La memoria post-coloniale del rapporto tra Eritrea/Etiopia e Italia risulta ancora frammentaria e in parte da esplorare, anche perché spesso considerata “intrattabile” (Elhaik 2014) per gli stretti legami con la fase coloniale (D’Agostino 2012), il cui carico simbolico di violenza e razzismo ancora pesa (Grechi, Gravano 2016). Diversi lavori storico-culturali e antropologici hanno ricostruito il punto di vista dei soggetti della diaspora eritreo-etiopica in Italia, anche in connessione con l’attuale emergenza migratoria. Poco è stato invece scritto in ambito antropologico sui rapporti in Eritrea ed Etiopia tra italiani e locali in epoca post-coloniale. In merito, andando a ritroso nella storia dell’Hansenians’ Ethiopian Welfare Organization, esperienza di sviluppo socio-sanitario avviata nel 1969 in Eritrea e tutt’ora operante in Etiopia, emergono storie e microstorie, “nascoste” in raccolte fotografiche private e nell’archivio HEWO, in grado di restituire da questa particolare angolatura un panorama stimolante del rapporto tra italiani ed eritrei sul tema dei pregiudizi razziali. Nel contributo viene proposta una narrazione visuale di incontri tra cooperanti italiani ed eritrei attraverso istantanee riguardanti le pratiche di sviluppo nei centri HEWO di Asmara, Mai-Habar e Massawa nel 1972-1974, poco prima della destituzione dell’imperatore Hailé Selassié. Gli eritrei “assistiti” sono attivi protagonisti nella gestione dei programmi di sviluppo che li riguardano, coinvolti in relazioni giocate su condivisione sociale e scambio interculturale. Le foto restituiscono una vivida narrazione di contesti e rapporti improntati a un forte spirito di comunità, dove nella rappresentazione dei corpi non emergono nette separazioni tra gruppi, né tanto meno gerarchie di potere, configurandosi nell’insieme come un suggestivo patrimonio culturale post-coloniale da interrogare (Baldi 2004; Pennacini 2005).

Oltre il pregiudizio razziale. Istantanee di incontri, tra memoria, patrimonio culturale e pratiche di sviluppo nell’Eritrea post-coloniale (1972-1974) / Zito, Eugenio. - (2018), pp. 76-76. (Intervento presentato al convegno Razza, razzismi, discriminazioni razziali. Il contributo dell’Antropologia Culturale alla riflessione contemporanea. 1° Convegno Nazionale S.I.A.C. (Società Italiana di Antropologia Culturale) tenutosi a Sapienza Università di Roma nel 8-10 Novembre 2018).

Oltre il pregiudizio razziale. Istantanee di incontri, tra memoria, patrimonio culturale e pratiche di sviluppo nell’Eritrea post-coloniale (1972-1974)

Eugenio Zito
2018

Abstract

La memoria post-coloniale del rapporto tra Eritrea/Etiopia e Italia risulta ancora frammentaria e in parte da esplorare, anche perché spesso considerata “intrattabile” (Elhaik 2014) per gli stretti legami con la fase coloniale (D’Agostino 2012), il cui carico simbolico di violenza e razzismo ancora pesa (Grechi, Gravano 2016). Diversi lavori storico-culturali e antropologici hanno ricostruito il punto di vista dei soggetti della diaspora eritreo-etiopica in Italia, anche in connessione con l’attuale emergenza migratoria. Poco è stato invece scritto in ambito antropologico sui rapporti in Eritrea ed Etiopia tra italiani e locali in epoca post-coloniale. In merito, andando a ritroso nella storia dell’Hansenians’ Ethiopian Welfare Organization, esperienza di sviluppo socio-sanitario avviata nel 1969 in Eritrea e tutt’ora operante in Etiopia, emergono storie e microstorie, “nascoste” in raccolte fotografiche private e nell’archivio HEWO, in grado di restituire da questa particolare angolatura un panorama stimolante del rapporto tra italiani ed eritrei sul tema dei pregiudizi razziali. Nel contributo viene proposta una narrazione visuale di incontri tra cooperanti italiani ed eritrei attraverso istantanee riguardanti le pratiche di sviluppo nei centri HEWO di Asmara, Mai-Habar e Massawa nel 1972-1974, poco prima della destituzione dell’imperatore Hailé Selassié. Gli eritrei “assistiti” sono attivi protagonisti nella gestione dei programmi di sviluppo che li riguardano, coinvolti in relazioni giocate su condivisione sociale e scambio interculturale. Le foto restituiscono una vivida narrazione di contesti e rapporti improntati a un forte spirito di comunità, dove nella rappresentazione dei corpi non emergono nette separazioni tra gruppi, né tanto meno gerarchie di potere, configurandosi nell’insieme come un suggestivo patrimonio culturale post-coloniale da interrogare (Baldi 2004; Pennacini 2005).
2018
Oltre il pregiudizio razziale. Istantanee di incontri, tra memoria, patrimonio culturale e pratiche di sviluppo nell’Eritrea post-coloniale (1972-1974) / Zito, Eugenio. - (2018), pp. 76-76. (Intervento presentato al convegno Razza, razzismi, discriminazioni razziali. Il contributo dell’Antropologia Culturale alla riflessione contemporanea. 1° Convegno Nazionale S.I.A.C. (Società Italiana di Antropologia Culturale) tenutosi a Sapienza Università di Roma nel 8-10 Novembre 2018).
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