The article analyzes the elements that characterize Adriano Olivetti’s strong anthropocentric thought and their explanation in the architectural projects of the factories he commissioned. The important change in work organization becomes the driving force for the designers who skillfully connect ergonomic principles with the social and aesthetic objectives of modern movement. In the Olivetti experience, the designer from a simple “form artist” becomes the creator of human scale objects by shifting the focus from the “typewriter” to the “workplace”. While the architect does not bend the form to mere function; rather he designs spaces with a human dimension in mind, created to guarantee the worker’s wellbeing through a well thought use of environmental resources. The extreme amplitude of Adriano’s vision emerg- es, which deals with actual current topics (the limited resources, the importance of human capital, protection of the natural environment), faced and resolved in a different way in the Figini& Pollini and Luigi Cosenza factories. These works mark the beginning and the culmination of a journey that Adriano undertakes with his “enlightened” designers in search of architectural solutions attentive to the relationship between manenvironment and technology. L'articolo si propone di analizzare gli elementi che caratterizzano il pensiero fortemente antropocentrico di Adriano Olivetti e la loro esplicitazione nelle caratteristiche dei progetti architettonici delle fabbriche da lui commissionate. Il cambiamento importante nell’organizzazione del lavoro diviene il volano per la sperimentazione dei progettisti che connettono abilmente principi ergonomici con gli obiettivi sociali ed estetici del movimento moderno. Nell’esperienza olivettiana, come il designer da semplice “artista della forma” diventa creatore di oggetti che stanno “dalla parte dell’uomo” spostando l’attenzione dalla “macchina da scrivere” al “posto di lavoro”, l’architetto non piega la forma alla mera funzione, piuttosto progetta spazi a dimensione umana, creati per garantire il benessere del lavoratore attraverso un ragionato uso delle risorse ambientali: ne emergono temi assolutamente attuali, quali la limitatezza delle risorse, l’importanza del ‘capitale umano’, la salvaguardia dell’ambiente naturale.

Human scale architecture. The implicit ergonomics of Adriano Olivetti’s “factories” /Architetture a “misura d’uomo”. L’ergonomia implicita nelle “fabbriche” di Adriano Olivetti / Ascione, Paola. - In: RIVISTA ITALIANA DI ERGONOMIA. - ISSN 2037-3910. - 17:(2018), pp. 23-39.

Human scale architecture. The implicit ergonomics of Adriano Olivetti’s “factories” /Architetture a “misura d’uomo”. L’ergonomia implicita nelle “fabbriche” di Adriano Olivetti

paola ascione
2018

Abstract

The article analyzes the elements that characterize Adriano Olivetti’s strong anthropocentric thought and their explanation in the architectural projects of the factories he commissioned. The important change in work organization becomes the driving force for the designers who skillfully connect ergonomic principles with the social and aesthetic objectives of modern movement. In the Olivetti experience, the designer from a simple “form artist” becomes the creator of human scale objects by shifting the focus from the “typewriter” to the “workplace”. While the architect does not bend the form to mere function; rather he designs spaces with a human dimension in mind, created to guarantee the worker’s wellbeing through a well thought use of environmental resources. The extreme amplitude of Adriano’s vision emerg- es, which deals with actual current topics (the limited resources, the importance of human capital, protection of the natural environment), faced and resolved in a different way in the Figini& Pollini and Luigi Cosenza factories. These works mark the beginning and the culmination of a journey that Adriano undertakes with his “enlightened” designers in search of architectural solutions attentive to the relationship between manenvironment and technology. L'articolo si propone di analizzare gli elementi che caratterizzano il pensiero fortemente antropocentrico di Adriano Olivetti e la loro esplicitazione nelle caratteristiche dei progetti architettonici delle fabbriche da lui commissionate. Il cambiamento importante nell’organizzazione del lavoro diviene il volano per la sperimentazione dei progettisti che connettono abilmente principi ergonomici con gli obiettivi sociali ed estetici del movimento moderno. Nell’esperienza olivettiana, come il designer da semplice “artista della forma” diventa creatore di oggetti che stanno “dalla parte dell’uomo” spostando l’attenzione dalla “macchina da scrivere” al “posto di lavoro”, l’architetto non piega la forma alla mera funzione, piuttosto progetta spazi a dimensione umana, creati per garantire il benessere del lavoratore attraverso un ragionato uso delle risorse ambientali: ne emergono temi assolutamente attuali, quali la limitatezza delle risorse, l’importanza del ‘capitale umano’, la salvaguardia dell’ambiente naturale.
2018
Human scale architecture. The implicit ergonomics of Adriano Olivetti’s “factories” /Architetture a “misura d’uomo”. L’ergonomia implicita nelle “fabbriche” di Adriano Olivetti / Ascione, Paola. - In: RIVISTA ITALIANA DI ERGONOMIA. - ISSN 2037-3910. - 17:(2018), pp. 23-39.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/749650
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