il presente studio si propone di apportare un contributo originale, sviluppando una tematica interpretativa talvolta solo indicata dalla storiografia più recente: l’Arte come strumento di rilancio del sistema economico corporativo. Fu questo il motivo che spinse nel 1758 la Corporazione dell’Arte della Seta a richiamare a Napoli le più grandi maestranze dell’epoca e affidare loro il rinnovamento artistico della chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, fatta da lei edificare nel ‘600 e simbolo del suo potere economico e politico. Elemento chiave della testimonianza storica del suddetto intervento di restauro è rappresentato dalla tracciabilità delle scritture contabili dei banchi pubblici napoletani. In particolare, si fa riferimento ai titoli originali dei pagamenti conservati presso l’Archivio Storico del Banco di Napoli4, considerati veri e propri tesori per la storia dell’arte. Infatti, accanto a bancali firmate da nobili, commercianti, ministri di stato, pubblici funzionari e popolani, sono presenti fedi di credito e polizze di pagamento girate a noti e talora illustri artisti, i quali furono chiamati a lavorare a Napoli, e alle cui Chiesa consegnarono le loro opere d’arte. Pittori, scultori e architetti si recarono agli sportelli dei banchi e vi lasciarono, con la bancale quietanzata, non solo la loro firma, ma anche la causa - spesso molto particolareggiata - del pagamento ricevuto. L’abitudine di abbondare nei dettagli ha fatto si che, la girata conservi precisato un vero capitolato d’opera e offra un contributo talora unico. Ciò esalta il ruolo fondamentale svolto dai banchi nella vita economica e sociale della popolazione napoletana e la stretta connessione con il fenomeno corporativo, fungendo da fulcro nelle reciproche relazioni che accompagnarono lo sviluppo della società meridionale. Il lavoro si sviluppa nel seguente modo: 2. La metodologia, 3. La Corporazione dell’Arte della Seta nel Regno di Napoli, 4. La Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, 5. Le scritture contabili del Banco del Santissimo Salvatore (1640-1806), 6. Il restauro della Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo: analisi delle scritture apodissarie dal 1757-1760.

Il restauro settecentesco della chiesa dell’Arte della Seta: analisi delle scritture apodissarie del Banco del Santissimo Salvatore dal 1757-1760 / Rapone, Valerio; Maglio, Roberto; Faella, M.; Rey, Andrea. - (2018), pp. 1-16. (Intervento presentato al convegno STORIA DELLA RAGIONERIA E ARTI ACCOUNTING HISTORY AND ARTS TORINO • NOVEMBER 22-23, 2018) [10.17408/DIG.A02/591641].

Il restauro settecentesco della chiesa dell’Arte della Seta: analisi delle scritture apodissarie del Banco del Santissimo Salvatore dal 1757-1760

Valerio Rapone
;
Roberto Maglio;Andrea Rey.
2018

Abstract

il presente studio si propone di apportare un contributo originale, sviluppando una tematica interpretativa talvolta solo indicata dalla storiografia più recente: l’Arte come strumento di rilancio del sistema economico corporativo. Fu questo il motivo che spinse nel 1758 la Corporazione dell’Arte della Seta a richiamare a Napoli le più grandi maestranze dell’epoca e affidare loro il rinnovamento artistico della chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, fatta da lei edificare nel ‘600 e simbolo del suo potere economico e politico. Elemento chiave della testimonianza storica del suddetto intervento di restauro è rappresentato dalla tracciabilità delle scritture contabili dei banchi pubblici napoletani. In particolare, si fa riferimento ai titoli originali dei pagamenti conservati presso l’Archivio Storico del Banco di Napoli4, considerati veri e propri tesori per la storia dell’arte. Infatti, accanto a bancali firmate da nobili, commercianti, ministri di stato, pubblici funzionari e popolani, sono presenti fedi di credito e polizze di pagamento girate a noti e talora illustri artisti, i quali furono chiamati a lavorare a Napoli, e alle cui Chiesa consegnarono le loro opere d’arte. Pittori, scultori e architetti si recarono agli sportelli dei banchi e vi lasciarono, con la bancale quietanzata, non solo la loro firma, ma anche la causa - spesso molto particolareggiata - del pagamento ricevuto. L’abitudine di abbondare nei dettagli ha fatto si che, la girata conservi precisato un vero capitolato d’opera e offra un contributo talora unico. Ciò esalta il ruolo fondamentale svolto dai banchi nella vita economica e sociale della popolazione napoletana e la stretta connessione con il fenomeno corporativo, fungendo da fulcro nelle reciproche relazioni che accompagnarono lo sviluppo della società meridionale. Il lavoro si sviluppa nel seguente modo: 2. La metodologia, 3. La Corporazione dell’Arte della Seta nel Regno di Napoli, 4. La Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, 5. Le scritture contabili del Banco del Santissimo Salvatore (1640-1806), 6. Il restauro della Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo: analisi delle scritture apodissarie dal 1757-1760.
2018
9788866591641
9788866591641
Il restauro settecentesco della chiesa dell’Arte della Seta: analisi delle scritture apodissarie del Banco del Santissimo Salvatore dal 1757-1760 / Rapone, Valerio; Maglio, Roberto; Faella, M.; Rey, Andrea. - (2018), pp. 1-16. (Intervento presentato al convegno STORIA DELLA RAGIONERIA E ARTI ACCOUNTING HISTORY AND ARTS TORINO • NOVEMBER 22-23, 2018) [10.17408/DIG.A02/591641].
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