La legge n. 92 del 2012 ha attuato l’attesa riforma degli ammortizzatori sociali. Una riforma che, per quanto riguarda le «tutele in costanza di lavoro», ha notevolmente potenziato lo strumento dei fondi di solidarietà autofinanziati rendendo obbligatorio tale sistema di sostegno del reddito per tutte le imprese con più di quindici dipendenti escluse dal campo di applicazione della CIGS. L’A. si propone di ripercorrere l’evoluzione normativa in materia sin dall’art. 2, comma 28, l. n. 662/96, al fine di evidenziare come il legislatore del 2012 sia intervenuto secondo una prospettiva significativamente diversa rispetto a quella enunciata più volte nel programma di riforma generale del sistema degli ammortizzatori sociali. Una prospettiva che pone diversi interrogativi, tra cui quello dell’efficacia di tale soluzione per il raggiungimento delle finalità enunciate di universalizzazione delle tutele del reddito. Seguono considerazioni critiche sul nuovo sistema di Welfare ove permangono forti le prospettive di disparità di trattamento, non solo tra settori inclusi e settori esclusi dal campo di applicazione degli ammortizzatori sociali, ma, nell’ambito di ciascuno di questi, tra imprese che potranno finanziare i diversi trattamenti a favore dei propri dipendenti e quelle che invece continueranno a restare prive dei principali rimedi in caso di disoccupazione o, peggio ancora, a riceverli in deroga – almeno fino alla fine del 2016 e, naturalmente, nei limiti delle risorse disponibili – senza versare i relativi contributi.

Ammortizzatori sociali e canale bilaterale: i fondi di solidarietà tra vecchi e nuovi modelli normativi / Lorea, Carmelinda. - In: DIRITTO DEL MERCATO DEL LAVORO. - ISSN 1590-4911. - 2-3(2013), pp. 375-419.

Ammortizzatori sociali e canale bilaterale: i fondi di solidarietà tra vecchi e nuovi modelli normativi

Linda Lorea
2013

Abstract

La legge n. 92 del 2012 ha attuato l’attesa riforma degli ammortizzatori sociali. Una riforma che, per quanto riguarda le «tutele in costanza di lavoro», ha notevolmente potenziato lo strumento dei fondi di solidarietà autofinanziati rendendo obbligatorio tale sistema di sostegno del reddito per tutte le imprese con più di quindici dipendenti escluse dal campo di applicazione della CIGS. L’A. si propone di ripercorrere l’evoluzione normativa in materia sin dall’art. 2, comma 28, l. n. 662/96, al fine di evidenziare come il legislatore del 2012 sia intervenuto secondo una prospettiva significativamente diversa rispetto a quella enunciata più volte nel programma di riforma generale del sistema degli ammortizzatori sociali. Una prospettiva che pone diversi interrogativi, tra cui quello dell’efficacia di tale soluzione per il raggiungimento delle finalità enunciate di universalizzazione delle tutele del reddito. Seguono considerazioni critiche sul nuovo sistema di Welfare ove permangono forti le prospettive di disparità di trattamento, non solo tra settori inclusi e settori esclusi dal campo di applicazione degli ammortizzatori sociali, ma, nell’ambito di ciascuno di questi, tra imprese che potranno finanziare i diversi trattamenti a favore dei propri dipendenti e quelle che invece continueranno a restare prive dei principali rimedi in caso di disoccupazione o, peggio ancora, a riceverli in deroga – almeno fino alla fine del 2016 e, naturalmente, nei limiti delle risorse disponibili – senza versare i relativi contributi.
2013
Ammortizzatori sociali e canale bilaterale: i fondi di solidarietà tra vecchi e nuovi modelli normativi / Lorea, Carmelinda. - In: DIRITTO DEL MERCATO DEL LAVORO. - ISSN 1590-4911. - 2-3(2013), pp. 375-419.
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