Ultimo brano di quel complesso insieme di trasformazioni urbane che, intrapreso a partire dal quarto decennio del XVIII secolo per volere del re Carlo III di Borbone, modificò profondamente il rapporto della città di Napoli con il suo mare, l’edificio dell’Immacolatella conserva la memoria di una delle pagine più dolorose della storia del Meridione d’Italia. Quale sede della Capitaneria e dell’Ufficio di Sanità Marittima, infatti, il manufatto è, tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, luogo di passaggio per le migliaia di emigranti che, giunti in città, si sottoponevano ai controlli sanitari prima di imbarcarsi verso nuove patrie. Piccola Ellis Island partenopea, l’Immacolatella manifesta il suo ruolo di testimonianza vivente del passaggio di generazioni di uomini che hanno varcato le sue soglie sperando in un futuro migliore: essa incarna i valori negativi dell’indigente povertà e del dolore del distacco e, al contempo, quelli positivi riposti nei sogni e nelle speranze. Nonostante l’indiscussa qualità formale e materica dell'architettura settecentesca e la carica emotiva che essa veicola, l’edificio appare caduto nell’oblio più profondo, reclamando urgenti opere di salvaguardia. Vittima di trasformazioni e di usi inappropriati avvicendatisi nel corso degli ultimi decenni, la fabbrica è soggetta agli attacchi marini e meteorici nonché alle conseguenze dell’incuria e dell’abbandono. Tenuto conto di tali problematiche - tangibili e intangibili - il contributo si pone l'obiettivo di esplorare le complesse valenze della fabbrica attraverso fonti iconografiche e inedite fonti d'archivio nonché mettere in risalto quelle tracce, spesso poco discernibili, che la storia ha lasciato sul costruito per riflettere, infine, sulle possibilità di contemperamento tra esigenze restaurative e necessità di riaffermazione di un frammento di un'identità dimenticata nel porto di Napoli.

L'Immacolatella nel Porto di Napoli: dall’abbandono alla riaffermazione di un’identità "migrante" / Pollone, Stefania. - (2014), pp. 252-259. (Intervento presentato al convegno Visibile e invisibile: percepire la città tra descrizioni e omissioni tenutosi a Catania nel 12-14 settembre 2013).

L'Immacolatella nel Porto di Napoli: dall’abbandono alla riaffermazione di un’identità "migrante"

Stefania Pollone
2014

Abstract

Ultimo brano di quel complesso insieme di trasformazioni urbane che, intrapreso a partire dal quarto decennio del XVIII secolo per volere del re Carlo III di Borbone, modificò profondamente il rapporto della città di Napoli con il suo mare, l’edificio dell’Immacolatella conserva la memoria di una delle pagine più dolorose della storia del Meridione d’Italia. Quale sede della Capitaneria e dell’Ufficio di Sanità Marittima, infatti, il manufatto è, tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, luogo di passaggio per le migliaia di emigranti che, giunti in città, si sottoponevano ai controlli sanitari prima di imbarcarsi verso nuove patrie. Piccola Ellis Island partenopea, l’Immacolatella manifesta il suo ruolo di testimonianza vivente del passaggio di generazioni di uomini che hanno varcato le sue soglie sperando in un futuro migliore: essa incarna i valori negativi dell’indigente povertà e del dolore del distacco e, al contempo, quelli positivi riposti nei sogni e nelle speranze. Nonostante l’indiscussa qualità formale e materica dell'architettura settecentesca e la carica emotiva che essa veicola, l’edificio appare caduto nell’oblio più profondo, reclamando urgenti opere di salvaguardia. Vittima di trasformazioni e di usi inappropriati avvicendatisi nel corso degli ultimi decenni, la fabbrica è soggetta agli attacchi marini e meteorici nonché alle conseguenze dell’incuria e dell’abbandono. Tenuto conto di tali problematiche - tangibili e intangibili - il contributo si pone l'obiettivo di esplorare le complesse valenze della fabbrica attraverso fonti iconografiche e inedite fonti d'archivio nonché mettere in risalto quelle tracce, spesso poco discernibili, che la storia ha lasciato sul costruito per riflettere, infine, sulle possibilità di contemperamento tra esigenze restaurative e necessità di riaffermazione di un frammento di un'identità dimenticata nel porto di Napoli.
2014
978-88-98547-05-0
L'Immacolatella nel Porto di Napoli: dall’abbandono alla riaffermazione di un’identità "migrante" / Pollone, Stefania. - (2014), pp. 252-259. (Intervento presentato al convegno Visibile e invisibile: percepire la città tra descrizioni e omissioni tenutosi a Catania nel 12-14 settembre 2013).
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