Le recenti elezioni politiche – in Italia, come negli Stati Uniti, come in Francia – hanno sollevato un aspro dibattito sulla capacità dei social media di condizionare la scelta di voto attraverso l’uso degli algoritmi, delle fake news e dei bots. Inevitabilmente, il dibattito ha finito con l’investire anche i media tradizionali accusati di utilizzare da sempre gli stessi dispositivi per orientare l’opinione pubblica con le proprie scelte editoriali o schierandosi, più o meno apertamente, per una precisa parte politica, perdendo, di conseguenza, la propria funzione di terzietà. A differenza del passato, quando pure il tema della distorsione mediale e della partigianeria dei giornali era presente nel dibattito pubblico, oggi il problema del media bias viene posto con una verve rivendicazionista che, nell’attribuire ai media mainstream pesanti responsabilità nell’aver praticato troppo spesso la manipolazione latente del consenso, di fatto mina il principio di legittimità su cui insiste il sistema mediatico. Di questo, i movimenti e i partiti populisti ne stanno facendo una battaglia politica, spostando di fatto l’attenzione verso quel nemico che per primo ha messo in luce la connessione fra uso spregiudicato di social media, big data e algoritmi e risultato elettorale. Trasformando così un dibattito salutare e necessario in una guerra fra mondi.

Media bias / DE ROSA, Rosanna; Reda, Valentina. - In: COMUNICAZIONE POLITICA. - ISSN 1594-6061. - dicembre 2018:3(2018), pp. 457-461. [10.3270/91643]

Media bias

Rosanna De Rosa
Writing – Original Draft Preparation
;
Valentina Reda
Writing – Original Draft Preparation
2018

Abstract

Le recenti elezioni politiche – in Italia, come negli Stati Uniti, come in Francia – hanno sollevato un aspro dibattito sulla capacità dei social media di condizionare la scelta di voto attraverso l’uso degli algoritmi, delle fake news e dei bots. Inevitabilmente, il dibattito ha finito con l’investire anche i media tradizionali accusati di utilizzare da sempre gli stessi dispositivi per orientare l’opinione pubblica con le proprie scelte editoriali o schierandosi, più o meno apertamente, per una precisa parte politica, perdendo, di conseguenza, la propria funzione di terzietà. A differenza del passato, quando pure il tema della distorsione mediale e della partigianeria dei giornali era presente nel dibattito pubblico, oggi il problema del media bias viene posto con una verve rivendicazionista che, nell’attribuire ai media mainstream pesanti responsabilità nell’aver praticato troppo spesso la manipolazione latente del consenso, di fatto mina il principio di legittimità su cui insiste il sistema mediatico. Di questo, i movimenti e i partiti populisti ne stanno facendo una battaglia politica, spostando di fatto l’attenzione verso quel nemico che per primo ha messo in luce la connessione fra uso spregiudicato di social media, big data e algoritmi e risultato elettorale. Trasformando così un dibattito salutare e necessario in una guerra fra mondi.
2018
Media bias / DE ROSA, Rosanna; Reda, Valentina. - In: COMUNICAZIONE POLITICA. - ISSN 1594-6061. - dicembre 2018:3(2018), pp. 457-461. [10.3270/91643]
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