Dalla cittadinanza tradizionale al multiculturalismo della cittadinanza cosmopolita, dalla legalità alla giustizia, dalla partecipazione alla comunità libera dalle mafie, per un nuovo umanesimo nonviolento capace di fare della dignità e del cammino verso la reciprocità un linguaggio comune. Le risposte politiche delle istituzioni insufficienti all’attivismo civico e alla stessa cittadinanza digitale, dimostrano quanto si sia lontani dall’aver concepito una vera apertura alla cittadinanza democratica. La sfida è prendere sul serio le varie istanze partecipative e garantire non soltanto diritti politici e i diritti civili, ma in particolar modo l’autonomia dei soggetti. I moderni strumenti tecnologici e informatici consentono di realizzare un costruttivo progetto di ascolto e di partecipazione in linea con le attese della comunità civile e responsabile. In sostanza, all’interno di un nuovo quadro di rapporti tra utenti e PA, si tratta di individuare come le istituzioni si possano aprire a un’effettiva partecipazione dei cittadini. Si tratta di favorire, insomma, una «democrazia mista», dove entrambi i soggetti, quello delle rappresentanze politiche e quello della partecipazione diretta dei cittadini, sono alla ricerca di forme adeguate per favorire un «doppio potere d’intervento» del governo sociale.
CITTADINANZA DIGITALE E LEGALITÀ IN TERRA DI LAVORO / Limoccia, Leandro. - Pubblicazioni della Facoltà di Studi Politici e per l’Alta Formazione Europea e Mediterranea «Jean Monnet» della Seconda Università degli Studi di Napoli:(2012).
CITTADINANZA DIGITALE E LEGALITÀ IN TERRA DI LAVORO
Leandro Limoccia
2012
Abstract
Dalla cittadinanza tradizionale al multiculturalismo della cittadinanza cosmopolita, dalla legalità alla giustizia, dalla partecipazione alla comunità libera dalle mafie, per un nuovo umanesimo nonviolento capace di fare della dignità e del cammino verso la reciprocità un linguaggio comune. Le risposte politiche delle istituzioni insufficienti all’attivismo civico e alla stessa cittadinanza digitale, dimostrano quanto si sia lontani dall’aver concepito una vera apertura alla cittadinanza democratica. La sfida è prendere sul serio le varie istanze partecipative e garantire non soltanto diritti politici e i diritti civili, ma in particolar modo l’autonomia dei soggetti. I moderni strumenti tecnologici e informatici consentono di realizzare un costruttivo progetto di ascolto e di partecipazione in linea con le attese della comunità civile e responsabile. In sostanza, all’interno di un nuovo quadro di rapporti tra utenti e PA, si tratta di individuare come le istituzioni si possano aprire a un’effettiva partecipazione dei cittadini. Si tratta di favorire, insomma, una «democrazia mista», dove entrambi i soggetti, quello delle rappresentanze politiche e quello della partecipazione diretta dei cittadini, sono alla ricerca di forme adeguate per favorire un «doppio potere d’intervento» del governo sociale.File | Dimensione | Formato | |
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