Condizioni ambientali, crisi climatica e sviluppo dei saperi

Nell’enciclica di Papa Francesco "Laudato si’" è ben chiarita la condizione di implicazione e di interdipendenza fra individui, natura e ambiente, nei passaggi in cui il Pontefice suggerisce alcune riflessioni per riorientare la propria rotta, per cambiare quell’umanità a cui manca «la coscienza di un’origine comune, di una mutua appartenenza e di un futuro condiviso da tutti». Per questo motivo viene evidenziata la necessità di un’educazione e una spiritualità ecologica, per lo «sviluppo di nuove convinzioni, nuovi atteggiamenti e stili di vita». Fra i numerosi campi dei saperi, compresa l’architettura, non è più possibile lavorare in autonomia, cioè soltanto all’interno degli statuti disciplinari propri e distintivi. Abbiamo un continuo bisogno di una razionalità complessa che affronti le contraddizioni e l’incertezza senza soffocarle. Su questa direttrice si inserisce il processo euristico del progetto di architettura, che deve poter tener conto di variabili non previste per dispiegare il suo percorso di ricerca. Un sapere separato dal contesto determina meccanismi di non riconoscimento e di esclusione.