La spinta alla disintermediazione provocata dall’onda populista in Europa sta colpendo non solo la democrazia politica ma anche il patto sociale che tradizionalmente la sorregge. È un intero meccanismo di rappresentanza dei bisogni collettivi ad essere in discussione, e con esso tutti i corpi sociali intermedi. Ciò interroga sull’impatto che il populismo sta avendo sul campo dell’autonomia sociale organizzata, inclusa l’impresa sociale. La principale sfida che il populismo propone al Terzo settore, anche in Italia, è dunque forse quella di un ripensamento complessivo del suo rapporto con lo spazio politico, tradizionalmente complesso. Quali sono le ragioni di questo complesso rapporto? Esistono, guardando ad altri contesti europei, modelli differenti di relazione tra questi due mondi, e se sì a quali è possibile guardare per aprire, in Italia, una nuova stagione dei rapporti anche tra impresa sociale e politica? L’articolo si propone di analizzare la questione sia sul lato della teoria politica, sia avanzando una proposta sul rapporto tra politica e privato sociale in Italia che, recuperando il grande potenziale insito nella tradizione del mutualismo e della reciprocità, punti ad un modello di cooperazione rafforzata tra i due mondi.

Populismo e disintermediazione: qualche nodo critico e una modesta proposta sul contributo ‘politico’ dell’impresa sociale e del Terzo settore / Vittoria, Armando. - In: IMPRESA SOCIALE. - ISSN 2282-1694. - 1(2020), pp. 17-24.

Populismo e disintermediazione: qualche nodo critico e una modesta proposta sul contributo ‘politico’ dell’impresa sociale e del Terzo settore

armando vittoria
2020

Abstract

La spinta alla disintermediazione provocata dall’onda populista in Europa sta colpendo non solo la democrazia politica ma anche il patto sociale che tradizionalmente la sorregge. È un intero meccanismo di rappresentanza dei bisogni collettivi ad essere in discussione, e con esso tutti i corpi sociali intermedi. Ciò interroga sull’impatto che il populismo sta avendo sul campo dell’autonomia sociale organizzata, inclusa l’impresa sociale. La principale sfida che il populismo propone al Terzo settore, anche in Italia, è dunque forse quella di un ripensamento complessivo del suo rapporto con lo spazio politico, tradizionalmente complesso. Quali sono le ragioni di questo complesso rapporto? Esistono, guardando ad altri contesti europei, modelli differenti di relazione tra questi due mondi, e se sì a quali è possibile guardare per aprire, in Italia, una nuova stagione dei rapporti anche tra impresa sociale e politica? L’articolo si propone di analizzare la questione sia sul lato della teoria politica, sia avanzando una proposta sul rapporto tra politica e privato sociale in Italia che, recuperando il grande potenziale insito nella tradizione del mutualismo e della reciprocità, punti ad un modello di cooperazione rafforzata tra i due mondi.
2020
Populismo e disintermediazione: qualche nodo critico e una modesta proposta sul contributo ‘politico’ dell’impresa sociale e del Terzo settore / Vittoria, Armando. - In: IMPRESA SOCIALE. - ISSN 2282-1694. - 1(2020), pp. 17-24.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/803295
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact