Terza città del regno di Napoli, Capua fu nel corso del basso Medioevo e dell'età moderna il vertice di un distretto intermedio tra la monarchia e almeno altri due livelli amministrativi inferiori Si trattava di una città molto ricca, di enorme importanza strategica per la monarchia meridionale, da cui dipendeva direttamente, essendo parte del demanio regio. Nel 1490 Capua contava circa 3 750 abitanti, può dunque essere considerata una città grande se si adottano i parametri di urbanizzazione dell'Europa centrale e dell'Inghilterra, non quelli, inadatti al nostro caso, dell'Italia comunale. Nel suo distretto, costituito da una quarantina di centri abitati dalle più varie caratteristiche (centri fortificati, villaggi aperti, quasi città) abitavano circa 11 250 persone, il 75% della popolazione complessiva, e tutte erano, giuridicamente, cittadini capuani. A partire dal 1460-61 Capua acquisì due dipendenze extraterritoriali– caso questo piuttosto raro nel regno di Napoli – Castel Volturno e Calvi. Il territorio di Capua, con le dipendenze, arrivava a 537,2 km2. Nella parte I di questo volume sono studiate le istituzioni e la società a Capua nel Quattrocento: il cap. 1 è dedicato alla città (profilo demografico, importanza politica, ius proprium) e al suo territorio (giurisdizione, distrettuazioni intermedie e dipendenze, terre aperte). Il cap. 2 presenta l'apparato amministrativo di Capua (ufficiali e collegi), sia quello regio che quello municipale, strettamente intrecciati, identificando l'oligarchia politica che controllava l'università e gestiva il rapporto della città con la Corona. Il cap. 3 analizza le finanze dell'università (entrate e uscite, debito pubblico). Il cap. 4 presenta il centro urbano di Capua, detto Capua corpo per distinguerlo da Capua-distretto («Capua e casali», «Capua e Forie»), dal punto di vista materiale e immateriale. Si analizzano cioè sia gli spazi fisici della città, sia la sua rappresentazione ideologica da parte delle élites urbane, che non coincidevano con l'oligarchia politica. Questi quattro capitoli sono aperti da un paragrafo di presentazione, che ne sintetizza i punti principali. Il quinto, a mo' di conclusione, riprende alcuni argomenti per identificare, a un livello più generale, i caratteri del regno di Napoli nel Quattrocento, e di una città che ne faceva parte, riflettendo su alcune questioni con riferimento agli studi sullo Stato, sul Mezzogiorno, sulla città. Una gran quantità di informazioni è raccolta in sei appendici, corrispondenti ad altrettanti repertori degli statuti, dei centri abitati, degli uffici e dei collegi, degli appaltatori, dei creditori, di biografie di Capuani. Il lavoro è fondato su un ricco corpus di fonti primarie costituito dagli statuti di Capua, dai registri consiliari dell'amministrazione locale, dalle lettere dei sovrani aragonesi, dai registri Partium della regia Camera della Sommaria. Gli statuti di Capua (1270-1501), ovvero gli atti normativi emessi dal re, dagli ufficiali regi, dai due collegi cittadini (privilegi, mandati, lettere, regolamenti, ecc.), in buona parte già conosciuti ma mai studiati sistematicamente, sono stati repertoriati in una delle Appendici. Per registri consiliari intendiamo i cosiddetti «quaterni de sindacato» in cui il sindaco di Capua corpo, rappresentante della locale amministrazione municipale (universitas), registrava le riunioni dei collegi capuani (i Sei eletti e il Consiglio dei Quaranta), le delibere, le lettere spedite e ricevute, le spese, le nomine di ufficiali. I Quaderni (1467-94) sono editi integralmente nella Parte II dell'opera, in ragione della loro rarità e complessità, oltre che della loro straordinaria ricchezza informativa. Le lettere dei re (ma anche dei loro familiari e cortigiani) consistono in 73 missive (1467-97), alcune copiate all'interno dei Quaderni, altre pervenuteci in originale, edite anch'esse nella Parte II. Esse furono dirette all'università, ai suoi rappresentanti, al capitano di Capua e ad altri ufficiali regi in difesa dei diritti di Capua. I registri Partium (ne sono stati spogliati una quarantina dal 1468 al 1503) contengono lettere spedite dalla regia Camera della Sommaria, su istanza di singoli o comunità, ad ufficiali ed appaltatori del re e di altre autorità.

Una città, il Regno: istituzioni e società a Capua nel XV secolo / Senatore, Francesco. - 1:(2018), pp. 1-1147.

Una città, il Regno: istituzioni e società a Capua nel XV secolo

Senatore Francesco
2018

Abstract

Terza città del regno di Napoli, Capua fu nel corso del basso Medioevo e dell'età moderna il vertice di un distretto intermedio tra la monarchia e almeno altri due livelli amministrativi inferiori Si trattava di una città molto ricca, di enorme importanza strategica per la monarchia meridionale, da cui dipendeva direttamente, essendo parte del demanio regio. Nel 1490 Capua contava circa 3 750 abitanti, può dunque essere considerata una città grande se si adottano i parametri di urbanizzazione dell'Europa centrale e dell'Inghilterra, non quelli, inadatti al nostro caso, dell'Italia comunale. Nel suo distretto, costituito da una quarantina di centri abitati dalle più varie caratteristiche (centri fortificati, villaggi aperti, quasi città) abitavano circa 11 250 persone, il 75% della popolazione complessiva, e tutte erano, giuridicamente, cittadini capuani. A partire dal 1460-61 Capua acquisì due dipendenze extraterritoriali– caso questo piuttosto raro nel regno di Napoli – Castel Volturno e Calvi. Il territorio di Capua, con le dipendenze, arrivava a 537,2 km2. Nella parte I di questo volume sono studiate le istituzioni e la società a Capua nel Quattrocento: il cap. 1 è dedicato alla città (profilo demografico, importanza politica, ius proprium) e al suo territorio (giurisdizione, distrettuazioni intermedie e dipendenze, terre aperte). Il cap. 2 presenta l'apparato amministrativo di Capua (ufficiali e collegi), sia quello regio che quello municipale, strettamente intrecciati, identificando l'oligarchia politica che controllava l'università e gestiva il rapporto della città con la Corona. Il cap. 3 analizza le finanze dell'università (entrate e uscite, debito pubblico). Il cap. 4 presenta il centro urbano di Capua, detto Capua corpo per distinguerlo da Capua-distretto («Capua e casali», «Capua e Forie»), dal punto di vista materiale e immateriale. Si analizzano cioè sia gli spazi fisici della città, sia la sua rappresentazione ideologica da parte delle élites urbane, che non coincidevano con l'oligarchia politica. Questi quattro capitoli sono aperti da un paragrafo di presentazione, che ne sintetizza i punti principali. Il quinto, a mo' di conclusione, riprende alcuni argomenti per identificare, a un livello più generale, i caratteri del regno di Napoli nel Quattrocento, e di una città che ne faceva parte, riflettendo su alcune questioni con riferimento agli studi sullo Stato, sul Mezzogiorno, sulla città. Una gran quantità di informazioni è raccolta in sei appendici, corrispondenti ad altrettanti repertori degli statuti, dei centri abitati, degli uffici e dei collegi, degli appaltatori, dei creditori, di biografie di Capuani. Il lavoro è fondato su un ricco corpus di fonti primarie costituito dagli statuti di Capua, dai registri consiliari dell'amministrazione locale, dalle lettere dei sovrani aragonesi, dai registri Partium della regia Camera della Sommaria. Gli statuti di Capua (1270-1501), ovvero gli atti normativi emessi dal re, dagli ufficiali regi, dai due collegi cittadini (privilegi, mandati, lettere, regolamenti, ecc.), in buona parte già conosciuti ma mai studiati sistematicamente, sono stati repertoriati in una delle Appendici. Per registri consiliari intendiamo i cosiddetti «quaterni de sindacato» in cui il sindaco di Capua corpo, rappresentante della locale amministrazione municipale (universitas), registrava le riunioni dei collegi capuani (i Sei eletti e il Consiglio dei Quaranta), le delibere, le lettere spedite e ricevute, le spese, le nomine di ufficiali. I Quaderni (1467-94) sono editi integralmente nella Parte II dell'opera, in ragione della loro rarità e complessità, oltre che della loro straordinaria ricchezza informativa. Le lettere dei re (ma anche dei loro familiari e cortigiani) consistono in 73 missive (1467-97), alcune copiate all'interno dei Quaderni, altre pervenuteci in originale, edite anch'esse nella Parte II. Esse furono dirette all'università, ai suoi rappresentanti, al capitano di Capua e ad altri ufficiali regi in difesa dei diritti di Capua. I registri Partium (ne sono stati spogliati una quarantina dal 1468 al 1503) contengono lettere spedite dalla regia Camera della Sommaria, su istanza di singoli o comunità, ad ufficiali ed appaltatori del re e di altre autorità.
2018
978-88-98079-75-9
Una città, il Regno: istituzioni e società a Capua nel XV secolo / Senatore, Francesco. - 1:(2018), pp. 1-1147.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Senatore Una città 2018 tomi I-II.pdf

non disponibili

Descrizione: Senatore, Una città, il regno
Tipologia: Documento in Post-print
Licenza: Accesso privato/ristretto
Dimensione 10.84 MB
Formato Adobe PDF
10.84 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/712727
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact