La ricerca di Claudia Sansò che questo volume raccoglie ha indagato il tema della Moschea nella/per la città d’Occidente secondo molteplici prospettive che vanno dalla istanza civile legata all’accoglienza, nella più ampia prospettiva delle migrazioni, alla riflessione sul senso del sacro e la sua edificazione, alla messa in questione delle procedure compositive, in ambito sia architettonico che urbano, per tale classe di manufatti. In ordine a tale ultima prospettiva, il tema della moschea è stato lumeggiato mediante una ascendenza archetipica che lo connette ai due fondamentali paradigmi dell’ipostilo e dell’aula quali principi spaziali riassuntivi in grado di reificare il rito, la sua ierofania e di rappresentarne la cosmogonia attraverso le forme. Se l’ipostilo, quale spazio punteggiato e normato, si può far discendere dalla densità del bosco, il tipo dell’aula può essere invece disceso dal suo complemento della radura come spazio sgombrato che non fa ostruzione affinché possa entrare la luce rischiarante secondo la nota assunzione heideggeriana della Lichthung. A tale doppia ascendenza tipologica, in alcuni casi combinata, se ne aggiunge una terza – quella ad Iwan – che in molti casi ne rappresenta una sintesi e una specificazione orientata. Di particolare interesse, per l’interna modificazione del tipo, appare la vicenda della Moschea di Cordoba, assunta a caso dimostratore e analizzata, anche con specifiche indagini in situ, attraverso ricostruzioni evolutive e ipotesi interpretative dell’assetto compositivo, del sistema di controllo proporzionale e della logica accrescitiva e riconfigurante con caratteri di esemplarità generalizzabile.

Postfazione / Capozzi, Renato; Visconti, Federica. - 3:(2020), pp. 211-213.

Postfazione

Renato Capozzi;Federica Visconti
2020

Abstract

La ricerca di Claudia Sansò che questo volume raccoglie ha indagato il tema della Moschea nella/per la città d’Occidente secondo molteplici prospettive che vanno dalla istanza civile legata all’accoglienza, nella più ampia prospettiva delle migrazioni, alla riflessione sul senso del sacro e la sua edificazione, alla messa in questione delle procedure compositive, in ambito sia architettonico che urbano, per tale classe di manufatti. In ordine a tale ultima prospettiva, il tema della moschea è stato lumeggiato mediante una ascendenza archetipica che lo connette ai due fondamentali paradigmi dell’ipostilo e dell’aula quali principi spaziali riassuntivi in grado di reificare il rito, la sua ierofania e di rappresentarne la cosmogonia attraverso le forme. Se l’ipostilo, quale spazio punteggiato e normato, si può far discendere dalla densità del bosco, il tipo dell’aula può essere invece disceso dal suo complemento della radura come spazio sgombrato che non fa ostruzione affinché possa entrare la luce rischiarante secondo la nota assunzione heideggeriana della Lichthung. A tale doppia ascendenza tipologica, in alcuni casi combinata, se ne aggiunge una terza – quella ad Iwan – che in molti casi ne rappresenta una sintesi e una specificazione orientata. Di particolare interesse, per l’interna modificazione del tipo, appare la vicenda della Moschea di Cordoba, assunta a caso dimostratore e analizzata, anche con specifiche indagini in situ, attraverso ricostruzioni evolutive e ipotesi interpretative dell’assetto compositivo, del sistema di controllo proporzionale e della logica accrescitiva e riconfigurante con caratteri di esemplarità generalizzabile.
2020
979-12-80136-29-9
Postfazione / Capozzi, Renato; Visconti, Federica. - 3:(2020), pp. 211-213.
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