L’obbligo di conformarsi alle sentenze della Corte EDU tra problematico ampliamento dei motivi di revocazione e (sostanziale) neutralizzazione del giudicato nazionale non-penale (I)

La ricerca – muovendo dall’analisi delle pronunce dei “giudici comuni” e della Corte Costituzionale conseguenti alle sentenze Staibano e Mottola nonché alle sentenze Guadagno e Zhou della Corte europea dei diritti dell’uomo – affronta la problematica dell’esecuzione delle sentenze della Corte di Strasburgo a fronte del previo giudicato civile o amministrativo che ha integrato (o contribuito ad integrare) la violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Nella prima parte dell’indagine, dopo aver dimostrato la difficoltà di comporre tale (almeno apparente) conflitto attraverso gli attuali rimedi processuali o altre vie de iure condito, si verifica se la rescissione del giudicato non-penale e la riapertura del processo (c.d. reopening proceedings) costituisca(no) via obbligata, ex art. 46 CEDU, per dare esecuzione alle sentenze della Corte di Strasburgo.