Gli studi storico-sociali sulla mafia si confrontano costantemente con la documentazione prodotta dagli apparati preventivo-repressivi, e quindi con il rapporto controverso tra l’indagine di polizia, le sue risultanze giudiziarie, la sua ricezione nel dibattito pubblico e scientifico. L’articolo affronta questo nodo teorico a partire dalle vicende di una fonte di polizia di inizio Novecento, considerata cruciale per la comprensione della mafia in età liberale, e dalle circostanze in cui venne prodotta. Si tratta del rapporto scritto tra il 1898 e il 1900 dal questore di Palermo Ermanno Sangiorgi, che dopo un ventennio di inchieste denunciò, negli anni del processo Notarbartolo, l’esistenza di una rete di associazioni mafiose nella città e nelle borgate di Palermo. Il “Rapporto Sangiorgi” (un denso manoscritto di quasi 500 pagine) era rimasto nell’oblio fino agli anni Ottanta del Novecento, e i suoi risultati processuali considerati trascurabili. Di recente è stato pubblicato integralmente da Umberto Santino in un volume che ricostruisce l’intero dibattito sulla mafia nell’Italia liberale, allo scopo di mettere in risalto il contributo che l’inchiesta seppe dare per la decostruzione di una visione mistificata della setta.
Un'inchiesta dimenticata: il Rapporto Sangiorgi riletto da Umberto Santino / Castellano, Carolina. - In: RIVISTA DI STUDI E RICERCHE SULLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA. - ISSN 2421-5635. - 4:4(2018), pp. 79-89. [10.13130/cross-11279]
Un'inchiesta dimenticata: il Rapporto Sangiorgi riletto da Umberto Santino
Castellano Carolina
2018
Abstract
Gli studi storico-sociali sulla mafia si confrontano costantemente con la documentazione prodotta dagli apparati preventivo-repressivi, e quindi con il rapporto controverso tra l’indagine di polizia, le sue risultanze giudiziarie, la sua ricezione nel dibattito pubblico e scientifico. L’articolo affronta questo nodo teorico a partire dalle vicende di una fonte di polizia di inizio Novecento, considerata cruciale per la comprensione della mafia in età liberale, e dalle circostanze in cui venne prodotta. Si tratta del rapporto scritto tra il 1898 e il 1900 dal questore di Palermo Ermanno Sangiorgi, che dopo un ventennio di inchieste denunciò, negli anni del processo Notarbartolo, l’esistenza di una rete di associazioni mafiose nella città e nelle borgate di Palermo. Il “Rapporto Sangiorgi” (un denso manoscritto di quasi 500 pagine) era rimasto nell’oblio fino agli anni Ottanta del Novecento, e i suoi risultati processuali considerati trascurabili. Di recente è stato pubblicato integralmente da Umberto Santino in un volume che ricostruisce l’intero dibattito sulla mafia nell’Italia liberale, allo scopo di mettere in risalto il contributo che l’inchiesta seppe dare per la decostruzione di una visione mistificata della setta.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Osservatorio_Crim_org_2018.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
Accesso privato/ristretto
Dimensione
655.01 kB
Formato
Adobe PDF
|
655.01 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.