In questo articolo sono riportati i risultati del dibattito critico in fui fu coinvolta la scultura napoletana all’Esposizione Universale di Parigi del 1878. Come le diverse forme del realismo, a quel tempo l’orientamento predominate nella Scuola di Napoli, in anticipo sul resto d’Italia e d’Europa, furono viste dalla critica italiana e soprattutto da quella critica francese, al cui sguardo in questo saggio è data la priorità. Accettato o non accettato, il realismo dei napoletani in scultura fece sicuramente discutere, e a volte tacere. I maggiori artisti del momento, Achille d’Orsi, Vincenzo Gemito, Giambattista Amendola, Francesco Jerace, Costantino Barbella e altri, assieme al loro maestro Stanislao Lista, s’imposero all’attenzione della critica, aprendo in Italia le porte a quel realismo definito ‘brutale’ e più spesso ‘sociale’, che soltanto più tardi sarebbe stato compreso dal resto degli artisti e dei critici italiani. In questo contributo si offrono, inoltre, molte novità, soprattutto dal punto di vista interpretativo delle opere presentate dagli scultori, e per le possibili comparazioni con la coeva produzione europea.
Il sonno di Michelangelo. La scultura napoletana nel dibattito critico all’Esposizione Universale di Parigi del 1878 / Valente, Isabella. - In: STUDI DI SCULTURA. - ISSN 2704-9981. - 1:1/2019(2019), pp. 61-91.
Il sonno di Michelangelo. La scultura napoletana nel dibattito critico all’Esposizione Universale di Parigi del 1878
Isabella Valente
2019
Abstract
In questo articolo sono riportati i risultati del dibattito critico in fui fu coinvolta la scultura napoletana all’Esposizione Universale di Parigi del 1878. Come le diverse forme del realismo, a quel tempo l’orientamento predominate nella Scuola di Napoli, in anticipo sul resto d’Italia e d’Europa, furono viste dalla critica italiana e soprattutto da quella critica francese, al cui sguardo in questo saggio è data la priorità. Accettato o non accettato, il realismo dei napoletani in scultura fece sicuramente discutere, e a volte tacere. I maggiori artisti del momento, Achille d’Orsi, Vincenzo Gemito, Giambattista Amendola, Francesco Jerace, Costantino Barbella e altri, assieme al loro maestro Stanislao Lista, s’imposero all’attenzione della critica, aprendo in Italia le porte a quel realismo definito ‘brutale’ e più spesso ‘sociale’, che soltanto più tardi sarebbe stato compreso dal resto degli artisti e dei critici italiani. In questo contributo si offrono, inoltre, molte novità, soprattutto dal punto di vista interpretativo delle opere presentate dagli scultori, e per le possibili comparazioni con la coeva produzione europea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.