Il volume mira a fornire un contributo all’inquadramento teorico del potere di inchiesta parlamentare, ponendo al centro della riflessione la questione dell’impatto che gli atti delle commissioni parlamentari di inchiesta determinano sui diritti dei cittadini. Il tema viene incrociato con il grado di effettività dell’attuale sistema di protezione dei diritti. Il potere di inchiesta parlamentare è un tema classico che viene affrontato ripercorrendo criticamente la produzione scientifica in materia, a partire da quella più risalente — considerando i lavori dell’Assemblea costituente, il fondamentale e sempre attuale Dibattito sulle inchieste parlamentari pubblicato nella rivista Giurisprudenza Costituzionale del 1959, fino ad arrivare, tra gli altri, al volume Atto politico di Enzo Cheli del 1961 —, sino a quella più recente. Nel dibattito dottrinale si intercettano diversi orientamenti che, egualmente, l’autore evidenzia nella giurisprudenza costituzionale, ordinaria, amministrativa e della Corte europea dei diritti dell’uomo. Proprio l’’analisi della giurisprudenza ha consentito di determinare concretamente il potenziale impatto sul piano dei diritti costituzionalmente tutelati (si pensi alla personalità dell’individuo, all’onore e alla reputazione, al rispetto della vita privata e familiare, all’inviolabilità del domicilio, alla tutela dei dati personali, alla libertà e segretezza della corrispondenza, alla libertà di associazione, fino, evidentemente, alla tutela giurisdizionale). Ciò ha permesso anche di fare emergere quale principale concreto rimedio quello dinanzi alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzione, attestando una sostanziale chiusura da parte della giustizia ordinaria e amministrativa che infatti ha finora escluso, sia formalmente che sostanzialmente, la giustiziabilità degli atti delle commissioni d’inchiesta. Come affermato dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 81 del 2012, l’atto è sindacabile in sede giurisdizionale nella misura in cui abbia violato norme giuridiche finalizzate a delimitare «gli spazi della discrezionalità politica». Già questo dato fornisce in sé una risposta sullo stato della tutela dei diritti. Per avere una completa cognizione dell’effettivo impatto dell’esercizio del potere di inchiesta sono stati anche esaminati gli atti adottati dalle commissioni d’inchiesta, incrociati con le fonti normative che ne legittimano l’esercizio; ciò ha permesso di avvicinarsi e progressivamente approfondire i profili teorici di maggiore interesse, in particolare a partire dai rapporti tra inchiesta parlamentare e funzione giudiziaria. L’approccio strettamente giuridico è stato affiancato da una lettura che ha dato anche conto del ruolo che le commissioni parlamentari d’inchiesta hanno assunto nella vita del Paese con il loro lavoro che è rivolto al Parlamento così come al suo esterno, in particolare dovendosi cogliere il significato storico-politico dell’inchiesta. L’Autore arricchisce l’analisi esaminando dal punto di vista teorico altri temi quali: la diffusione di informazioni che riguardano i terzi, quindi il regime di pubblicità delle sedute e degli atti delle commissioni parlamentari d’inchiesta; le modalità operative; la tipicità degli atti adottati; la sindacabilità delle opinioni espresse dai parlamentari dentro e fuori le aule parlamentari di quanto trattato in commissione, tenendo anche conto dei regimi di segretezza. È risultato che l’intervallo entro cui muovono le diverse letture della sindacabilità degli atti sono, alla luce dell’incertezza determinata dall’attuale quadro normativo, l’insindacabilità e la sindacabilità diffusa, entro il quale si colloca la prospettiva della Corte costituzionale con la su menzionata sentenza de 2012. Alla luce di quanto detto, l’a. auspica l’intervento del legislatore in attuazione dell’art. 82 della Costituzione al fine di superare i dubbi contribuendo al bilanciamento tra «potere d’inchiesta e diritti dei terzi».

Potere di inchiesta parlamentare e sistema di protezione dei diritti / D'Alfonso, Stefano. - I:(2020), pp. 1-166.

Potere di inchiesta parlamentare e sistema di protezione dei diritti.

Stefano D'Alfonso
2020

Abstract

Il volume mira a fornire un contributo all’inquadramento teorico del potere di inchiesta parlamentare, ponendo al centro della riflessione la questione dell’impatto che gli atti delle commissioni parlamentari di inchiesta determinano sui diritti dei cittadini. Il tema viene incrociato con il grado di effettività dell’attuale sistema di protezione dei diritti. Il potere di inchiesta parlamentare è un tema classico che viene affrontato ripercorrendo criticamente la produzione scientifica in materia, a partire da quella più risalente — considerando i lavori dell’Assemblea costituente, il fondamentale e sempre attuale Dibattito sulle inchieste parlamentari pubblicato nella rivista Giurisprudenza Costituzionale del 1959, fino ad arrivare, tra gli altri, al volume Atto politico di Enzo Cheli del 1961 —, sino a quella più recente. Nel dibattito dottrinale si intercettano diversi orientamenti che, egualmente, l’autore evidenzia nella giurisprudenza costituzionale, ordinaria, amministrativa e della Corte europea dei diritti dell’uomo. Proprio l’’analisi della giurisprudenza ha consentito di determinare concretamente il potenziale impatto sul piano dei diritti costituzionalmente tutelati (si pensi alla personalità dell’individuo, all’onore e alla reputazione, al rispetto della vita privata e familiare, all’inviolabilità del domicilio, alla tutela dei dati personali, alla libertà e segretezza della corrispondenza, alla libertà di associazione, fino, evidentemente, alla tutela giurisdizionale). Ciò ha permesso anche di fare emergere quale principale concreto rimedio quello dinanzi alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzione, attestando una sostanziale chiusura da parte della giustizia ordinaria e amministrativa che infatti ha finora escluso, sia formalmente che sostanzialmente, la giustiziabilità degli atti delle commissioni d’inchiesta. Come affermato dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 81 del 2012, l’atto è sindacabile in sede giurisdizionale nella misura in cui abbia violato norme giuridiche finalizzate a delimitare «gli spazi della discrezionalità politica». Già questo dato fornisce in sé una risposta sullo stato della tutela dei diritti. Per avere una completa cognizione dell’effettivo impatto dell’esercizio del potere di inchiesta sono stati anche esaminati gli atti adottati dalle commissioni d’inchiesta, incrociati con le fonti normative che ne legittimano l’esercizio; ciò ha permesso di avvicinarsi e progressivamente approfondire i profili teorici di maggiore interesse, in particolare a partire dai rapporti tra inchiesta parlamentare e funzione giudiziaria. L’approccio strettamente giuridico è stato affiancato da una lettura che ha dato anche conto del ruolo che le commissioni parlamentari d’inchiesta hanno assunto nella vita del Paese con il loro lavoro che è rivolto al Parlamento così come al suo esterno, in particolare dovendosi cogliere il significato storico-politico dell’inchiesta. L’Autore arricchisce l’analisi esaminando dal punto di vista teorico altri temi quali: la diffusione di informazioni che riguardano i terzi, quindi il regime di pubblicità delle sedute e degli atti delle commissioni parlamentari d’inchiesta; le modalità operative; la tipicità degli atti adottati; la sindacabilità delle opinioni espresse dai parlamentari dentro e fuori le aule parlamentari di quanto trattato in commissione, tenendo anche conto dei regimi di segretezza. È risultato che l’intervallo entro cui muovono le diverse letture della sindacabilità degli atti sono, alla luce dell’incertezza determinata dall’attuale quadro normativo, l’insindacabilità e la sindacabilità diffusa, entro il quale si colloca la prospettiva della Corte costituzionale con la su menzionata sentenza de 2012. Alla luce di quanto detto, l’a. auspica l’intervento del legislatore in attuazione dell’art. 82 della Costituzione al fine di superare i dubbi contribuendo al bilanciamento tra «potere d’inchiesta e diritti dei terzi».
2020
9788893918206
Potere di inchiesta parlamentare e sistema di protezione dei diritti / D'Alfonso, Stefano. - I:(2020), pp. 1-166.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/813167
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