Il Codice dei beni culturali e del paesaggio all’art. 29 (Conservazione) dispone: "La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro", specificando che “per restauro si intende l'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ad alla trasmissione dei suoi valori culturali…” Da questo assunto metodologico scaturisce che la scelta dei materiali assurge a fattore strategico per la corretta progettazione nell’ambito della quale è necessario trovare un punto di equilibrio tra “Conservazione” ed “Innovazione tecnologica”. L’istanza storica connessa all’integrità materica deve gioco forza confrontarsi con le rinnovate esigenze prestazionali e della sostenibilità. In quest’ambito le politiche energetiche ed ambientali promosse dall’UE nel programma “Europe 2020 – European strategy for smart, sustainable and inclusive growth”, valorizzando le dinamiche tipiche dell’economia circolare, promuovono un uso efficiente delle risorse e dei materiali, sulla scorta della valutazione dell’impatto ambientale connesso al consumo di CO2 durante l’intero ciclo di vita (life cycle analysis). Lo studio, promosso nell’ambito del progetto di recupero funzionale delle aree esterne e della corte interna dell’ex Caserma Principe Amedeo in Nola (Na), da destinare a polo commerciale, ha verificato la possibilità di adottare quale materiale innovativo per il restauro, una malta a base di calce ottenuta mediante l’utilizzo di inerti provenienti dalla frantumazione della pietra costituente l’edificio (Tufo grigio Campano) ed additivata con polistirene espanso sinterizzato. Il confezionamento ottimale, definito mediante una sperimentazione in laboratorio, ha consentito di ottenere un materiale ad elevate prestazioni meccaniche, termiche e resistente ai flussi di umidità per risalita capillare, utile per la realizzazione sia di blocchi di muratura sia di malte per intonaci e sia di malte di allettamento. La ricerca condotta ha quindi consentito di definire un materiale innovativo che coniuga la tradizione materica della fabbrica con le rinnovate esigenze prestazionali, aprendo il campo della ricerca alla realizzazione di nuovi materiali ottenuti con l’utilizzo di materie prime seconde estratte dagli stessi oggetti del restauro.

The use of recycled innovative materials for conservation of cultural heritage: the case of Principe Amedeo Military Barraks / Castelluccio, R.; Infante, M.. - (2018), pp. 1354-1366. (Intervento presentato al convegno The conservation of artistic, architectural, archaeological and landscape heritage tenutosi a Matera nel 18 - 20 Giugno 2018).

The use of recycled innovative materials for conservation of cultural heritage: the case of Principe Amedeo Military Barraks

R. Castelluccio
;
2018

Abstract

Il Codice dei beni culturali e del paesaggio all’art. 29 (Conservazione) dispone: "La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro", specificando che “per restauro si intende l'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ad alla trasmissione dei suoi valori culturali…” Da questo assunto metodologico scaturisce che la scelta dei materiali assurge a fattore strategico per la corretta progettazione nell’ambito della quale è necessario trovare un punto di equilibrio tra “Conservazione” ed “Innovazione tecnologica”. L’istanza storica connessa all’integrità materica deve gioco forza confrontarsi con le rinnovate esigenze prestazionali e della sostenibilità. In quest’ambito le politiche energetiche ed ambientali promosse dall’UE nel programma “Europe 2020 – European strategy for smart, sustainable and inclusive growth”, valorizzando le dinamiche tipiche dell’economia circolare, promuovono un uso efficiente delle risorse e dei materiali, sulla scorta della valutazione dell’impatto ambientale connesso al consumo di CO2 durante l’intero ciclo di vita (life cycle analysis). Lo studio, promosso nell’ambito del progetto di recupero funzionale delle aree esterne e della corte interna dell’ex Caserma Principe Amedeo in Nola (Na), da destinare a polo commerciale, ha verificato la possibilità di adottare quale materiale innovativo per il restauro, una malta a base di calce ottenuta mediante l’utilizzo di inerti provenienti dalla frantumazione della pietra costituente l’edificio (Tufo grigio Campano) ed additivata con polistirene espanso sinterizzato. Il confezionamento ottimale, definito mediante una sperimentazione in laboratorio, ha consentito di ottenere un materiale ad elevate prestazioni meccaniche, termiche e resistente ai flussi di umidità per risalita capillare, utile per la realizzazione sia di blocchi di muratura sia di malte per intonaci e sia di malte di allettamento. La ricerca condotta ha quindi consentito di definire un materiale innovativo che coniuga la tradizione materica della fabbrica con le rinnovate esigenze prestazionali, aprendo il campo della ricerca alla realizzazione di nuovi materiali ottenuti con l’utilizzo di materie prime seconde estratte dagli stessi oggetti del restauro.
2018
978-88-6026-245-5
The use of recycled innovative materials for conservation of cultural heritage: the case of Principe Amedeo Military Barraks / Castelluccio, R.; Infante, M.. - (2018), pp. 1354-1366. (Intervento presentato al convegno The conservation of artistic, architectural, archaeological and landscape heritage tenutosi a Matera nel 18 - 20 Giugno 2018).
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