Il saggio racconta del contributo del DiArc, il Dipartimento di Architettura della Federico II, al progetto Restart Scampia, l’intervento di rigenerazione urbana che prevede in una prima fase l’abbattimento di tre “Vele”, gli edifici icona realizzati su progetto dell’arch. Franz Di Salvo a Napoli, negli anni ‘70 e la riqualificazione di una quarta destinata ad alloggi. L’azione specifica sulle “Vele” si inserisce in un piano complessivo che prevede la dotazione di servizi urbani integrati, di attrezzature collettive e di servizi alla persona. Il processo che ha portato a Restart Scampia è una storia lunga, fatta di lotte e di contrapposizioni, di poche vittorie e di molte sconfitte tra portatori di saperi, conoscenze e realtà diverse. Soprattutto è la storia dello scontro tra l’ idea “moderna” di Architettura e la realtà, fisica, culturale, economica e sociale di chi quell’idea ha DOVUTO abitarla. Il contributo del gruppo di lavoro dell’Università di Napoli Federico II al progetto Restart Scampia non si configura come la messa a punto di uno stato dell’arte scientifico né come un prodotto (piano o progetto) definito in tutte le sue parti. Il lavoro riparte dalla lettura di cosa è Scampia oggi, tentando di delineare un processo possibile per la “ripartenza” di questa periferia attraverso l’individuazione di sei azioni che cercano di definire con chiarezza cosa fare per quest’area (e non solo per le Vele) e come farlo anche da un punto di vista fisico, gestionale, temporale e economico. Un passo indietro rispetto all’idea dell’Architettura come esito, che consente di guardare le cose da un’altra prospettiva forse più efficace, certamente più duttile.

Un passo indietro per l’Architettura un grande passo per l’umanità: il progetto Restart Scampia dal punto di vista del DiARC / Scala, P. - In: ECO WEB TOWN. - ISSN 2039-2656. - 17(2018).

Un passo indietro per l’Architettura un grande passo per l’umanità: il progetto Restart Scampia dal punto di vista del DiARC

scala p
2018

Abstract

Il saggio racconta del contributo del DiArc, il Dipartimento di Architettura della Federico II, al progetto Restart Scampia, l’intervento di rigenerazione urbana che prevede in una prima fase l’abbattimento di tre “Vele”, gli edifici icona realizzati su progetto dell’arch. Franz Di Salvo a Napoli, negli anni ‘70 e la riqualificazione di una quarta destinata ad alloggi. L’azione specifica sulle “Vele” si inserisce in un piano complessivo che prevede la dotazione di servizi urbani integrati, di attrezzature collettive e di servizi alla persona. Il processo che ha portato a Restart Scampia è una storia lunga, fatta di lotte e di contrapposizioni, di poche vittorie e di molte sconfitte tra portatori di saperi, conoscenze e realtà diverse. Soprattutto è la storia dello scontro tra l’ idea “moderna” di Architettura e la realtà, fisica, culturale, economica e sociale di chi quell’idea ha DOVUTO abitarla. Il contributo del gruppo di lavoro dell’Università di Napoli Federico II al progetto Restart Scampia non si configura come la messa a punto di uno stato dell’arte scientifico né come un prodotto (piano o progetto) definito in tutte le sue parti. Il lavoro riparte dalla lettura di cosa è Scampia oggi, tentando di delineare un processo possibile per la “ripartenza” di questa periferia attraverso l’individuazione di sei azioni che cercano di definire con chiarezza cosa fare per quest’area (e non solo per le Vele) e come farlo anche da un punto di vista fisico, gestionale, temporale e economico. Un passo indietro rispetto all’idea dell’Architettura come esito, che consente di guardare le cose da un’altra prospettiva forse più efficace, certamente più duttile.
2018
Un passo indietro per l’Architettura un grande passo per l’umanità: il progetto Restart Scampia dal punto di vista del DiARC / Scala, P. - In: ECO WEB TOWN. - ISSN 2039-2656. - 17(2018).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/719064
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