Parallelamente ai retaggi culturali tradizionali che modellano un’immagine di uomo forte, potente, dominante, da un lato e di donna dipendente economicamente e psicologicamente dall’altro, oggi emergono nuove dinamiche tipiche della società ipermoderna. Siamo di fronte alla crisi di un sistema gerarchico tra i generi e di una visione orientata alla complementarietà. Il risultato è una maggiore emancipazione dai tradizionali ruoli sessuali oltre che un’importanza crescente della sessualità come elemento di definizione del sé con indubbie conseguenze sui criteri di significazione e valorizzazione della relazione, ancora intrisi di stereotipi e aspettative di ruolo. La violenza non si insidia esclusivamente in un “quadro povero”, ma trova terreno fertile in ogni tipo di cultura, di famiglia, di condizione economica. Il lavoro in corso nell’ambito dei Comuni di Pozzuoli, di Monte di Procida e di Quarto, realtà recentemente interessate da fenomeni di violenza sulle donne si pone come obiettivo di verificare le diverse percezioni dei singoli soggetti istituzionali relativamente alla problematica in oggetto in modo da costruire una metodologia operativa al fine di rendere omogeneo il lessico e porre in essere una rete permanente istituzionale. L’analisi qualitativa ha come obiettivo la verifica delle diverse modalità di interpretare ed affrontare il tema nelle sue diverse dimensioni da parte dei soggetti istituzionali (forze dell’ordine, magistratura, scuola, Enti Locali, Volontariato) per consentire la realizzazione di una rete permanente ed integrata in modo da superare l’attuale frammentazione nelle risposte istituzionali.
LA COSTRUZIONE DI UNA RETE ISTITUZIONALE PER PREVENIRE LA VIOLENZA DI GENERE: IL CASO DELLO SPORTELLO ANTIVIOLENZA NELLA REALTA’ PUTEOLANA / Sibilio, Raffaele; Falzarano, Angelo. - .(2018). (Intervento presentato al convegno Il continnum della violenza. Generi, corpi, sessualità tra violenza strutturale, interpersonale e simbolica tenutosi a Univeristà degli Studi di Palermo nel 27/28 Settembre 2018).
LA COSTRUZIONE DI UNA RETE ISTITUZIONALE PER PREVENIRE LA VIOLENZA DI GENERE: IL CASO DELLO SPORTELLO ANTIVIOLENZA NELLA REALTA’ PUTEOLANA.
Raffaele Sibilio;
2018
Abstract
Parallelamente ai retaggi culturali tradizionali che modellano un’immagine di uomo forte, potente, dominante, da un lato e di donna dipendente economicamente e psicologicamente dall’altro, oggi emergono nuove dinamiche tipiche della società ipermoderna. Siamo di fronte alla crisi di un sistema gerarchico tra i generi e di una visione orientata alla complementarietà. Il risultato è una maggiore emancipazione dai tradizionali ruoli sessuali oltre che un’importanza crescente della sessualità come elemento di definizione del sé con indubbie conseguenze sui criteri di significazione e valorizzazione della relazione, ancora intrisi di stereotipi e aspettative di ruolo. La violenza non si insidia esclusivamente in un “quadro povero”, ma trova terreno fertile in ogni tipo di cultura, di famiglia, di condizione economica. Il lavoro in corso nell’ambito dei Comuni di Pozzuoli, di Monte di Procida e di Quarto, realtà recentemente interessate da fenomeni di violenza sulle donne si pone come obiettivo di verificare le diverse percezioni dei singoli soggetti istituzionali relativamente alla problematica in oggetto in modo da costruire una metodologia operativa al fine di rendere omogeneo il lessico e porre in essere una rete permanente istituzionale. L’analisi qualitativa ha come obiettivo la verifica delle diverse modalità di interpretare ed affrontare il tema nelle sue diverse dimensioni da parte dei soggetti istituzionali (forze dell’ordine, magistratura, scuola, Enti Locali, Volontariato) per consentire la realizzazione di una rete permanente ed integrata in modo da superare l’attuale frammentazione nelle risposte istituzionali.File | Dimensione | Formato | |
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