L’allevamento bufalino, insieme con la produzione di mozzarella rappresenta un importante elemento di sviluppo del territorio campano e della Piana del Sele, in cui si concentrano l’80 % delle bufale allevate nell’intera provincia di Salerno. La constatazione dei significativi impatti ambientali connessi al comparto zootecnico ed in particolare alla gestione dei reflui zootecnici, unitamente alle normative e nuove limitazioni imposte a livello comunitario e nazionale, impongono il controllo e la riduzione delle emissioni di ammoniaca oltre che di altri gas quali i VOC non metanigeni nel settore primario. Lo studio, in ambiente GIS, in prima istanza della distribuzione spaziale degli allevamenti in regione Campania ha evidenziato Ambiti di Attenzione in provincia di Caserta (nella piana del Volturno e nella regione pedemontana del Matese) e in provincia di Salerno (nella piana del Sele). Tali areali, se da un lato, in assenza di una logistica di spandimento e di adeguate misure di trattamento del refluo tal quale, costituiscono elementi di criticità rispetto alle possibili ricadute sull’ambiente delle emissioni ammoniacali, d’altra parte possono diventare un volano di sviluppo economico e di miglioramento ambientale, se opportunamente inseriti in un sistema di pianificazione e programmazione di trattamenti e di distribuzione. La vivacità del mercato, nella ricerca di ambiti di insediamento e di tipologie impiantistiche efficienti, dimostra un interesse ad investire capitali nel settore del trattamento dei reflui zootecnici. Nell’ambito del Progetto RiAgri-SELE, ad una prima analisi di verifica della disponibilità di suoli idonei allo spandimento (offerta), nella piana del Sele, in funzione del carico di Azoto stimato (domanda), della presenza di Superficie Agricola Utilizzata (SAU), di vincoli naturali, artificiali o culturali presenti, si propone di applicare un modello statistico di stima delle emissioni ammoniacali, quale momento di riflessione rispetto alle possibili ricadute ambientali del comparto. L’approccio, basato sul modello Alfam (https://projects.au.dk/alfam/), in fase di approfondimento, permette di integrare informazioni relative alle caratteristiche dei reflui e tecniche di spandimento utilizzate, con le caratteristiche climatiche (dati di pioggia e temperatura, sia in termini di possibilità di spandimento che di ricadute sulle emissioni). Lo studio in particolare si concentra sui reflui bufalini e sulle sole colture permanenti presenti (frutteti e oliveti), al fine di ipotizzare quantità e tempistica degli spandimenti durante l’anno. I risultati attesi intendono supportare l’adozione di sistemi di gestione dei reflui zootecnici, sia in termini di vaglio delle possibili tipologie di trattamento, sia in termini di stima delle superfici di spandimento necessarie (quantità e localizzazione), che di riflessione di misure di mitigazione degli impatti potenziali derivanti da pratiche agricole poco attente all’ambiente. Il progetto RiAGRI-SELE, in una fase delicata di adeguamento del comparto zootecnico alle prescrizioni derivanti dalla nuova perimetrazione delle Zone Vulnerabili ai Nitrati di Origine Agricola ZVNOA 2017 in regione Campania, si propone in questo modo di sensibilizzare gli operatori del settore e di favorire buone pratiche agricole che possano tutelare il sistema ambientale ed, eventualmente, divenire una ulteriore risorsa economica per il comparto.
Analisi Territoriali a supporto della gestione dei reflui zootecnici: il progetto RiAgri-Sele / Cervelli, Elena; SCOTTO DI PERTA, Ester; Faugno, Salvatore; Pindozzi, Stefania. - (2019), pp. 34-35. (Intervento presentato al convegno La gestione del territorio rurale tra opportunità e rischi: ecological network e impatti ambientali).
Analisi Territoriali a supporto della gestione dei reflui zootecnici: il progetto RiAgri-Sele
Elena Cervelli
;Ester Scotto di Perta;Salvatore Faugno;Stefania Pindozzi
2019
Abstract
L’allevamento bufalino, insieme con la produzione di mozzarella rappresenta un importante elemento di sviluppo del territorio campano e della Piana del Sele, in cui si concentrano l’80 % delle bufale allevate nell’intera provincia di Salerno. La constatazione dei significativi impatti ambientali connessi al comparto zootecnico ed in particolare alla gestione dei reflui zootecnici, unitamente alle normative e nuove limitazioni imposte a livello comunitario e nazionale, impongono il controllo e la riduzione delle emissioni di ammoniaca oltre che di altri gas quali i VOC non metanigeni nel settore primario. Lo studio, in ambiente GIS, in prima istanza della distribuzione spaziale degli allevamenti in regione Campania ha evidenziato Ambiti di Attenzione in provincia di Caserta (nella piana del Volturno e nella regione pedemontana del Matese) e in provincia di Salerno (nella piana del Sele). Tali areali, se da un lato, in assenza di una logistica di spandimento e di adeguate misure di trattamento del refluo tal quale, costituiscono elementi di criticità rispetto alle possibili ricadute sull’ambiente delle emissioni ammoniacali, d’altra parte possono diventare un volano di sviluppo economico e di miglioramento ambientale, se opportunamente inseriti in un sistema di pianificazione e programmazione di trattamenti e di distribuzione. La vivacità del mercato, nella ricerca di ambiti di insediamento e di tipologie impiantistiche efficienti, dimostra un interesse ad investire capitali nel settore del trattamento dei reflui zootecnici. Nell’ambito del Progetto RiAgri-SELE, ad una prima analisi di verifica della disponibilità di suoli idonei allo spandimento (offerta), nella piana del Sele, in funzione del carico di Azoto stimato (domanda), della presenza di Superficie Agricola Utilizzata (SAU), di vincoli naturali, artificiali o culturali presenti, si propone di applicare un modello statistico di stima delle emissioni ammoniacali, quale momento di riflessione rispetto alle possibili ricadute ambientali del comparto. L’approccio, basato sul modello Alfam (https://projects.au.dk/alfam/), in fase di approfondimento, permette di integrare informazioni relative alle caratteristiche dei reflui e tecniche di spandimento utilizzate, con le caratteristiche climatiche (dati di pioggia e temperatura, sia in termini di possibilità di spandimento che di ricadute sulle emissioni). Lo studio in particolare si concentra sui reflui bufalini e sulle sole colture permanenti presenti (frutteti e oliveti), al fine di ipotizzare quantità e tempistica degli spandimenti durante l’anno. I risultati attesi intendono supportare l’adozione di sistemi di gestione dei reflui zootecnici, sia in termini di vaglio delle possibili tipologie di trattamento, sia in termini di stima delle superfici di spandimento necessarie (quantità e localizzazione), che di riflessione di misure di mitigazione degli impatti potenziali derivanti da pratiche agricole poco attente all’ambiente. Il progetto RiAGRI-SELE, in una fase delicata di adeguamento del comparto zootecnico alle prescrizioni derivanti dalla nuova perimetrazione delle Zone Vulnerabili ai Nitrati di Origine Agricola ZVNOA 2017 in regione Campania, si propone in questo modo di sensibilizzare gli operatori del settore e di favorire buone pratiche agricole che possano tutelare il sistema ambientale ed, eventualmente, divenire una ulteriore risorsa economica per il comparto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.