L’invecchiamento della popolazione, lo spopolamento dei piccoli centri, l’emigrazione delle eccellenze sono solo alcune delle dinamiche che interessano il nostro Paese nella sua attuale situazione economica e sociale le cui prospettive non lasciano ben sperare. L’Italia è caratterizzata da un modello territoriale policentrico, basato su una fitta rete di relazioni tra aree urbane, rurali e centri minori che definisce uno spazio inter-dipendente, al cui interno i centri maggiori sono “poli attrattori” in quanto “fulcri erogatori” di servizi essenziali alla vita urbana. La dinamica di dipendenza all’interno di tale organizzazione è fortemente connessa alla misura dell’accessibilità fisica. In tal senso, il concetto di accessibilità fa prioritariamente riferimento alla possibilità di poter fruire di tali servizi essenziali entro un raggio di influenza idoneo e congruente sia con le caratteristiche del territorio, sia, soprattutto, con le peculiarità dell’utenza. Non è soltanto di una questione economica e di distribuzione di fondi, ma forse prioritariamente, della necessità di mettere a punto strategie e politiche in grado di veicolare azioni efficaci per rafforzare, rinvigorire, rivalorizzare il prezioso capitale naturale, sociale, territoriale di cui tali territori sono testimonianza attiva. Il paper, quindi, vuole proporre una riflessione partendo dall’analisi degli obiettivi della SNAI nell’ottica di verificarne coerenza e applicabilità. Un approfondimento sulle aree interne della Campania rappresenta il tentativo duplice di verificare lo stato di avanzamento delle strategie previste e di avanzare una possibile proposta per la valorizzazione di tali aree anche attraverso la rivisitazione del concetto di accessibilità. La tematica delle aree interne e dei cosiddetti territori marginali non può essere affrontata esclusivamente nel contesto di politiche economiche che, seppure necessarie, non risolvono da sole problematiche complesse che richiedono una visione ampia e di sistema. Lo studio proposto, quindi, assumendo come riferimento teorico l’approccio sistemico alla conoscenza dei fenomeni urbani e territoriali, vuole proporre una riflessione circa la possibilità di individuare traiettorie di sviluppo coerenti con le caratteristiche e le risorse presenti nelle “aree interne”, ritornate di recente all’attenzione delle politiche territoriali, in virtù delle loro elevate potenzialità pur in presenza di gravi criticità. Ci si interroga sulla possibilità che tali strategie possano rappresentare anche un’opportunità di rinnovamento delle procedure, delle prassi e (altresì) dei metodi della disciplina urbanistica provando ad integrare gli obiettivi di sviluppo con quelli di salvaguardia delle risorse. L’apporto dello studio può essere individuato nel tentativo di proporre una visione di sistema che possa contribuire alla revisione di strumenti e approcci propri della materia urbanistica in relazione alle problematiche delle aree interne. Riconoscendo le fragilità di tali aree, ci si interroga sulle possibilità di indicare differenti e più sostenibili modi per la loro conoscenza e fruizione, provando a mutuare la loro marginalità in potenzialità di sviluppo e ripresa.

“Aree interne” tra fragilità e solidità: dal racconto alla proposta / LA ROCCA, ROSA ANNA. - DOWNSCALING, RIGHTSIZING CONTRAZIONE DEMOGRAFICA E RIORGANIZZAZIONE SPAZIALE:(2020), pp. 224-225.

“Aree interne” tra fragilità e solidità: dal racconto alla proposta

Rosa Anna La Rocca
Conceptualization
2020

Abstract

L’invecchiamento della popolazione, lo spopolamento dei piccoli centri, l’emigrazione delle eccellenze sono solo alcune delle dinamiche che interessano il nostro Paese nella sua attuale situazione economica e sociale le cui prospettive non lasciano ben sperare. L’Italia è caratterizzata da un modello territoriale policentrico, basato su una fitta rete di relazioni tra aree urbane, rurali e centri minori che definisce uno spazio inter-dipendente, al cui interno i centri maggiori sono “poli attrattori” in quanto “fulcri erogatori” di servizi essenziali alla vita urbana. La dinamica di dipendenza all’interno di tale organizzazione è fortemente connessa alla misura dell’accessibilità fisica. In tal senso, il concetto di accessibilità fa prioritariamente riferimento alla possibilità di poter fruire di tali servizi essenziali entro un raggio di influenza idoneo e congruente sia con le caratteristiche del territorio, sia, soprattutto, con le peculiarità dell’utenza. Non è soltanto di una questione economica e di distribuzione di fondi, ma forse prioritariamente, della necessità di mettere a punto strategie e politiche in grado di veicolare azioni efficaci per rafforzare, rinvigorire, rivalorizzare il prezioso capitale naturale, sociale, territoriale di cui tali territori sono testimonianza attiva. Il paper, quindi, vuole proporre una riflessione partendo dall’analisi degli obiettivi della SNAI nell’ottica di verificarne coerenza e applicabilità. Un approfondimento sulle aree interne della Campania rappresenta il tentativo duplice di verificare lo stato di avanzamento delle strategie previste e di avanzare una possibile proposta per la valorizzazione di tali aree anche attraverso la rivisitazione del concetto di accessibilità. La tematica delle aree interne e dei cosiddetti territori marginali non può essere affrontata esclusivamente nel contesto di politiche economiche che, seppure necessarie, non risolvono da sole problematiche complesse che richiedono una visione ampia e di sistema. Lo studio proposto, quindi, assumendo come riferimento teorico l’approccio sistemico alla conoscenza dei fenomeni urbani e territoriali, vuole proporre una riflessione circa la possibilità di individuare traiettorie di sviluppo coerenti con le caratteristiche e le risorse presenti nelle “aree interne”, ritornate di recente all’attenzione delle politiche territoriali, in virtù delle loro elevate potenzialità pur in presenza di gravi criticità. Ci si interroga sulla possibilità che tali strategie possano rappresentare anche un’opportunità di rinnovamento delle procedure, delle prassi e (altresì) dei metodi della disciplina urbanistica provando ad integrare gli obiettivi di sviluppo con quelli di salvaguardia delle risorse. L’apporto dello studio può essere individuato nel tentativo di proporre una visione di sistema che possa contribuire alla revisione di strumenti e approcci propri della materia urbanistica in relazione alle problematiche delle aree interne. Riconoscendo le fragilità di tali aree, ci si interroga sulle possibilità di indicare differenti e più sostenibili modi per la loro conoscenza e fruizione, provando a mutuare la loro marginalità in potenzialità di sviluppo e ripresa.
2020
“Aree interne” tra fragilità e solidità: dal racconto alla proposta / LA ROCCA, ROSA ANNA. - DOWNSCALING, RIGHTSIZING CONTRAZIONE DEMOGRAFICA E RIORGANIZZAZIONE SPAZIALE:(2020), pp. 224-225.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/809761
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