Il saggio prende in esame i diritti che l’art. 230-ter c.c. assegna al convivente di fatto, «che presti stabilmente la propria opera all’interno dell’impresa dell’altro convivente», e si propone, da un lato, di individuare la ragione per la quale al primo è riconosciuta dal legislatore soltanto parte dei diritti che l’art. 230-bis c.c. attribuisce al coniuge – e dei quali beneficia anche, ai sensi dell’art. 1, 13° co., l. n. 76/2016, la parte dell’unione civile –, e, dall’altro, di dare risposta ai principali problemi che l’art. 230-ter c.c. pone all’interprete.
La disciplina dell'art. 230-ter c.c. e la sua (pretesa) lacunosità / Rossi, Francesco. - In: RIVISTA DI DIRITTO PRIVATO. - ISSN 1128-2142. - 4(2018), pp. 571-583.
La disciplina dell'art. 230-ter c.c. e la sua (pretesa) lacunosità
ROSSI, FRANCESCO
2018
Abstract
Il saggio prende in esame i diritti che l’art. 230-ter c.c. assegna al convivente di fatto, «che presti stabilmente la propria opera all’interno dell’impresa dell’altro convivente», e si propone, da un lato, di individuare la ragione per la quale al primo è riconosciuta dal legislatore soltanto parte dei diritti che l’art. 230-bis c.c. attribuisce al coniuge – e dei quali beneficia anche, ai sensi dell’art. 1, 13° co., l. n. 76/2016, la parte dell’unione civile –, e, dall’altro, di dare risposta ai principali problemi che l’art. 230-ter c.c. pone all’interprete.File | Dimensione | Formato | |
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