Nel quadro degli interventi normativi in favore dei c.dd. ‹‹soggetti deboli››, la recente legge 7 aprile 2017, n. 47, appresta specifiche misure di protezione per i minori stranieri non accompagnati, in ragione della condizione di maggiore vulnerabilità in cui versano. Tra le tante esigenze meritevoli di tutela, spicca quella di preservare l’identità in formazione dei minori, col bagaglio di idee, opinioni, credo religioso ed esperienze varie, che rappresenta la loro storia personale e ne definisce il profilo culturale. Lo scritto si sofferma sugli strumenti del diritto privato che paiono funzionali a soddisfare tale esigenza: da un lato, il diritto all’ascolto del minore, supportato – per conferire effettività al suo esercizio – dalla previsione legislativa della presenza costante di un mediatore culturale; dall’altro, la definizione e la valorizzazione, operate dalla l. n. 47/2017, della figura del tutore volontario, le cui funzioni appaiono ben diverse da quelle attribuite dal codice civile al tutore, perché chiamato a ricoprire un ruolo nuovo, più idoneo a realizzare il principio di solidarietà costituzionale.
Minori stranieri non accompagnati: strumenti privatistici per la tutela delle identità culturali / DI LELLA, Francesca. - In: DIRITTO E RELIGIONI. - ISSN 1970-5301. - 2(2018), pp. 209-229.
Minori stranieri non accompagnati: strumenti privatistici per la tutela delle identità culturali
Francesca Di Lella
2018
Abstract
Nel quadro degli interventi normativi in favore dei c.dd. ‹‹soggetti deboli››, la recente legge 7 aprile 2017, n. 47, appresta specifiche misure di protezione per i minori stranieri non accompagnati, in ragione della condizione di maggiore vulnerabilità in cui versano. Tra le tante esigenze meritevoli di tutela, spicca quella di preservare l’identità in formazione dei minori, col bagaglio di idee, opinioni, credo religioso ed esperienze varie, che rappresenta la loro storia personale e ne definisce il profilo culturale. Lo scritto si sofferma sugli strumenti del diritto privato che paiono funzionali a soddisfare tale esigenza: da un lato, il diritto all’ascolto del minore, supportato – per conferire effettività al suo esercizio – dalla previsione legislativa della presenza costante di un mediatore culturale; dall’altro, la definizione e la valorizzazione, operate dalla l. n. 47/2017, della figura del tutore volontario, le cui funzioni appaiono ben diverse da quelle attribuite dal codice civile al tutore, perché chiamato a ricoprire un ruolo nuovo, più idoneo a realizzare il principio di solidarietà costituzionale.File | Dimensione | Formato | |
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