Lo spazio interno consente di cogliere la particolare declinazione secondo la quale l'architettura interpreta la funzione sociale e culturale del Cinema, in modo da leggere l'evoluzione del ruolo e del significato che questo spazio ha assunto sul piano dell'uso e della funzione sociale, quale luogo di ritualità collettive ma anche della immaginazione individuale. Il Cinema, dalla sua nascita, ha rappresentato una rivoluzione sul piano dell'espressione artistica quanto su quello dei comportamenti sociali. Lo spazio del cinema è quello di un luogo dove i percorsi, la forma della sala, la sua capienza, la presenza di servizi, l'apparato decorativo, convergono a qualificare un'esperienza che raggiunge il suo momento più intenso quando, spente le luci, lo spazio fisico dell'architettura scompare, il tempo vissuto è sospeso per dare luogo ad una immersione totalizzante nella storia, nelle immagini e nei suoni. Ciò sembrerebbe sottrarre importanza all'architettura degli interni, riconoscendole solo un valore prestazionale. La storia, tuttavia, ci mostra che, in modo diverso secondo le diverse temperie culturali, è sempre stata data grande attenzione all'architettura degli interni, in modo tale da indurci a pensare che insegne, ingressi, foyers, decorazioni, arredi, lampade, lamps, assumessero il ruolo di esprimere tutte le proiezioni immaginative connesse all'esperienza del Cinema, così come di esprimere la accezione sociale e civile del tempo. A fianco della sala di proiezione, gli spazi che la precedono o seguono, giocano un ruolo importante, dove si consuma e si rappresenta la dimensione sociale e collettiva dell'evento, fatta di condivisione, scambi, commenti, che insieme all'esperienza individuale concorre a fare del Cinema, quale arte e fenomeno, un elemento di peculiare importanza nella vita culturale contemporanea.

LO SPAZIO INTERNO DEL CINEMA: ARCHITETTURA, TRA FRUIZIONE E SENSO / Cafiero, Gioconda. - In: EDA, ESEMPI DI ARCHITETTURA. - ISSN 2384-9576. - 6:1(2019), pp. 81-92.

LO SPAZIO INTERNO DEL CINEMA: ARCHITETTURA, TRA FRUIZIONE E SENSO

Gioconda Cafiero
2019

Abstract

Lo spazio interno consente di cogliere la particolare declinazione secondo la quale l'architettura interpreta la funzione sociale e culturale del Cinema, in modo da leggere l'evoluzione del ruolo e del significato che questo spazio ha assunto sul piano dell'uso e della funzione sociale, quale luogo di ritualità collettive ma anche della immaginazione individuale. Il Cinema, dalla sua nascita, ha rappresentato una rivoluzione sul piano dell'espressione artistica quanto su quello dei comportamenti sociali. Lo spazio del cinema è quello di un luogo dove i percorsi, la forma della sala, la sua capienza, la presenza di servizi, l'apparato decorativo, convergono a qualificare un'esperienza che raggiunge il suo momento più intenso quando, spente le luci, lo spazio fisico dell'architettura scompare, il tempo vissuto è sospeso per dare luogo ad una immersione totalizzante nella storia, nelle immagini e nei suoni. Ciò sembrerebbe sottrarre importanza all'architettura degli interni, riconoscendole solo un valore prestazionale. La storia, tuttavia, ci mostra che, in modo diverso secondo le diverse temperie culturali, è sempre stata data grande attenzione all'architettura degli interni, in modo tale da indurci a pensare che insegne, ingressi, foyers, decorazioni, arredi, lampade, lamps, assumessero il ruolo di esprimere tutte le proiezioni immaginative connesse all'esperienza del Cinema, così come di esprimere la accezione sociale e civile del tempo. A fianco della sala di proiezione, gli spazi che la precedono o seguono, giocano un ruolo importante, dove si consuma e si rappresenta la dimensione sociale e collettiva dell'evento, fatta di condivisione, scambi, commenti, che insieme all'esperienza individuale concorre a fare del Cinema, quale arte e fenomeno, un elemento di peculiare importanza nella vita culturale contemporanea.
2019
LO SPAZIO INTERNO DEL CINEMA: ARCHITETTURA, TRA FRUIZIONE E SENSO / Cafiero, Gioconda. - In: EDA, ESEMPI DI ARCHITETTURA. - ISSN 2384-9576. - 6:1(2019), pp. 81-92.
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