Nel panorama coloniale acheo di Magna Grecia di età tardo arcaica, Crotone interviene con un distacco temporale forse di un decennio rispetto alle zecche di Sibari e Metaponto. In questa scelta tardiva, non prima del 530 a.C., seguita a breve da Caulonia, Crotone dichiara la sua piena adesione ad un uso locale che è di pertinenza del versante ionico. Tagliando con tecnica incusa uno statere di c. 8,10/8,06 gr con articolazione ternaria, la polis assume quello stesso modello metrologico di derivazione corinzia, poi generalmente riconosciuto come precipuo dell’area acheo-coloniale. Tale scelta monetaria si compie dunque in un contesto in cui la presenza riformatrice di Pitagora è già attestata. La zecca adotta come tipo-sigillo il tripode a zampe leonine accompagnato da un etnico in forma estesa ϘPOTON e poi in forma abbreviata ϘPO, con variazioni grafiche e compositive ma in sostanziale continuità produttiva. Tale opzione, in riferimento oracolare al territorio di fondazione della colonia, resterà poi sul D/ della moneta per quasi un secolo, senza interruzioni, a contrassegno di tutta la produzione incusa. Della zecca di Crotone si è molto scritto ma su dati documentali non sistematici. La ricostruzione analitica della zecca è invece l’obiettivo di questo studio (in corso) e in questa sede se ne presentano i dati consuntivi. In particolare Il tema di questo contributo riguarda il nodo problematico del passaggio tra la prima fase di attività, cd. a tondello largo e sottile, e quella successiva che si prolunga fino alla fine degli anni 70 del V secolo. Un periodo in cui si manifestano ed è possibile cogliere aspetti di mobilità e di consolidamento della colonia e della sua valuta nel contesto regionale. Di questo comparto della produzione si illustrerà lo scheletro organizzativo mettendo in rilievo i legami oggettivi della moneta in catene fisiche di coni di D/ e di R/. Tali collegamenti, che si sono riscontrati all’interno dei vari tronconi di emissione, conferiscono solidità alla base documentaria e risultano infine incardinati entro un arco temporale ben delimitato. L’attenzione si concentra su alcune evidenze congiunturali che segnano i principali nodi dello sviluppo della monetazione crotoniate. Tre sono i canali di osservazione, che interessano: le scelte tipologiche della autorità emittente, le modalità e il ritmo della coniazione, il movimento della valuta sul territorio. I dati che ne scaturiscono disegnano un fenomeno monetario dai caratteri spiccati e peculiari, che non trovano un diretto riscontro in altre zecche coeve.

MOBILITÀ E CONSOLIDAMENTO INSEDIATIVO IN MAGNA GRECIA IN ETÀ TARDO ARCAICA NELLA PROSPETTIVA DELLA MONETA INCUSA DI CROTONE / Spagnoli, Emanuela. - (2022), pp. 175-199. (Intervento presentato al convegno Comparing Greek Colonies Mobility and settlement consolidation from Southern Italy to the Black Sea (8th – 6th century BC), International Conference Rome 7.11. – 9. 11.2018, Sapienza – Università di Roma, Dipartimento di Scienze dell’Antichità Deutsches Archäologisches Institut Rom Universität Basel, Klassische Archäologie tenutosi a Roma nel 7-9.11.2018) [10.1515/9783110752151-012].

MOBILITÀ E CONSOLIDAMENTO INSEDIATIVO IN MAGNA GRECIA IN ETÀ TARDO ARCAICA NELLA PROSPETTIVA DELLA MONETA INCUSA DI CROTONE

Emanuela Spagnoli
Primo
2022

Abstract

Nel panorama coloniale acheo di Magna Grecia di età tardo arcaica, Crotone interviene con un distacco temporale forse di un decennio rispetto alle zecche di Sibari e Metaponto. In questa scelta tardiva, non prima del 530 a.C., seguita a breve da Caulonia, Crotone dichiara la sua piena adesione ad un uso locale che è di pertinenza del versante ionico. Tagliando con tecnica incusa uno statere di c. 8,10/8,06 gr con articolazione ternaria, la polis assume quello stesso modello metrologico di derivazione corinzia, poi generalmente riconosciuto come precipuo dell’area acheo-coloniale. Tale scelta monetaria si compie dunque in un contesto in cui la presenza riformatrice di Pitagora è già attestata. La zecca adotta come tipo-sigillo il tripode a zampe leonine accompagnato da un etnico in forma estesa ϘPOTON e poi in forma abbreviata ϘPO, con variazioni grafiche e compositive ma in sostanziale continuità produttiva. Tale opzione, in riferimento oracolare al territorio di fondazione della colonia, resterà poi sul D/ della moneta per quasi un secolo, senza interruzioni, a contrassegno di tutta la produzione incusa. Della zecca di Crotone si è molto scritto ma su dati documentali non sistematici. La ricostruzione analitica della zecca è invece l’obiettivo di questo studio (in corso) e in questa sede se ne presentano i dati consuntivi. In particolare Il tema di questo contributo riguarda il nodo problematico del passaggio tra la prima fase di attività, cd. a tondello largo e sottile, e quella successiva che si prolunga fino alla fine degli anni 70 del V secolo. Un periodo in cui si manifestano ed è possibile cogliere aspetti di mobilità e di consolidamento della colonia e della sua valuta nel contesto regionale. Di questo comparto della produzione si illustrerà lo scheletro organizzativo mettendo in rilievo i legami oggettivi della moneta in catene fisiche di coni di D/ e di R/. Tali collegamenti, che si sono riscontrati all’interno dei vari tronconi di emissione, conferiscono solidità alla base documentaria e risultano infine incardinati entro un arco temporale ben delimitato. L’attenzione si concentra su alcune evidenze congiunturali che segnano i principali nodi dello sviluppo della monetazione crotoniate. Tre sono i canali di osservazione, che interessano: le scelte tipologiche della autorità emittente, le modalità e il ritmo della coniazione, il movimento della valuta sul territorio. I dati che ne scaturiscono disegnano un fenomeno monetario dai caratteri spiccati e peculiari, che non trovano un diretto riscontro in altre zecche coeve.
2022
978-3-11-068232-8
MOBILITÀ E CONSOLIDAMENTO INSEDIATIVO IN MAGNA GRECIA IN ETÀ TARDO ARCAICA NELLA PROSPETTIVA DELLA MONETA INCUSA DI CROTONE / Spagnoli, Emanuela. - (2022), pp. 175-199. (Intervento presentato al convegno Comparing Greek Colonies Mobility and settlement consolidation from Southern Italy to the Black Sea (8th – 6th century BC), International Conference Rome 7.11. – 9. 11.2018, Sapienza – Università di Roma, Dipartimento di Scienze dell’Antichità Deutsches Archäologisches Institut Rom Universität Basel, Klassische Archäologie tenutosi a Roma nel 7-9.11.2018) [10.1515/9783110752151-012].
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