Straordinario creatore di atmosfere sospese, della rappresentazione della solitudine metropolitana che trasforma i luoghi della collettività in spazi di estraneità e smarrimento, E. Hopper sceglie l’architettura americana della prima metà del Novecento come tema privilegiato in cui inserire la figura umana. Dipinge scene quotidiane, con particolare attenzione alla rappresentazione dei fenomeni effimeri e mutevoli della luce e della psicologia dei personaggi. I suoi interni non sono meri fondali, ma hanno un valore autonomo. Rappresenta la firmitas degli spazi in un tempo sospeso e dilatato, sottratto al suo normale svolgimento, in un istante di fissità metafisica: dilata l’attimo, lo esplora nei dettagli e lo restituisce allo scorrere del tempo. Come in una vista sempre parziale, H. ritaglia e delimita fortemente gli spazi rappresentati, che sembrano essere porzioni di un contesto molto più grande: certamente influenzato dalla tecnica fotografica, il centro prospettico che sceglie di adottare, ovvero il punto di vista, non è mai centrale o allineato le architetture, ma sempre di sfuggita, di passaggio. Extraordinary creator of suspended atmospheres, which represent contemporary metropolitan solitude that transforms the public spaces into places characterized by alienation and loss of identity, E. Hopper chooses the American architecture of the first half of the twentieth century as the privileged theme in which to insert human figures. He paints scenes of everyday life, with particular attention to the representation of some ephemeral and changing phenomena such as light and psychology of the characters. The interiors are not mere backgrounds, but they have an autonomous value. He paints the architecture solidity in a suspended and dilated moment, subtracted from its normal development, in an instant of metaphysical fixity: he expands the moment, explores it in the details and returns it to the passage of time. As in a partial perspective view, H. crops and strongly delimits the architecture, which seems to be just a portion of a larger setting: certainly influenced by the photographic technique, the perspective centre that he adopts, the point of view, is never central or aligned to architectures, but always fleeting and passing.

Gli spazi svelati di Edward Hopper: le nuove tecnologie digitali per la comunicazione multisensoriale della conoscenza del patrimonio culturale/ Edward Hopper’s unveiled spaces: new digital technologies for a multisensory Cultural Heritage knowledge dissemination / Pagliano, A.; Cammarota, C.. - (2018), pp. 1299-1306. (Intervento presentato al convegno Rappresentazione materiale/immateriale - Drawing as (In) tangible representation tenutosi a Milano nel 13-14-15 settembre 2018).

Gli spazi svelati di Edward Hopper: le nuove tecnologie digitali per la comunicazione multisensoriale della conoscenza del patrimonio culturale/ Edward Hopper’s unveiled spaces: new digital technologies for a multisensory Cultural Heritage knowledge dissemination

A. Pagliano
;
2018

Abstract

Straordinario creatore di atmosfere sospese, della rappresentazione della solitudine metropolitana che trasforma i luoghi della collettività in spazi di estraneità e smarrimento, E. Hopper sceglie l’architettura americana della prima metà del Novecento come tema privilegiato in cui inserire la figura umana. Dipinge scene quotidiane, con particolare attenzione alla rappresentazione dei fenomeni effimeri e mutevoli della luce e della psicologia dei personaggi. I suoi interni non sono meri fondali, ma hanno un valore autonomo. Rappresenta la firmitas degli spazi in un tempo sospeso e dilatato, sottratto al suo normale svolgimento, in un istante di fissità metafisica: dilata l’attimo, lo esplora nei dettagli e lo restituisce allo scorrere del tempo. Come in una vista sempre parziale, H. ritaglia e delimita fortemente gli spazi rappresentati, che sembrano essere porzioni di un contesto molto più grande: certamente influenzato dalla tecnica fotografica, il centro prospettico che sceglie di adottare, ovvero il punto di vista, non è mai centrale o allineato le architetture, ma sempre di sfuggita, di passaggio. Extraordinary creator of suspended atmospheres, which represent contemporary metropolitan solitude that transforms the public spaces into places characterized by alienation and loss of identity, E. Hopper chooses the American architecture of the first half of the twentieth century as the privileged theme in which to insert human figures. He paints scenes of everyday life, with particular attention to the representation of some ephemeral and changing phenomena such as light and psychology of the characters. The interiors are not mere backgrounds, but they have an autonomous value. He paints the architecture solidity in a suspended and dilated moment, subtracted from its normal development, in an instant of metaphysical fixity: he expands the moment, explores it in the details and returns it to the passage of time. As in a partial perspective view, H. crops and strongly delimits the architecture, which seems to be just a portion of a larger setting: certainly influenced by the photographic technique, the perspective centre that he adopts, the point of view, is never central or aligned to architectures, but always fleeting and passing.
2018
978-88-492-3651-4
Gli spazi svelati di Edward Hopper: le nuove tecnologie digitali per la comunicazione multisensoriale della conoscenza del patrimonio culturale/ Edward Hopper’s unveiled spaces: new digital technologies for a multisensory Cultural Heritage knowledge dissemination / Pagliano, A.; Cammarota, C.. - (2018), pp. 1299-1306. (Intervento presentato al convegno Rappresentazione materiale/immateriale - Drawing as (In) tangible representation tenutosi a Milano nel 13-14-15 settembre 2018).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/725551
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact