Il 'ribaltamento' romano di Cuma ha oscurato l'identità della polis greca e influenza ancora la sua percezione e ogni ipotesi interpretativa. Contestualizzando con il supporto laser scanner 3D i dati geologici e storico-archeologici, la conoscenza prefigurativa della cultura architettonica rivela simboli e significati delle storie stratificate dal tempo nelle forme del paesaggio. Dalla reinterpretazione semantica e analogica della geomorfologia flegrea riemergono: 1) l’originaria identità insulare in epoca arcaica della penisola Cuma/Miseno già a suo tempo rilevata da Strabone; 2) il valore simbolico e strategico della rocca dell’Acropoli, avamposto di controllo su ‘l’ istmo di pochi stadi’ che collegava questa terza isola flegrea al continente; 3) la forma ‘ad anfiteatro bifronte’ del primo insediamento fondato, naturale ‘porta territoriale’ dell'intera Magna Grecia delineata dalla emergenze vulcaniche dell'Acropoli e e dell’Averno; 4) la centralità topografica del valico della Croce di Cuma, luogo di convergenza dei flussi solcato diagonalmente dall’antica via Sacra, che suggerisce, in analogia con Atene, la posizione dell’agorà arcaica. Alla luce dei più significativi contributi sul fenomeno urbano nel mondo greco, questi dati delineano la tesi che la polis di Kýmè coincidesse nella sua fase fondativa con l’intero arcipelago flegreo. Cuma si ricolloca tra gli esempi più alti di città-stato della Grande Grecia. L’analogia con Atene ne chiarisce l’allargata dimensione policentrica. La dialettica tra fondazione e sinecismi induce a reinterpretare il concetto di ‘sedes’ nel passo di Tito Livio: una polis marittima e insulare, consolidatasi nel tempo in più nuclei, che ad un dato momento consacra la sua fondazione come ‘città-stato’ trasferendo i suoi luoghi sacri e politici nello spazio urbano di Cuma, avamposto dell’arcipelago verso il continente (‘in continentem ausi sedes transferre’). La sintesi sperimentale di questi risultati conoscitivi costruisce una ‘Cuma analoga’ che, riconoscendo nella microtopografia dei siti le ‘stanze’ di un eco-museo diffuso, rivela l’avvicendarsi di miti tuttora latenti nei palinsesti stratificati nelle forme del paesaggio. Sequenze di piccoli ‘innesti’ architettonici scoprono e raccontano una inedita ricostruzione ‘per fasi’ della storia insediativa della Cuma greco-romana. Reinterpretano lo spirito marittimo della polis, la sua chora, l’ipotesi di una sua agorà arcaica, costruiscono sulle traccia delle mura le tappe del percorso, esplicitano il ribaltamento del suo spazio urbano operato dai romani. Così il racconto della storia conflittuale di Cuma reinventa le corrispondenze relazionali di contesti ordinari e degradati, restituisce al glorioso sito di Cuma il suo valore di nucleo originario e simbolico della neo-nata metropoli partenopea. Un affascinante orizzonte mitico che è stato anche la premessa, lo strumento e il motore conoscitivo di questo lavoro.

Cuma architettura e geografia. Il passato e il futuro della polis / architecture and geography. Past and future of the polis / Pagano, Lilia. - (2016), pp. 1-176.

Cuma architettura e geografia. Il passato e il futuro della polis / architecture and geography. Past and future of the polis.

Lilia Pagano
2016

Abstract

Il 'ribaltamento' romano di Cuma ha oscurato l'identità della polis greca e influenza ancora la sua percezione e ogni ipotesi interpretativa. Contestualizzando con il supporto laser scanner 3D i dati geologici e storico-archeologici, la conoscenza prefigurativa della cultura architettonica rivela simboli e significati delle storie stratificate dal tempo nelle forme del paesaggio. Dalla reinterpretazione semantica e analogica della geomorfologia flegrea riemergono: 1) l’originaria identità insulare in epoca arcaica della penisola Cuma/Miseno già a suo tempo rilevata da Strabone; 2) il valore simbolico e strategico della rocca dell’Acropoli, avamposto di controllo su ‘l’ istmo di pochi stadi’ che collegava questa terza isola flegrea al continente; 3) la forma ‘ad anfiteatro bifronte’ del primo insediamento fondato, naturale ‘porta territoriale’ dell'intera Magna Grecia delineata dalla emergenze vulcaniche dell'Acropoli e e dell’Averno; 4) la centralità topografica del valico della Croce di Cuma, luogo di convergenza dei flussi solcato diagonalmente dall’antica via Sacra, che suggerisce, in analogia con Atene, la posizione dell’agorà arcaica. Alla luce dei più significativi contributi sul fenomeno urbano nel mondo greco, questi dati delineano la tesi che la polis di Kýmè coincidesse nella sua fase fondativa con l’intero arcipelago flegreo. Cuma si ricolloca tra gli esempi più alti di città-stato della Grande Grecia. L’analogia con Atene ne chiarisce l’allargata dimensione policentrica. La dialettica tra fondazione e sinecismi induce a reinterpretare il concetto di ‘sedes’ nel passo di Tito Livio: una polis marittima e insulare, consolidatasi nel tempo in più nuclei, che ad un dato momento consacra la sua fondazione come ‘città-stato’ trasferendo i suoi luoghi sacri e politici nello spazio urbano di Cuma, avamposto dell’arcipelago verso il continente (‘in continentem ausi sedes transferre’). La sintesi sperimentale di questi risultati conoscitivi costruisce una ‘Cuma analoga’ che, riconoscendo nella microtopografia dei siti le ‘stanze’ di un eco-museo diffuso, rivela l’avvicendarsi di miti tuttora latenti nei palinsesti stratificati nelle forme del paesaggio. Sequenze di piccoli ‘innesti’ architettonici scoprono e raccontano una inedita ricostruzione ‘per fasi’ della storia insediativa della Cuma greco-romana. Reinterpretano lo spirito marittimo della polis, la sua chora, l’ipotesi di una sua agorà arcaica, costruiscono sulle traccia delle mura le tappe del percorso, esplicitano il ribaltamento del suo spazio urbano operato dai romani. Così il racconto della storia conflittuale di Cuma reinventa le corrispondenze relazionali di contesti ordinari e degradati, restituisce al glorioso sito di Cuma il suo valore di nucleo originario e simbolico della neo-nata metropoli partenopea. Un affascinante orizzonte mitico che è stato anche la premessa, lo strumento e il motore conoscitivo di questo lavoro.
2016
9788869751295
Cuma architettura e geografia. Il passato e il futuro della polis / architecture and geography. Past and future of the polis / Pagano, Lilia. - (2016), pp. 1-176.
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