Partendo dalla figura dello scienziato artista, nata sin dalla prima età moderna sulla base del pensiero vinciano, poi rafforzata in ambito illuministico, è possibile delineare un quadro delle problematiche relative alla “crisi di identità” dell’architetto innescatasi a partire dalla seconda metà dell’Ottocento: il fenomeno va indagato in relazione da un lato alla sempre maggiore caratterizzazione tecnica nella formazione dell’ingegnere e allo sviluppo delle nuove branche legate al progresso industriale, dall’altro all’emarginazione che l’architetto vive all’interno delle dispute linguistiche dell’eclettismo storicistico. Ripercorrendo allora a ritroso le tracce della vicenda dello scienziato artista, si può comprendere il perché di una frattura solo in parte inattesa, come quella che fece seguito, con l’Unità, alle accese discussioni degli architetti sullo “stile italiano” e alla disponibilità di sempre nuovi materiali e tecnologie per gli ingegneri. Mentre, quindi, nelle accademie l’architettura s’insteriliva nei pastiches, lasciando al genio dei singoli i contributi più significativi, nelle scuole di ingegneria, nate nell’Ottocento sul modello della Politecnica francese, si registrò sul volgere del secolo un’evidente deriva verso gli ambiti tecnico-scientifici, a tutto danno dell’antica matrice umanistica e “solidale” della professione: si tentò allora l’introduzione di una nuova “architettura tecnica” per gli ingegneri, le cui premesse furono tanto auspicabili, quanto negative le conseguenze di una manualistica concepita per elementi costruttivi e abachi di dettagli decorativi. Così nella prima metà del Novecento nelle stesse scuole spettò ai sostenitori più convinti dell’unicità della fisionomia professionale il compito di un tentativo di recupero dell’originaria unità dei saperi e di un ritorno a una più solida formazione culturale; sul fronte opposto dei “cultori di architettura” sarà ancora un ingegnere, Gustavo Giovannoni, ad auspicare il riscatto dell’architetto secondo l’idea di una figura “integrale”, rivendicando a lui l’immagine del professionista completo, artista e tecnico nel contempo: competenze persino più estese, in relazione alla nuova sensibilità che si richiedeva nel campo della storia dell’architettura come della tutela e del restauro dei monumenti e dei centri storici. Ma perché, allora, non fu possibile riportare quell’unità nell’antico alveo, sancendosi anzi una frattura apparentemente definitiva con la nascita delle Scuole Superiori di Architettura e con la legge del 1923 sulle professioni dell’ingegnere e dell’architetto, e restando insoluto il problema dell’esistenza di due professionisti per una sola architettura? L’interrogativo verrà posto, nel secondo dopoguerra, dal napoletano Luigi Cosenza.

Dallo 'scienziato artista' all’ 'architetto integrale'. Problematiche e ambiguità della figura professionale in Italia tra Otto e Novecento / Buccaro, Alfredo. - In: ATTI DELL'ACCADEMIA NAZIONALE DI SAN LUCA. - ISSN 2239-8341. - num. speciale allegato ai Quaderni degli Atti dell'Accademia Nazionale di San Luca 2015-2016(2019), pp. 303-307.

Dallo 'scienziato artista' all’ 'architetto integrale'. Problematiche e ambiguità della figura professionale in Italia tra Otto e Novecento

Alfredo Buccaro
2019

Abstract

Partendo dalla figura dello scienziato artista, nata sin dalla prima età moderna sulla base del pensiero vinciano, poi rafforzata in ambito illuministico, è possibile delineare un quadro delle problematiche relative alla “crisi di identità” dell’architetto innescatasi a partire dalla seconda metà dell’Ottocento: il fenomeno va indagato in relazione da un lato alla sempre maggiore caratterizzazione tecnica nella formazione dell’ingegnere e allo sviluppo delle nuove branche legate al progresso industriale, dall’altro all’emarginazione che l’architetto vive all’interno delle dispute linguistiche dell’eclettismo storicistico. Ripercorrendo allora a ritroso le tracce della vicenda dello scienziato artista, si può comprendere il perché di una frattura solo in parte inattesa, come quella che fece seguito, con l’Unità, alle accese discussioni degli architetti sullo “stile italiano” e alla disponibilità di sempre nuovi materiali e tecnologie per gli ingegneri. Mentre, quindi, nelle accademie l’architettura s’insteriliva nei pastiches, lasciando al genio dei singoli i contributi più significativi, nelle scuole di ingegneria, nate nell’Ottocento sul modello della Politecnica francese, si registrò sul volgere del secolo un’evidente deriva verso gli ambiti tecnico-scientifici, a tutto danno dell’antica matrice umanistica e “solidale” della professione: si tentò allora l’introduzione di una nuova “architettura tecnica” per gli ingegneri, le cui premesse furono tanto auspicabili, quanto negative le conseguenze di una manualistica concepita per elementi costruttivi e abachi di dettagli decorativi. Così nella prima metà del Novecento nelle stesse scuole spettò ai sostenitori più convinti dell’unicità della fisionomia professionale il compito di un tentativo di recupero dell’originaria unità dei saperi e di un ritorno a una più solida formazione culturale; sul fronte opposto dei “cultori di architettura” sarà ancora un ingegnere, Gustavo Giovannoni, ad auspicare il riscatto dell’architetto secondo l’idea di una figura “integrale”, rivendicando a lui l’immagine del professionista completo, artista e tecnico nel contempo: competenze persino più estese, in relazione alla nuova sensibilità che si richiedeva nel campo della storia dell’architettura come della tutela e del restauro dei monumenti e dei centri storici. Ma perché, allora, non fu possibile riportare quell’unità nell’antico alveo, sancendosi anzi una frattura apparentemente definitiva con la nascita delle Scuole Superiori di Architettura e con la legge del 1923 sulle professioni dell’ingegnere e dell’architetto, e restando insoluto il problema dell’esistenza di due professionisti per una sola architettura? L’interrogativo verrà posto, nel secondo dopoguerra, dal napoletano Luigi Cosenza.
2019
Dallo 'scienziato artista' all’ 'architetto integrale'. Problematiche e ambiguità della figura professionale in Italia tra Otto e Novecento / Buccaro, Alfredo. - In: ATTI DELL'ACCADEMIA NAZIONALE DI SAN LUCA. - ISSN 2239-8341. - num. speciale allegato ai Quaderni degli Atti dell'Accademia Nazionale di San Luca 2015-2016(2019), pp. 303-307.
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