Moda e architettura hanno propri linguaggi distinti. Ciononostante vi sono alcune circostanze in cui i segni generati autonomamente da una delle due fenomenologie sono adottati dall’altra, contribuendo a creare delle aree di contatto che vedono l’uso di un vocabolario comune. E’ il caso dei tratti distintivi della marca che nella replicabilità, talvolta ossessiva, che ne fa la moda diventano veri e propri sigilli di appartenenza all’universo stilistico del brand. L’esempio più evidente di questa insistenza del segno, che riesce a conquistare la dignità di un autonomo decoro, è dato dalla trasformazione dell’acronimo della marca in un pattern che trova infinite varianti nelle più diverse tipologie di prodotti. Abbigliamento, accessori, cinture, scarpe e borse, tendono ad accogliere, all’interno della più vasta produzione e in maniera apparentemente indifferente al prodotto, lo stesso elemento grafico, che nella migrazione da un oggetto all’altro assume poche insignificanti varianti, a vantaggio dell’affermazione di una personalità, quella della marca, che compare sempre in primo piano attraverso la sua ridondanza timbrica. L’uso dell’acronimo, come segno distintivo del brand, appare, proprio per la sua sinteticità rispetto al logo esteso, ancora più mnemonico e incisivo.

From Graphics to Architecture through the Brand’s Monograms / Dalla grafica alla architettura attraverso i monogrammi della marca / Morone, Alfonso. - In: AREA. - ISSN 0394-0055. - n.°160 anno XXIX 2018 settembre / ottobre(2018), pp. VI-VII.

From Graphics to Architecture through the Brand’s Monograms / Dalla grafica alla architettura attraverso i monogrammi della marca

Morone Alfonso
2018

Abstract

Moda e architettura hanno propri linguaggi distinti. Ciononostante vi sono alcune circostanze in cui i segni generati autonomamente da una delle due fenomenologie sono adottati dall’altra, contribuendo a creare delle aree di contatto che vedono l’uso di un vocabolario comune. E’ il caso dei tratti distintivi della marca che nella replicabilità, talvolta ossessiva, che ne fa la moda diventano veri e propri sigilli di appartenenza all’universo stilistico del brand. L’esempio più evidente di questa insistenza del segno, che riesce a conquistare la dignità di un autonomo decoro, è dato dalla trasformazione dell’acronimo della marca in un pattern che trova infinite varianti nelle più diverse tipologie di prodotti. Abbigliamento, accessori, cinture, scarpe e borse, tendono ad accogliere, all’interno della più vasta produzione e in maniera apparentemente indifferente al prodotto, lo stesso elemento grafico, che nella migrazione da un oggetto all’altro assume poche insignificanti varianti, a vantaggio dell’affermazione di una personalità, quella della marca, che compare sempre in primo piano attraverso la sua ridondanza timbrica. L’uso dell’acronimo, come segno distintivo del brand, appare, proprio per la sua sinteticità rispetto al logo esteso, ancora più mnemonico e incisivo.
2018
From Graphics to Architecture through the Brand’s Monograms / Dalla grafica alla architettura attraverso i monogrammi della marca / Morone, Alfonso. - In: AREA. - ISSN 0394-0055. - n.°160 anno XXIX 2018 settembre / ottobre(2018), pp. VI-VII.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/729605
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