greci e dominata da francesi e spagnoli, si è scelto di narrare in queste pagine la “cronaca” di una metropoli moderna, da sempre crocevia di culture diverse e patria di “un pensiero creativo” attraverso il quale guardare ai temi e alle problematiche poste dalla città e del territorio contemporanea. Gli articoli che seguono rappresentano sguardi molto diversi tra loro accomunati da un’unica cosa: un modo “diverso” di essere mediterranei, un po' meno abbaglianti dalla luce del sole e più capaci di scrutare nell’ombra, che si traduca in una capacità di assumere un punto di vista alternativo a quello oggi dominante rispetto ai modi e agli strumenti per leggere e affrontare le sfide del nostro tempo e che rappresenti, per l’architettura, la possibilità, uscire dai confini della “forma” e di aprirsi ad una dimensione processuale, cominciando a rispondere in maniera completamente innovativa al proprio “mandato” e alla propria responsabilità sociale .I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.