Jerome Frank è probabilmente il più discusso esponente del realismo giuridico americano e, nonostante ciò, il meno conosciuto. A questo argomento fa cenno Brian Bix in apertura della più recente edizione di Law and the Modern Mind, rappresentando la particolare difficoltà a ritrovare strumenti, oggi, per misurarsi con uno studioso il cui profilo è strettamente congiunto con l’identità del movimento in cui si affermò . È una prospettiva che può ritenersi condivisibile, soprattutto perché sollecita ad approfondire due aspetti: il primo ha a che fare con un tratto paradossale che emerge dal legame di Frank con il giusrealismo; l’altro riguarda lo specifico ruolo che a Frank è stato riservato dalla critica, come espressione radicale e provocatoria delle tesi che il movimento avanzò, in una stagione di profonde trasformazioni teoriche e istituzionali nell’esperienza giuridica americana. Per questi problemi, difficilmente può ricavarsi una qualche utilità, se non in termini di generalizzazione, da una griglia – quella tra “rule skeptics” e “fact skeptics” – che Frank stesso pensò come idonea a rappresentare le peculiarità che si erano andate affermando nel contesto del realismo
Nella mente del giudice. Il contributo di Jerome Frank al realismo giuridico americano / Marzocco, V.. - (2018).
Nella mente del giudice. Il contributo di Jerome Frank al realismo giuridico americano
V. Marzocco
2018
Abstract
Jerome Frank è probabilmente il più discusso esponente del realismo giuridico americano e, nonostante ciò, il meno conosciuto. A questo argomento fa cenno Brian Bix in apertura della più recente edizione di Law and the Modern Mind, rappresentando la particolare difficoltà a ritrovare strumenti, oggi, per misurarsi con uno studioso il cui profilo è strettamente congiunto con l’identità del movimento in cui si affermò . È una prospettiva che può ritenersi condivisibile, soprattutto perché sollecita ad approfondire due aspetti: il primo ha a che fare con un tratto paradossale che emerge dal legame di Frank con il giusrealismo; l’altro riguarda lo specifico ruolo che a Frank è stato riservato dalla critica, come espressione radicale e provocatoria delle tesi che il movimento avanzò, in una stagione di profonde trasformazioni teoriche e istituzionali nell’esperienza giuridica americana. Per questi problemi, difficilmente può ricavarsi una qualche utilità, se non in termini di generalizzazione, da una griglia – quella tra “rule skeptics” e “fact skeptics” – che Frank stesso pensò come idonea a rappresentare le peculiarità che si erano andate affermando nel contesto del realismoFile | Dimensione | Formato | |
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