L'articolo analizza l'opera del celebre scrittore Edgar Allan Poe, focalizzando la sua attenzione su uno dei racconti più famosi: Una Discesa nel Maelström. L’universo letterario di Poe è uno spazio inquieto di morte e amore, paura e delirio, supplizi e tormenti; i suoi personaggi, contenitori dei più disparati “ruoli” – il pescatore, l’esule, l’amante, il figlio – proiettano di volta in volta una silhouette, un’ombra esile, eppure riconoscibile, nel “vuoto cosmico”, mistico e doloroso del mondo. La cifra distintiva dell’opera di Poe è la violazione sistematica dei confini, non solo logici, perché anche i limiti fisici sono, in molti casi, del tutto immaginari: il sogno si confonde con la veglia, la notte con il giorno, la gioia col dolore, il piano inclinato dei fatti diviene sempre più indeterminato, l’inconscio si unisce con l’apparente reale, fino a fagocitarlo completamente. Nello specifico viene esplicitato l’assetto metaforico della narrazione, nel racconto "Una discesa nel Maelstrom", che narra della storia di alcuni pescatori alle prese con una tremenda burrasca in mare. Il racconto viene traslato ed analizzato in termini sociologici. Il vortice c’è, nessuno può sfuggirvi, ed è legato soprattutto allo sviluppo della modernizzazione, che ha portato con sé novità senza precedenti, una tra tutte l’incedere dell’individualità, a scapito della dimensione collettiva, la cognizione di una situazione di crisi generalizzata ed immanente. Se da un lato “la modernità, la «complessità sociale» costituiscono anche la dimensione dell’anomia, dell’alienazione, dello spaesamento”, dall’altro “nel loro ambito, si apre anche lo spazio in cui l’individuo realizza la sua massima libertà, in virtù dei legami plurali che può intessere, all’interno di gruppi differenti, non più normativamente vincolanti”. In tal senso la narrazione di Poe è interpretata in termini di allegoria del rischio ed emergenza di nuovo opportunità. In questo senso il caos palesa uno scenario di rischi e opportunità, in esso il sistema esprime una contingenza che presuppone livelli di azione e di scelta da esercitare consapevolmente, queste sono le principali conclusioni a cui giunge il lavoro in questione.

Edgar Allan Poe: Una discesa nel Maelström / Calia, Raffaella Monia. - In: QUADERNI D'ALTRI TEMPI. - ISSN 1970-3341. - 39:10(2012).

Edgar Allan Poe: Una discesa nel Maelström

CALIA, Raffaella Monia
2012

Abstract

L'articolo analizza l'opera del celebre scrittore Edgar Allan Poe, focalizzando la sua attenzione su uno dei racconti più famosi: Una Discesa nel Maelström. L’universo letterario di Poe è uno spazio inquieto di morte e amore, paura e delirio, supplizi e tormenti; i suoi personaggi, contenitori dei più disparati “ruoli” – il pescatore, l’esule, l’amante, il figlio – proiettano di volta in volta una silhouette, un’ombra esile, eppure riconoscibile, nel “vuoto cosmico”, mistico e doloroso del mondo. La cifra distintiva dell’opera di Poe è la violazione sistematica dei confini, non solo logici, perché anche i limiti fisici sono, in molti casi, del tutto immaginari: il sogno si confonde con la veglia, la notte con il giorno, la gioia col dolore, il piano inclinato dei fatti diviene sempre più indeterminato, l’inconscio si unisce con l’apparente reale, fino a fagocitarlo completamente. Nello specifico viene esplicitato l’assetto metaforico della narrazione, nel racconto "Una discesa nel Maelstrom", che narra della storia di alcuni pescatori alle prese con una tremenda burrasca in mare. Il racconto viene traslato ed analizzato in termini sociologici. Il vortice c’è, nessuno può sfuggirvi, ed è legato soprattutto allo sviluppo della modernizzazione, che ha portato con sé novità senza precedenti, una tra tutte l’incedere dell’individualità, a scapito della dimensione collettiva, la cognizione di una situazione di crisi generalizzata ed immanente. Se da un lato “la modernità, la «complessità sociale» costituiscono anche la dimensione dell’anomia, dell’alienazione, dello spaesamento”, dall’altro “nel loro ambito, si apre anche lo spazio in cui l’individuo realizza la sua massima libertà, in virtù dei legami plurali che può intessere, all’interno di gruppi differenti, non più normativamente vincolanti”. In tal senso la narrazione di Poe è interpretata in termini di allegoria del rischio ed emergenza di nuovo opportunità. In questo senso il caos palesa uno scenario di rischi e opportunità, in esso il sistema esprime una contingenza che presuppone livelli di azione e di scelta da esercitare consapevolmente, queste sono le principali conclusioni a cui giunge il lavoro in questione.
2012
Edgar Allan Poe: Una discesa nel Maelström / Calia, Raffaella Monia. - In: QUADERNI D'ALTRI TEMPI. - ISSN 1970-3341. - 39:10(2012).
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Una discesa nel Maelstrom, in, Quaderni d'Altri Tempi 39_ 16 _CALIA R.M..pdf

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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/820831
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