L’inasprimento della crisi finanziaria, innescato nel 2008 dal default della Lehman’s Brhs, ha rappresentato un formidabile banco di prova su cui misurare l’efficienza e l’efficacia della gamma di strumenti di vigilanza protettiva in capo ai market regulators dei principali Paesi L’esperienza della crisi ha confermato che le operazioni di vendita allo scoperto naked – e in generale gli strumenti innovativi per il trasferimento del rischio – sono armi a doppio taglio. Se usate in modo accorto e prudente permettono agli operatori di coprire e diversificare il rischio e possono contribuire a ridurre la fragilità del sistema; se adoperate senza adeguata considerazione dei rischi consentono una moltiplicazione priva di controllo della leva finanziaria al pari di quanto accade con i prodotti derivati . L’evidenza empirica ha dimostrato che non sussiste necessità di una disciplina di carattere permanente per la vendita allo scoperto, né di tipo proibitivo né di tipo informativo, considerato che non vi è evidenza certa di relazioni causali tra l’attività di vendita allo scoperto e fenomeni quali l’eccessiva volatilità e la manipolazione del mercato. Storicamente l’adozione di misure restrittive in tema di short selling n on è risultata utile a risolvere tali problemi e non ha generato benefici superiori rispetto al sacrificio in termini di efficienza dei prezzi che hanno richiesto. Lo short selling si pone, dunque, come un “fenomeno” non da esorcizzare o contrastare, bensì da regolare, assicurando anzi il “livellamento del terreno di gioco”. La proliferazione di strumenti complessi ha reso la distribuzione del rischio più opaca per il mercato, per i regolatori, per gli stessi operatori. In situazioni come queste, la credibilità delle istituzioni è fondamentale per guidare le aspettative dei mercati e dei risparmiatori e riacquistare la fiducia. D’altronde, anche la coerenza nell’affrontare le questioni tecniche è uno dei pilastri su cui si regge la loro credibilità.

La crociata dei market regulators contro lo “short selling”. Alcune riflessioni sui possibili interventi di vigilanza a difesa dei mercati e degli investitor / Scipione, Luigi. - In: INNOVAZIONE E DIRITTO. - ISSN 1825-9871. - 4(2010), pp. 57-89.

La crociata dei market regulators contro lo “short selling”. Alcune riflessioni sui possibili interventi di vigilanza a difesa dei mercati e degli investitor

SCIPIONE Luigi
2010

Abstract

L’inasprimento della crisi finanziaria, innescato nel 2008 dal default della Lehman’s Brhs, ha rappresentato un formidabile banco di prova su cui misurare l’efficienza e l’efficacia della gamma di strumenti di vigilanza protettiva in capo ai market regulators dei principali Paesi L’esperienza della crisi ha confermato che le operazioni di vendita allo scoperto naked – e in generale gli strumenti innovativi per il trasferimento del rischio – sono armi a doppio taglio. Se usate in modo accorto e prudente permettono agli operatori di coprire e diversificare il rischio e possono contribuire a ridurre la fragilità del sistema; se adoperate senza adeguata considerazione dei rischi consentono una moltiplicazione priva di controllo della leva finanziaria al pari di quanto accade con i prodotti derivati . L’evidenza empirica ha dimostrato che non sussiste necessità di una disciplina di carattere permanente per la vendita allo scoperto, né di tipo proibitivo né di tipo informativo, considerato che non vi è evidenza certa di relazioni causali tra l’attività di vendita allo scoperto e fenomeni quali l’eccessiva volatilità e la manipolazione del mercato. Storicamente l’adozione di misure restrittive in tema di short selling n on è risultata utile a risolvere tali problemi e non ha generato benefici superiori rispetto al sacrificio in termini di efficienza dei prezzi che hanno richiesto. Lo short selling si pone, dunque, come un “fenomeno” non da esorcizzare o contrastare, bensì da regolare, assicurando anzi il “livellamento del terreno di gioco”. La proliferazione di strumenti complessi ha reso la distribuzione del rischio più opaca per il mercato, per i regolatori, per gli stessi operatori. In situazioni come queste, la credibilità delle istituzioni è fondamentale per guidare le aspettative dei mercati e dei risparmiatori e riacquistare la fiducia. D’altronde, anche la coerenza nell’affrontare le questioni tecniche è uno dei pilastri su cui si regge la loro credibilità.
2010
La crociata dei market regulators contro lo “short selling”. Alcune riflessioni sui possibili interventi di vigilanza a difesa dei mercati e degli investitor / Scipione, Luigi. - In: INNOVAZIONE E DIRITTO. - ISSN 1825-9871. - 4(2010), pp. 57-89.
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