All'indomani dei plebisciti di annessione al Regno d'Italia, la Calabria Ultra , come altre province del Regno delle Due Sicilie, conobbe un intenso periodo di ribellione, che già serpeggiava in molti centri fin dallo sbarco di Garibaldi. Le attese erano andate deluse ed era sempre piu chiaro che nel passaggio dai Borbone ai Savoia nulla era cambiato in meglio per le popolazioni, anzi si era aggravata la divisione tra ceti sociali. Il malcontento era diffuso, ma mancava una regìa che incanalasse le proteste, classificate come episodi di criminalità comune e di brigantaggio. La detronizzata monarchia si illuse di poter trovare nel legittimista spagnolo Josè Borjes il novello Cardinale Ruffo, in grado di ripetere la spedizione sanfedista del 1799, partendo dalle Calabrie. La vicenda che si concluse tragicamente, mette in luce aspetti spesso trascurati dalla storiografia, restituendoci, attraverso le fonti processuali, le contraddizioni di una legislazione che agli albori dello Stato unitario si caratterizzò come estremamente repressiva rispetto ad ogni manifestazione di dissenso, mentre dichiarava e puniva come "briganti" ben prima della famigerata legge Pica, oppositori politici e quanti, caduti in miseria, dichiaravano di rimpiangere il passato regime. Si scontrarono in quel momento cruciale due diverse concezioni della politica e differenti strategie, i cui esiti hanno dato origine a problemi tuttora non risolti nella storia italiana.
Brigantaggio e legittimismo nelle Calabrie. Josè Borjes e la tentata riconquista del Regno nel 1861 / Spadaro, CARMELA MARIA. - (2020), pp. 73-112. (Intervento presentato al convegno Movimenti insurrezionali e legittimismo postunitario nella Calabria reggina. III Colloquio di studi storici sulla Calabria Ultra tenutosi a Sant'Ilario dello Jonio ( Rc) nel aprile 2010).
Brigantaggio e legittimismo nelle Calabrie. Josè Borjes e la tentata riconquista del Regno nel 1861
carmela maria spadaro
2020
Abstract
All'indomani dei plebisciti di annessione al Regno d'Italia, la Calabria Ultra , come altre province del Regno delle Due Sicilie, conobbe un intenso periodo di ribellione, che già serpeggiava in molti centri fin dallo sbarco di Garibaldi. Le attese erano andate deluse ed era sempre piu chiaro che nel passaggio dai Borbone ai Savoia nulla era cambiato in meglio per le popolazioni, anzi si era aggravata la divisione tra ceti sociali. Il malcontento era diffuso, ma mancava una regìa che incanalasse le proteste, classificate come episodi di criminalità comune e di brigantaggio. La detronizzata monarchia si illuse di poter trovare nel legittimista spagnolo Josè Borjes il novello Cardinale Ruffo, in grado di ripetere la spedizione sanfedista del 1799, partendo dalle Calabrie. La vicenda che si concluse tragicamente, mette in luce aspetti spesso trascurati dalla storiografia, restituendoci, attraverso le fonti processuali, le contraddizioni di una legislazione che agli albori dello Stato unitario si caratterizzò come estremamente repressiva rispetto ad ogni manifestazione di dissenso, mentre dichiarava e puniva come "briganti" ben prima della famigerata legge Pica, oppositori politici e quanti, caduti in miseria, dichiaravano di rimpiangere il passato regime. Si scontrarono in quel momento cruciale due diverse concezioni della politica e differenti strategie, i cui esiti hanno dato origine a problemi tuttora non risolti nella storia italiana.File | Dimensione | Formato | |
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